~Non è un addio. Part 3

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Chapter 13.

Harry camminava avanti e indietro nervosamente nella sudicia cella.
Ron se ne stava appoggiato alle sbarre con una mano nei capelli,disperato.
Ginny piangeva seduta in un angolo.
Paciock era seduto accanto a Draco,probabilmente lo stava fissando,mentre il biondo se ne stava seduto su una roccia,pallido e con lo sguardo vuoto.

"Che cosa le faranno!?" Ad un tratto Harry sbottò. "È finita. L'ha trovata e adesso la tortureranno a causa nostra. Non dovevamo agire,avremmo dovuto aspettare,siamo stati dei coglioni!"
"Che cosa cazzo dovevamo fare,Harry? Ragiona! Non l'avremmo mai potuto evitare. Voldemort l'ha trovata,l'avrebbe trovata ugualmente,ci minaccia perché sa che daremmo la vita per Hermione e ci scommetto la barba di Silente che il suo scopo è proprio quello." Quando Neville smise di parlare,calò il silenzio.
Harry si accucciò accanto a Ginny abbracciandola,scusandosi per non averlo fatto prima.

"Sta bluffando."
Disse Draco. Tutti si voltarono di scatto verso di lui.

"..tu credi?" Sibilò Ginny,con un filo di speranza nella voce.

"Come avrebbe fatto a trovarla? È potente,ma non sono stato stupido. Non ne avrebbe mai avuto modo,lei non ricorda. Ci sta prendendo in giro."

"E cosa suggeriresti di fare?" Chiese Neville.

"Agire. Possiamo farcela."

"Quindi hai un piano?" Ginny saltò in piedi e corse a sedersi davanti a Draco,trascinando Harry con se. Neville fece lo stesso.

"Bene,io credo che dovremmo.."
"NO!" Ron si girò di scatto. Era rosso in volto,aveva un'espressione furiosa e le lacrime gli rigavano le guance. "Noi non faremo proprio un cazzo su tuo consiglio! I tuoi piani ci hanno portato solo guai e io non ho intenzione di rischiare anche la vita di Hermione,non me ne frega niente di quello che dici."

Draco non riuscì a trattenere oltre i suoi nervi.

"Ascoltami bene idiota con le carote in testa: se non ti è chiaro,io amo Hermione e ficcatelo bene in quella testa di cazzo. Credi che la lascerei morire? Immagino che alla risposta ci potrai arrivare da solo,o ti serve un aiuto?
Se hai altre idee per non finire tutti morti ammazzati in questo buco,proponi. Altrimenti metti il culo qua per terra e stammi a sentire,prima che qualcuno venga a farci fuori per i tuoi attacchi di schizofrenia."

Ron continuò a fissarlo con un'espressione di sfida,ma si calmò,si asciugò le lacrime e sedette accanto a Neville, che gli diede una pacca sulla spalla.

"Se non ci sono altri geni che vogliono dire la propria, statemi a sentire.."



Chapter 14.

Hermione si ritrovò in un'enorme stanza in stile rococó,completamente fradicia e con Narcissa Malfoy al suo fianco.

"..Perché siamo qui?"
"Ma che domande,non vorrai mica congelare? Asciugati e cambiati. Poi raggiungimi in soggiorno,abbiamo molte cose di cui parlare." Le rivolse un sorriso rassicurante offrendole dei panni puliti e lasciò la stanza.

Hermione un po' confusa pensò di fuggire via.
Cosa desiderava quella donna da lei?
Lei e la sua famiglia l'avevano sempre odiata e ora le offriva dei vestiti costosi e una stanza di lusso.
C'era qualcosa sotto.
Ma era troppo decisa ad andare in fondo per fuggire,dopotutto se avesse voluto ucciderla l'avrebbe già fatto.
Così si fece una doccia e si vestì.
Narcissa le aveva donato un grazioso abito rosa pallido con la gonna di tulle che arrivava poco sopra le ginocchia e una giacca di pelle nera.

Uscì dalla camera da letto e si trovò dinanzi ad un lungo corridoio con delle pareti verde acqua,illuminate dalla luce che filtrava dalle finestre. Avanzò e non poté fare a meno di notare l'infinità di dipinti appesi lungo tutto il corridoio,separati da mobiletti francesi con ognuno un vaso di rose rosse.
Era quasi giunta alla grande porta in fondo,quando si fermò di colpo davanti ad uno dei quadri: un giovane seduto su una poltrona dorata, di profilo, con le gambe accavallate e il mento poggiato su una mano. Aveva i capelli biondi come il sole e uno sguardo intenso e freddo come il ghiaccio,ma in lei si accese qualcosa di ardente.
Iniziò a girarle la testa e le mancò il respiro per un secondo,quando all'improvviso la grande porta si aprì e un uomo in smocking le fece segno di entrare,sorridendole da sotto i grandi baffi neri.

"Prego cara,siediti pure." Narcissa Malfoy la stava aspettando seduta davanti alla grande tavola imbandita per il the al centro della sala,anch'essa ornata con delle pareti verde acqua.

Hermione si sedette,incerta e un po' spossata.
"Che cosa vuole da me?"
"Aiutarti."
"Aiutarmi? A fare cosa?"
"Tu hai una missione e lo sai bene. Non sai di cosa si tratta ma dentro di te sai che è così,hai un vuoto e ti senti come se qualcosa ti fosse stato strappato via dal petto, per questo ti ho portata qui. Sei pronta."
"Ma che cosa sta dicendo? Pronta per cosa? E come fa lei a sapere che io non..." La confusione si dissipò a poco a poco. La ragazza alzò di colpo lo sguardo verso Narcissa.
"Le lettere. Eri tu a mandarmele,non è vero? Sei stata tu ad obliviarmi?!" Hermione estrasse di colpo la bacchetta dallo stivale puntandola contro la donna, che sbuffando la disarmò all'istante con una tranquillità che lasciò la ragazza esterrefatta.
"Adesso smettila e siediti. Non voglio farti del male. Te ne avrei già fatto e sicuramente non avrei sprecato un così bel vestito per un cadavere."
Hermione era più confusa di prima e si sedette con una mano nei capelli.
"Non potevo rischiare di spedirti l'ultima lettera,il gufo sarebbe stato intercettato facilmente e tutto il nostro piano sarebbe andato in fumo. Tu sei troppo importante." Continuò Narcissa. Agitò la bacchetta verso il dipinto centrale e ci infilò una mano dentro.

Hermione scattò di nuovo.
"Si può sapere cosa accidenti significa?! Quale piano? Cosa devo fare?! Mi sono stancata,me ne vado!"
"FERMA!" Gridò Narcissa.
Si voltò di scatto estraendo il braccio dal quadro e lanciò qualcosa contro Hermione,fece appena in tempo ad afferrarla prima che le colpisse il volto. Ma appena l'afferrò sentì un dolore lancinante alla testa e chiuse gli occhi.
Una sagoma le andava incontro: d'improvviso l'immagine che ricorreva in tutti i suoi sogni e pensieri si fece nitida, prendendo la forma di quel ragazzo del quadro.

{Hogwarts. La torre di astronomia.
"Cosa ti prende mezzosangue? Diventi rossa?"

"Scordatelo Malfoy, preferirei un Avada Kedavra piuttosto che avere a che fare con te."

"Ah si?" Il biondo si avvicinò a lei,interrompendola mentre era impegnata nella preparazione di una pozione,afferrandole il mento con una mano e la schiena con l'altra avvicinandola a lui.
Lei sussultò lasciando cadere l'ampolla che aveva tra le mani,che si frantumò in mille pezzi. "Dio Granger,te l'ho mai detto quanto sei bella?"
Lei tentò di non perdere il controllo e distaccò lo sguardo.
"Do-dovremmo sistemare.."
"Granger.." Le sussurrò lui guardandola intensamente.
"Si?.."
"Sta zitta."
Posò le labbra sulle sue dando vita dapprima ad un bacio innocente. Hermione,sorpresa, rispose al bacio un istante dopo dicendo addio al suo autocontrollo e quel bacio li bruciò di passione.}

L'immagine si dissolse di colpo,Hermione crollò a terra con la testa che le scoppiava.
Ma qualcosa in lei cambiò: quel vuoto che aveva nel petto non c'era più,il cuore le palpitava più forte e tutto le tornò alla mente.

"Draco.."
Sussurrò lentamente,con lo sguardo fisso nel vuoto e un lieve sorriso le spuntò sulle labbra,con le lacrime che le colavano sulle guance.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 26, 2017 ⏰

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