13. Soldato

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E siamo arrivati al finale della storia, che spero possa esservi piaciuta. Ho adorato scrivere questa fan fiction e, facendolo, ho provato delle sensazioni bellissime, che non mi dilungo a scrivere, rischiando di annoiarvi.
Infinite grazie per il vostro supporto, e perdonate il mio immenso ritardo.
A voi i commenti, e buona lettura!




Quella mattina, di qualche anno più tardi, il sole splendeva alto e caldo nel cielo, illuminando il verde prato dei campi e i fiori che, con l'arrivo della primavera, erano, finalmente, sbocciati. Soffici nuvole bianche venivano mosse dolcemente da un vento non troppo fastidioso, che agitava, lentamente, i panni messi ad asciugare fuori.
I bambini del villaggio giocavano, mentre, per le strade, c'era un gran via vai di gente, e coloro che erano rimasti nel mondo all'interno delle mura, quei pochi a cui ancora non era stata costruita una casa in quello esterno, invidiosi, ma felici, perché presto sarebbe arrivato il loro turno, guardavano, sbalorditi, il meraviglioso paesaggio che li circondava.
Il paesaggio, che presto sarebbe stato anche loro, conquistato con tanta fatica dai soldati. Da quelli vivi, e da coloro che, invece, non ce l'avevano fatta, per la troppa forza.
Eppure, tutti lo sapevano, ne erano sicuri: anche chi non c'era più, conquistato il suo posto nel cielo, stava osservando il mondo esterno e la sua bellezza, non riuscendo a trattenere qualche lacrima, nel vedere i propri compagni trionfare contro i giganti e conquistare la libertà.
Quella stessa libertà di cui finalmente avrebbero potuto godere e che, in fondo, era stata ottenuta anche per merito loro.
L'unico vero peccato era che, in quel tempo, valori come il coraggio andavano sempre più perdendosi. La gente, infatti, s'era già abituata a vivere nella felicità, dimenticandosi dei sacrifici fatti per ottenerla, né tanto meno voleva provare sulla propria pelle la distruzione, dopo aver ammirato la bellezza terreste.
Eppure, lo sappiamo bene, senza sacrificio e distruzione, non può esserci vita, ma solo morte.
Ed è nel momento in cui si trova un motivo per lottare, e sopravvivere, che si può trovare la forza di vivere a pieno la propria vita.
Fino a quando, infatti, non ci innamoriamo di qualcuno, o di qualcosa, non riusciamo a comprendere quanto il mondo sia prezioso, e quanto le cose belle abbiano bisogno di essere protette, e gelosamente custodite.
Le cose belle che hanno una fine, che i soldati non conoscono e a cui non giungeranno.
Perché i soldati muoiono, ma non muoiono mai.

•••••••

Le urla dei genitori, intenti a richiamare i propri figli, a incitarli a tornare a casa, erano tanto forti, quanto vane, perché i bambini non avevano intenzione di smettere di giocare, proprio sul più bello.
Yuno urlò, più volte, il nome di suo figlio, ma quello non ne voleva proprio sapere di tornare dai suoi genitori, mentre Mikasa si avvicinò all'amica di vecchia data e, divertita, le sorrise, esortandola a lasciare perdere e a non arrabbiarsi. Lei, infatti, aveva avuto una bambina, e non sapeva cosa volesse dire correre dietro un maschio, sin dai primi anni della sua vita. Ginocchia sbucciate, vestiti sporchi e infangati: la bionda donna dagli occhi azzurri non ne poteva più! Accidenti al mondo esterno! Almeno, quando vi erano ancora le mura, queste impedivano ai bambini di sporcarsi, proprio perché erano pochi gli spazi aperti, in cui potevano giocare.
Dopo aver provato per l'ennesima volta, Yuno, riprendendo il fiato sprecato a richiamare il figlio, si rintanò in casa dell'amica, seguendo quella che l'aveva invitata, per fare una chiacchierata.
E le due amiche discussero per un po', o per tanto tempo, come facevano quando erano bambine: non riuscivano a credere che, dopo tanti anni, fossero ancora insieme, né che abitassero in case così tanto vicine. A volte, chiudevano gli occhi, come per svegliarsi da quel sogno. Ma niente, non si svegliavano. Perché la loro amicizia, i loro figli, le montagne sulle quali abitavano, l'oceano, il cielo, e il mondo esterno non erano fantasia, ma realtà.
Una dolce e meravigliosa realtà.
La realtà tanto sognata. Quella tanto desiderata, e ottenuta per mezzo di sacrifici, rispettando giuramenti e promesse fatti col cuore.

Soldato [Completata]Where stories live. Discover now