Capitolo 7

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Jennifer pov

Non faccio altro che pensare a quei messaggi. Chi era? Come ha avuto il mio numero? Gliel'ha dato Demon? Ovviamente dato che ha detto che è un suo amico. Ma cosa vuole da me?
Il telefono vibra. Un nuovo messaggio.

Hey tesoro. Come va
con il tuo Demon, si è
fatto più vedere?

Ora però voglio vederci chiaro.

Primo, non chiamarmi
tesoro, secondo dimmi
chi cazzo sei capito?!

Te l'ho detto, sono un amico
di Demon.

Amico un cazzo! Dimmi
chi sei o chiamo la polizia

Non ti conviene se tieni
al tuo "ragazzo"

C-cosa?!

Lascia stare Demon!

Okay okay. Tanto sarà lui
a rovinare tutto, come sempre

Ne ho abbastanza. Spengo il telefono e lo butto sul divano.
Che cosa voleva dire con "rovinerà tutto"? Demon, quale altre bugie mi stai riservando?

Demon pov

Io ed i ragazzi ci stiamo dirigendo alla stazione per andare a Boston. Spero di essere in tempo.
<<Non ci posso credere che ce lo hai tenuto nascosto per tutto questo tempo>>dice Jo.
<<Credevo di non riuscire a reggere le vostre reazioni. Mi avreste preso per un codardo che pensa solo a sé stesso>>ammetto abbassando lo sguardo.
<<Non preoccuparti, ora sappiamo che avevi buone intenzioni>>dice lei mettendomi una mano sulla spalla.
<<Questo però non cambia il fatto che hai stuprato la mia ragazza>>borbotta Cam arrabbiato. Kris gli dà una gomitata nelle costole.
<<Hai rovinato il momento! E poi chi ha detto che sono la tua ragazza?>>dice con superiorità.
Cam si inginocchia davanti a lei.
<<Kris vuoi...>>
<<NO!>>risponde secca.
Cam mette il broncio e lei gli fa la linguaccia. Cam si siede triste accanto a Kris. Lui fa finta di ignorarla e allora lei gli dà un bacio sulla guancia, facendogli rinascere il sorriso.
Anche io e Jen eravamo così. Dove sono finiti quei momenti?
Dopo ore di viaggio arriviamo. Chiamiamo un taxi e saliamo.
<<Dem, dove hai detto che vive Jennifer?>>mi chiede Kris. Lei è di qui, quindi ci può aiutare. Le dico l'indirizzo e lo riferisce al tassista.
<<Abita vicino alla mia vecchia casa>>dice.
<<Allora perché non vi siete mai conosciute?>>le chiede Jo.
<<Io frequentavo la scuola privata>>risponde.
<<Wow, non ti vedo in una scuola privata, è più da Jen>>dice Drake, rimediandosi un ceffone sulla nuca da parte della sorella.
Jen odia essere giudicata solo perché il padre è il direttore di un'azienda famosa.
Il tassista si ferma davanti Villa Bredley. Scendiamo e pago.
<<Andiamo>>dico.
Suoniamo e ci risponde una voce a me familiare.
<<Chi è?>>chiede.
<<Ecco, siamo dei compagni di college di Jennifer>>risponde Jo.
Si sente un bip e poi il cancello si apre. Entriamo e ci facciamo strada per il giardino. Dire che è grande è un eufemismo.
Arriviamo alla porta e ci apre la domestica della scorsa volta.
<<Clare, chi è?>>sentiamo urlare. Quella voce la riconoscerei tra mille. Quando ci vede rimane sorpresa. O meglio, quando li vede, dato che a me non ha rivolto nemmeno uno sguardo.
<<Che cosa ci fate qui?>>chiede abbracciandoli.
<<Jen dobbiamo parlare>>le dice Drake.
<<Se è per lui>>e mi indica<<allora avete fatto un viaggio inutile. Non sprecate il fiato a farmi cambiare idea perché...>>
Okay ora comincio ad innervosirmi.
<<Hai ricevuto dei messaggi da uno sconosciuto?>>le chiedo. Lei mi guarda- finalmente- e sbatte più volte le palpebre, come se fosse confusa da quello che ho detto.
<<Si>>

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