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Per tutto il pomeriggio mia sorella non ha fatto altro che provare una decina di abiti alla ricerca di quello giusto.

"devo essere bellissima".
" i capelli, che dici, mi faccio le onde o li lascio lisci?"
"e se qualcuno indossa il mio stesso vestito?"
"che scarpe metto?"

È davvero stressante. Pretende che io l'ascolti, le dia consigli senza mai sforzarsi di capire che queste cose a me non interessano.
Vuole che io sia un po' come lei; dice che devo iniziare a vivere la mia età: divertirsi, uscire con gli amici e fare tardi la notte come se non ci fosse un domani.
Io a soli 17 anni a tutto quello, preferisco rimanere coi piedi per terra.

A scuola sento ragazzi raccontare ai loro amici il loro "acchiappo" del fine settimana, le feste a cui hanno partecipato e le cavolate che fanno per divertirsi.
Io non riesco e non voglio essere come loro.

<<Tu quando ti muovi a prepararti? La mamma è uscita a comprare il regalo a Janine>> urla dal bagno.

Sono ancora allungata sul mio letto con il libro in mano. È una bella storia, parla di una ragazza che ha scoperto di essere la portatrice del gene che permette di viaggiare nel tempo. Quanto vorrei essere lei e andarmene?

<<È ancora presto>> le rispondo.

La festa sarebbe iniziata alle 09:00 pm e ho ancora un'ora e mezza per vestirmi.

Io a differenza di Brenda, non ho bisogno di ore, ore ed ancora ore.
Qualunque cosa andrà benissimo, è già tanto che andrò a questa "sublime" festa.

Mi alzo dal letto con l'ennesimo sospiro e mi dirigo verso l'armadio.
Scelgo cose che quotidianamente non metterei mai e sono lì dentro, ancora con l'etichetta attaccata, solo perché mia madre e mia sorella insistono ad indossare.
Un top verde e dei jeans neri aderenti credo che vadano più che bene.

Li indosso velocemente mettendo anche le scarpe, le mie adorate vans.

Mi riallungo sul letto e mentre aspetto Brenda che finisce di prepararsi, ne approfitto per leggere altre pagine del mio libro.

Cinque o sei pagine dopo, Brenda entra in cameretta. Indossa un abito viola che con la sua carnagione chiara, come la mia, e i suoi capelli marroni le sta molto bene e porta dei tacchi vertiginosi.

È bella, non lo nego ma se cambiasse il suo carattere farebbe un favore all'umanità.

Senza aprir bocca mi osserva.

<<Sostituirai quelle scarpe prima di partire con dei tacchi, non è vero?>>.

Ecco, sapevo che avrebbe avuto da ridire anche per questo ma non le do ascolto. Io quei trampoli non li metto e poi non so neanche camminarci.

<<sinceramente avevo pensato di venire così>> le rispondo con la speranza che mi avrebbe capita.
Trattandosi di Brenda, però, so che i miei sforzi sono invano.

<<non esiste proprio>> infatti....

Si gira e raggiunge la scarpiera estrandone un paio di tacchi.
Sono più basse rispetto ai suoi ma rimangono sempre tacchi.

<< sai che posso sempre ripensarci e non venire alla festa, vero? >> dico esausta.

Non solo ha fatto finta di piangere per convincermi di venire ma adesso pretende che mi vesti in modo assolutamente estraneo a me.

<< Non lo farai perché sai come la pensa mamma. Un impegno è un impegno e va rispettato>>.
Non esiste nessuno brava quanto lei a rigirare la frittata e purtroppo devo darle ragione perché sennò dovrò ascoltare anche le prediche di mia madre e non posso proprio farcela.
<<quindi ora vieni qui e indossa queste, anche perché quelle cose
-indicando le mie vans- non stanno assolutamente bene con questo top>>

<< Allora lo cambio. Ne ho un altro dello stesso colore e..>> provo a convincerla aprendo l'armadio alla ricerca dell'altro top ma vengo presa per un braccio e strattonata via la lì.

<< Assolutamente no. Stai benissimo così e mettiti questi tacchi senza aprir di nuovo bocca>>
Brenda è più piccola di me di un anno ma a volte, come in questo momento, sembra proprio il contrario.

Lei è quel tipo di persona che se deve dire una cosa la dice e non si fa mai mettere i piedi in testa da nessuno.
Su questo la invidio perché di questa sua forza, anche una minima parte, mi farebbe molto comodo perché io rimango sempre col rospo alla gola trattenendo tutto.

Faccio come dice e indosso queste sottospecie di scarpe e non ho neanche il tempo di sospirare che mia sorella inizia ad urlare.

<< wow! Adesso si che sei bellissima, Visto? I tacchi ti slanciano da morire, hai davvero un fisico stupendo e questo top risalta da morire i tuoi capelli rossi>>

Mi guardo allo specchio ed effettivamente questo colore mi sta molto bene ma per tutte le altre cose non le credo.
Non mi sento per niente a mio agio:
abituata alle mie maglie larghe, felponi, blujeans e alle scarpe da ginnastica soprattutto, mi sento un'aliena.
Non mi è mai piaciuto essere al centro dell'attenzione.

***
Sono le 09:00 pm, dopo essere riuscita a convincere, perlomeno a questo, di non voler essere truccata; sotto dettatura di mia sorella di arrivare leggermente più tardi alla festa partiamo da casa.

<<Sarà una festa da sballo me lo sento>> continua a dirlo per la centesima volta.

<<Ho capito. Non hai fatto altro che ripeterlo da quando siamo uscite>> le dico e finalmente sta zitta.

<<io non ti capisco comunque. È una di quelle feste che tutti a scuola smaniano di essere invitati e tu che hai avuto questa opportunità non vuoi andarci. Perché?>> mi domande.

Proprio non capisce.

<< forse è proprio il perché tutti smaniano di essere invitati che mi fa venir voglia di non volerci andare, no? e poi sai che questo non è il mio mondo, non fa per me e se l'ho fatto, se ho accettato di venire è solo perché se non l'avessi fatto mi avresti rotto per giorni e giorni e no Brenda, non voglio sentirti >> le dico e sotto sotto spero che si sentisse un po' in colpa ma nulla, neanche un segno di dispiacere.

<<Lo faccio per te, non puoi stare sempre rinchiusa dentro casa a leggere. Sei un topo da biblioteca>>

Ecco, di nuovo la stessa storia.
Tutti pensano di sapere cosa voglio per poi sbagliarsi ogni volta.
Io non voglio tutto questo e se fosse per me, tornerei spedita a casa ma no, non posso e mi tocca subire questa inutile festa.

Ma cosa me ne importa dei diciott'anni di Janine poi.

Non le dico più nulla e lei, meno male,  fa altrettanto fino a quando non arriviamo di fronte alla villa della mia "amica" .

Woow, diamo il via alla tortura.

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Buonasera a tutti 😜
Ecco a voi il primo capitolo di questa storia..
Diciamo che è l'inizio di tutto..
Vi è mai capitato di fare qualcosa contro la vostra volontà solo perché gli altri pensano che invece sia giusto per voi? A me tantissime e mi da un sacco fastidio..
Buona lettura a voi ❤

Come Zucchero Filato ~ H.S.On viuen les histories. Descobreix ara