The Fear won't kill us. (Prologue)

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Corro più veloce che posso verso la parte interna del castello, stringendo la mia bacchetta in mano con il fiatone che incombe sul mio respiro, sentendo il sapore ferreo del piccolo rivolo di sangue che dal lato della fronte scende a rilento fino al bordo del labbro superiore, passando  attraverso la piccola fessura creata dalle mie labbra ormai secche per il continuo prender fiato da esse.

Mi guardo intorno e vedo soltanto la paura negli occhi delle persone che scappano, prede del panico, verso l'uscita principale del castello, guidate dalla Preside che cerca di mantenere tutti calmi per portare gli studenti in salvo.

La sala comune del castello ormai non esiste quasi più, crollata sotto gli innumerevoli Stupeficium che l'hanno provata.

Lungo il corridoio principale, vedo Liam accasciato a terra, dolorante, che tiene la sua bacchetta stretta in mano, talmente stretta che ormai le sue nocche hanno assunto un colore quasi albino. Vedo anche Scarlett affianco a lui, che tiene la mano premuta sulla ferita del ragazzo posta nel fianco destro, cercando di non fargli perdere i sensi mantenendolo il più possibile sveglio, mentre aspetta impaziente che Madama Chips arrivi per aiutarli.

Holland si trova affianco Ariana, entrambe leggermente sporche in viso della polvere prodotta dalle macerie del castello, mentre la aiuta a stare in piedi, tenendo il braccio destro di lei sopra le sue spalle, e Dylan che invece la sorregge dal lato opposto, assieme a Cara che li aiuta per quanto possibile mentre si dirigono insieme verso l'uscita che probabilmente li avrebbe salvati.

Provo a cercare Karole con lo sguardo tra la grande marea di persone atterrite che urlano, si dimenano e sgomitano tra gli altri per poter andarsene da quel posto il prima possibile. La cerco correndo lungo i tanti corridoi ora fragili di pietra scura, sperando di trovarla o di sapere che almeno lei è riuscita a mettersi in salvo.

Corro fino a che in fiato non mi manca completamente, sentendo la testa iniziare a girare, dovendomi ora fermare. 

Le persone mi passano affianco correndo verso il punto da cui io ero venuto, e le osservo in viso, prima di portare lo sguardo dritto avanti a me, verso la fine del corridoio.

Un gruppo di tuniche nere stava avanzando verso di me, con le loro risate false e meschine che risuonavano tra le pareti.

In principio del loro gruppo, c'era "qualcuno" fin troppo familiare.

Pelle albina, quasi argentea contro quella lieve luce che era presente; occhi di un azzurro ghiaccio che sapevano incutere timore anche da metri di distanza, agghiacciando gli animi di chiunque li incontrasse nel loro cammino, poco sopra un naso serpentino e un ghigno contenente tutto il male terreno dentro. 

Era impossibile non riconoscerlo.

Non appena egli nota la mia presenza, ferma con un cenno di mano il suo seguito, inclinando poi leggermente il viso nel guardarmi con il suo solito sorriso che avevo sognato giorno e notte.

Fa qualche passo avanti, verso di me.

Accentro le ultime forze che mi sono rimaste nello stringere una presa salda, per quanto ci riuscissi, attorno alla mia bacchetta, serrando leggermente la mascella, pronto ad ogni minimo movimento sospetto dell'uomo a qualche metro di distanza da me.

-Ci rincrontriamo, figlio di Harry Potter.-



okay salve salve! Questa è la mia prima storia qui su wattpad e okay, non sono proprio esperta. Come idea mi sembrava carina per una storia, e così ho provato a scriverla. Ditemi se potrebbe piacervi, e nel caso inizierò a scrivere la vera e propria storia.♥ 

-Fahrenheit-





The fear won't kill us. |h.s|Where stories live. Discover now