Capitolo 19

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«Kylie svegliati,è tardi. Devo portarti a scuola e poi devo anche andare a lavoro».

Ma zitto. Mi raggomitolai ancora di più nel mio caldo e morbido letto. Avevo,da sempre,il vizio di infilare tutto il corpo sotto e ogni tanto i miei genitori mi sgridavano dicendo 'Un giorno ti sentirai male se continui a stare con la testa sotto le coperte. Come fai a respirare?'

Come faccio a respirare? Semplice,inspiro e ispiro et voilà! Magicamente continuo a respirare.
Eppure sono entrambi dottori, queste cose bisogna saperle.

«Kylie!» ringhiò.

E poi mio fratello fece una cosa che non doveva assolutamente fare.
Iniziai a tremare e rabbrividire per il freddo che era entrato in contatto con il mio misero corpo caldo.
No,no,no,no,no ditemi che non l'ha fatto.

Mi svegliai e confermai il mio pensiero.
Dylan mi aveva tolto le coperte ed io stavo morendo di freddo per un coglione che aveva paura di far tardi a lavoro.

«È presto!» urlai in preda alla rabbia.
«Ah no? Mi puoi ricordare a che ora entri?».
«Alle 8:10 coglione! Se guardi la sveglia puoi notare che sono le 7 e-».

8:05
Cazzo. Serrai gli occhi e mio fratello scosse la testa imprecando qualcosa del tipo 'stupida sorella minore'.

Mi alzai in fretta e corsi in bagno legandomi i capelli. Mi buttai l'acqua in faccia senza pensare al trucco e mi tolsi subito il pigiama,con una lavata di dentre dopo.
Che mi metto?
Bella domanda.

Lottai un po' con me stessa prima di decidere cosa indossare. Alla fine scelsi la tuta dell'adidas nera che mi regalò mio padre il giorno del mio compleanno e le adidas superstar.
Originale,davvero.

«Hai fatto?» mio fratello era entrato un'altra volta in camera.
«Quasi. Allora matematica,Biologia,Educazione. Questa l'ho messa,il diario dov'è? Ah eccolo; il borsellino l'ho preso,cosa mi manca?».

«Niente,andiamo Kylie ti prego!».
Chiusi lo zaino e scesi insieme a mio fratello.
Sarà una pessima giornata.

***********

«Ma dove sono?» mi lamentai guardando la classe completamente vuota. Sbuffai e lasciai che lo zaino cadesse a terra.
Non avevo la minima idea di dove potessero trovarsi e nessuno mi rispondeva sul gruppo su Whatsapp.

«Sono in palestra. Hanno cambiato gli orari» William.
I suoi capelli erano raccolti da un piccolo codino ed era davvero bello.
Anche lui portava la tuta come me solo che la sua era grigia sopra e nero sotto.

«Come mai questo codino?» trattenni una risata.
«Li devo tagliare. Oggi vado dal barbiere cosi per il compleanno di mia madre sarò bellissimo». Mister Modestia.

«Ma davvero?»
Me ne ero dimenticata del compleanno di Rose e per mia fortuna William mi aveva ricordato di questa sera.
«A che ora dobbiamo venire?».
«Per le otto di sera».
«Ma chi ci sarà?».

Nel frattempo ci stavamo dirigendo verso la palestra per raggiungere gli altri.
«I genitori di mia madre,alcuni suoi cugini e fratelli. Mentre dalla parte di papà vengono solo zio Roger e zia Liz,i genitori di Ryan».

«Quindi saremo una ventina di persona,più o meno?».
«Più o meno si».
Scendemmo le scale in silenzio e ripensai allo scontro con Daniel.

«Come avete fatto per la torta? Meredith mi ha fatto vedere la foto che Logan ha scattato mentre la stavate facendo. Spero per voi che abbiate pulito».

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