A scuola

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Le lezioni erano quasi terminate e presto anche l'ultima campanella sarebbe suonata. Entrambi i giovani erano agitati per quello che sarebbe successo da li a poco.
Durante le lezioni si erano spesso scambiati sguardi, e spesso si erano sorpresi l'uno guardare l'altro.
C'era una sorta di chimica fra i due, ed entrambi l'avevano l'avvertita.

Denny era estremamente attratto dalle lentiggini di Martin, piccoli spruzzi di colore che circondavano gli occhi smeraldo, e Martin, d'altro canto, non riusciva a smettere di guardare le carnose e rosee labbra di Denny.

Il ragazzo dalla pelle color cioccolato, aveva passato le ultime cinque ore in un imbarazzo tale da farlo sentire piccolo, vicino al ragazzo dal ciuffo rosso. Non era abituato, addirittura, era forse la prima volta che si sentiva così sminuito e intimorito. Non riusciva a spiegarsi lui stesso il perchè di questo suo comportamento, che di solito era sfacciato e intimidatorio.
Di certo non era lui quella persona seduta al fianco del nuovo arrivato.

Denny's pov

*driiinnn*

Il suono della campanella mi distrasse dai miei pensieri. Era giunta l'ora di pranzo e presto avrei iniziato a fare da guida turistica al nuovo arrivato.
La cosa ammetto che un po' mi scoccia, ma d'altra parte mi eccita.
Da fuori tutti mi vedono come una persona da cui stare alla larga, sempre alla ricerca di guai, che non prova interesse per niente e che non riesce a provare sentimenti.  In realtà non sono cosí, potrei atteggiarmi da menefreghista, ma in realtà sotto sotto mi importa. Molti pensano che l'essere bocciato significhi essere per forza stupidi, ma io non lo sono, ho solo qualche problema di attenzione e apprendimento, ma questo proprio i professori sembrano non capirlo e la mia unica via d'uscita é estraniarmi completamente, e dormire può esserlo.

"Ciao Denny, pronto per il giro?"

Martin mi si era avvicinato, e ancora seduto nel mio banco, annuisco e mi alzo.

Camminiamo fianco a fianco, senza dire una parola fin quando non arriviamo in palestra, da dove faccio iniziare il tour. Non sono di molte parole o dispersivo e per questo dura relativamente poco. Nomino velocemente le aule e i laboratori senza specificare essatemente il loro scopo.

"Grazie per avermi mostrato la scuola."

"Me l'ha chiesto la prof, non ringraziarmi. Sono stato costretto." -rispondo secco.

"Hai ragione ma, grazie comunque."

"Okay, ciao. Ci vediamo domani."

"A domani."

Sono stato un po' brusco, lo riconosco,  ma non posso proprio permettermi di mostrarmi veramente. Anche se devo ammettere che con lui è diverso.

La scuola è ormai vuota, mi dirigo verso il mio armadietto e ci lascio direttamente dentro lo zaino, non credo domani mi serva.

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Ecco qui il secondo capitolo, sappiamo che é un po corto, ma ci faremo perdonare e  una cosa  succederà nel prossimo.
Speriamo che vi piaccia.

Giorgia e Alessandra.

Non sapevo di essere gayΌπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα