Capitolo 51

121 3 0
                                    

Ares pov

Lia ancora non si era svegliata, erano quasi due giorni che dormiva.
Esculapio mi aveva detto che era normale per le sue condizioni.
Avevo avvisato Zeus che avevo trovato Thalia.
Li avevo chiesto di venire con Esculapio per vedere in che condizioni fosse Lia.
Lui aveva accettato e ora eravamo in una camera degli ospiti con Lia sotto le coperte e Zeus che la osservava pensando che non fosse lei.
Non gli bastava la parola del dio della medicina?
"E ora cosa pensi di fare?" Chiese il dio del cielo dandomi finalmente attenzione.
Sospirai.
"Gli ho rovinato la vita troppe volte per tenerla con me.
Non posso essere così egoista.
Ma non voglio lasciarla da sola perchè ho paura che gli succeda qualcosa di brutto.
Cosa potrei fare?"
Ero disperato, ora cosa avrei dovuto fare?
"Prima di tutto devi dirli la verità, devi parlarci e chiarire tutto.
Se poi lei sceglierà di andarsene potrai sempre seguirla con lo sguardo e nel caso che fosse nei guai proteggerla" disse con tono serio.
Come potevo dirle che quell'uomo che l'aveva mandato a fare la puttana e a lavorare nella cava era lo stesso dio che amava?
"Questa volta mi lascerà sul serio me lo sento..." mormorai tirandomi i capelli frustrato.
"Ares devi farlo, anche perchè quando si sveglierà la memoria gli sarà tornata e vorrà vederti"
Annuì sconsolato.
"È tutto di nuovo tuo".
Zeus mi strinse la mano e sentii rifluire di nuovo la mia divinità.
"Quando vorrai potrai tornare nella tua casa, sei stato perdonato figliolo e ora ti aspetta la prova più grande".
Annuí e lo ringraziai.
Non sapevo se sarei tornato nella mia vecchia casa, dipendeva tutto da Lia.
Mi avvicinai al suo letto e la guardai.
Era tornata la ragazza che per poco non sposava il suo amico, era come se non fosse invecchiata in questi tre anni.
I suoi tratti erano tornati, ma era comunque pelle e ossa.
Piena di cicatrice che avrei potutto curare in un soffio e che avevo causato proprio io con la mia rabbia.
Mi era mancata da morire.
Le sfiorai le labbra con le dita, gli diedi un ultima occhiata e uscii dalla stanza.
Malgrado le conseguenze gli avrei detto la verità.

Thalia Pov

Non riuscivo più distinguire i sogni dalla realtà.
Ero sveglia,immobile, in un letto che non riconoscevo e non avevo il coraggio di aprire gli occhi.
Di quello che avevo visto quanto era vero e quanto era falso?
Sentii salirmi un singhiozzo e lo lasciai andare.
Mi misi una mano su gli occhi dove avevo le due cicatrice e capii che era tutto vero.
L'avevo visto davvero, lui era lì con me, dopo tre anni.
Misi a posto tutti i tasselli del puzzle della mia vita e ricordai cos'era successo in tutti questi anni.
Adesso avevo bisogno di risposte, una volta per tutte.
Non mi importava quanto sarebbe stata dolorosa la verità.
Tolsi la mano e aprì piano gli occhi.
Tutto partì dallo sfocato, piano piano misi a fuoco gli oggetti della stanza e dopo qualche minuti ci vidi quasi perfettamente.
Facevo molta fatica a tenere gli occhi aperti, come se la luce mi desse troppo fastidio.
Vicino alla porta c'era Alina e l'avevo notata solo ora.
Ero assolutamente stupenda, me lo avevano detto ma vederla era tutta un'altra storia.
I capelli castani le cadevano sulle spalle, sembravano velluto a vederli così lisci.
Gli occhi color nocciola scintillavano nel vedermi sveglia.
"Hey sei proprio bella sai?" Sussurrai sorridendo.
La castana singhiozzó e corse ad abbracciarmi.
"È okay Ali, sto bene.
Ma ora ho bisogno di fare chiarezza nella mia mente." Dissi con tono di voce serio.
Lei annuì.
"Il padrone mi ha detto che appena ti saresti svegliata avrei dovuto correre da lui e riferirlelo.
Tu lo vuoi vedere? Non hai paura?" Chiese intimorita.
Annuì.
"Ho paura della verità".
Poco dopo Alina corse via e dopo qualche minuto sentii dei passi profondi venire verso la porta.
Appena la porta si aprii abbassai lo sguardo sulle lenzuola bianche ricamate e strinsi i pugni.
Non volevo credere alla verità, non era possibile non poteva essere vero!
Sentii i passi venire avanti, finchè lo sentii sedersi sul letto vicino a me.
Mi strinse la mano che aveva iniziato a tremare, l'altra mano si posó sul mio mento ma non lo alzó di un millimetro.
Presi coraggio e alzai lo sguardo.
Immediatamente sentii le lacrime rigarmi le guance, scostai le lenzuola e mi buttai su di lui.
Strinsi la sua tunica e continuai a piangere sul suo petto.
Era lui.
Finalmente era quì, non era solo un sogno.
Dopo un'attimo di sorpresa mi strinse in un'abbracció e mi accarezzó i capelli.
Anche se c'era ben poco da accarezzare.
Quando finalmente riuscii a calmarmi lo guardai di nuovo.
Era rimasto bellissimo.
I suoi occhi azzurri non erano mai stati così luccicanti.
Era un piacere rivederli di nuovo.
"Ares..." mormorai.
Egli sorrise.
Deglutii con fatica, era arrivato il momento della verità.
"George...?" Sussurrai sperando in una risposta negativa.
Il sorriso del dio si spense.
Si morse il labbro inferiore e annuì abbassando lo sguardo.
Tutto chiaro...
"Sei stato tu per questo tempo... ti ho avuto vicino e.."
Non mi lasció finire.
"...Ti ho fatto di nuovo del male".
"Io... io ti ho... io ti ho fatto arrabbiare... tu non sapevi chi fossi.
Non lo avresti fatto se avessi saputo che ero io".
Egli mi guardó e scosse la testa.
"Com'è possibile che tu non mi odi?!
È tutta colpa mia!
Perchè non mi schiaffeggi? Perchè non mi insulti? Perchè non te ne vai? Perchè?!".
Il suo tono era instabile e sembrava sul punto di scoppiare in un pianto disperato.
Posai un dito sulle sue labbra ed egli mi guardó.
"Usa la logica, io non sapevo che fossi tu, tu non sapevi che fossi io.
Tu eri disperato non trovandomi.
Ho esagerato come al solito e tu hai esagerato di conseguenza".
Il moro mi guardava sbalordito.
Mi prese la mano con entrambe le mani.
"Tu come puoi essere logica dopo tutto quello che hai passato? Dopo tutto quello che ti ho fatto passare io?".
Non lo sapevo affatto, io ero sconvolta molto più di lui ma stavo cercando di essere razionale.
"Perchè... perchè mi hai chiesto di andarmene quel giorno?".
Avevo bisogno di sapere.
Lui sospiró, mi prese la mano e me la mise sulla sua fronte e chiuse gli occhi.
Vidi i suoi ricordi e finalmente capii.
Tutto per salvarmi...
Lui mi aveva mandato via per salvarmi...
E io che avevo creduto alla verità di Erin...
"Grazie..."
Avrei voluto dirli che avremmo potuto farcela insieme, ma avevo visto che non era possibile.
"Non ringraziarmi... per colpa della mia scelta tu hai vissuto tre anni di inferno.
Tutto per colpa mia" sbottó con la voce piena di rancore.
Aveva torto.
"Me la sono cercata te lo assicuro.
Sono stata troppo sicura di me stessa e ne ho pagato le conseguenze".
Sospirai e gli dissi di leggermi la mente.
Passai minuti e minuti a mostrarli cosa mi era successo e perchè mi era successo.
Finito di mostrarli i miei ricordi lui sospiró.
"Sei sempre pronta a combinare guai tu vero?
Farai mai ció che ti viene chiesto senza pagarne le conseguenze?" Mi chiese con dolcezza accarezzandomi la guancia.
Abbassai lo sguardo e mi godetti quella piccola carezza.
Avevo imparato a farlo.
Avevo imparato a ubbidire a tutto in tutto questo periodo e ora non sapevo se avrei potuto tornare quella di prima.
"L'ho fatto... mi hanno insegnato qual'è il mio ruolo.
Forse è stata dura all'inizio ma ora sono abituata"sussurrai.
Il dio della guerra si irrigidii ma non disse nulla.
Non volevo farlo sentire in colpa, volevo solo farli capire che ora ero una ragazza ubbidiente.
Nient'altro.
"Se mi vorrai ancora non so se riusciró ad abituarmi a una Lia così tranquilla"
Alzai lo sguardo e vidi che il moro che stava sorridendo.
Mi stava mettendo alla prova su quanto potessi resistere a essere così facilmente manipolabile.
Nel suo sguardo vedevo quanto volesse che tornassi semplicemente al ragazza che si stava aprendo e che stava costruendo un futuro con lui.
Non sapevo se ce l'avrei fatta.
Certo che lo volevo ancora.
Non desideravo altro.
Ma ora come ora non sapevo come comportarmi con lui.
Avrei provato di nuovo a rialzarmi.
"Questa volta non ti lasceró mai più.
Faró qualsiasi cosa per non farlo accadere".
Mi avvicinai e poggiai la testa sul tuo petto e lui mi strinse.
"Okay" sussurrai.
Era un buon inizio.
Un nuovo inizio.

-------

Spazio Autrice

Ho pubblicato una nuova storia.
Si chiama Broken Heart e lo potete trovare sul mio profilo.
Lo sto scrivendo insieme a ToaTesukatora e faremo un pov per uno.
Io faró i pov di Althea e lei quelli di Sapphire.

-LaCri

WarriorWhere stories live. Discover now