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TALK ME DOWN

Maturità

Sei qui, che mi osservi, ricercando il tuo essere, quel frammento di te che alimentava la mia essenza. Mi corrodi, con quel tuo sorriso, perché so che, una volta sveglia, non lo rivedrò più. Ti osservo, bevo la tua essenza, mi nutro di essa, alla ricerca di un barlume di speranza, che mi aiuti a ritrovare me stessa. So per certo che non sto sognando, tu sei qui accanto a me perché sei morta, così come lo sono anche io. Ma cerco di fingere che sia tutto un sogno, fingo di vagare ancora nelle mie immagini oniriche, create dalla mente. Sei pronta, mi dici, sono pronta per passare oltre. Non voglio, ci sono ancora alcune cose che devo fare prima di dissolvermi. Elementi della mia vita passata che devo rivivere, per costudirli nel mio petto, nella mia mente. Per l'eternità.

Fratello mio, attendi ancora qualche minuto. Sono stanca sì, ma non posso lasciarla andare senza prima averla salutata.

Camila non riuscì più a chiudere occhio. Dal giorno in cui aveva visto Lauren passeggiare mano nella mano con quel ragazzo, i suoi sogni si erano tramutati in incubi, e non aveva più alcuna forza per affrontarli. Preferiva restare sveglia. Aveva iniziato a fumare, a bere tazze e tazze di caffè. Con la disperata illusione di allontanare il sonno. Rischiò soltanto la morte, perché un giorno, guidando, perse quasi il controllo dell'auto, rischiando di addormentarsi al volante. Decise di porre fine a tutto quel dolore, cercando di non pensarci più, ma era impossibile.

Di lui sapeva soltanto il nome. Marcus. Era un bellissimo ragazzo dai capelli neri, un sorriso meraviglioso ed uno sguardo penetrante. Camila aveva fatto molte ricerche su di lui. Conosceva quasi tutto della sua vita. Era gelosa, gelosa. Il suo cuore era alimentato da odio e dolore.

Lauren le mancava terribilmente. I suoi attacchi di panico erano sempre più frequenti. Aveva scoperto di soffrine il giorno stesso in cui gli aveva visti assieme. Tornando a casa si era sentita smarrita, il fiato gli era iniziato a mancare, e rischiò di cadere a terra a causa del buio impenetrabile che scese davanti ai suoi occhi. Urlava nella sua mente, cercando di riprendere la calma, ma si era reso conto che niente e nessuno avrebbe potuto farli smettere. La sua medicina era soltanto un abbraccio di Lauren, un abbraccio che non ci sarebbe stato mai più.

Pregò Lauren con il pensiero, la pregò di andare da lei e calmarla, ma comprendeva perfettamente che era tutto inutile. Di notte, stesa nel suo letto, ripensava a tuti i bei momenti che lei e Lauren avevano passato assieme. Ricordare le faceva paura, ma era l'unica cosa che le restava. Si sedette, una sera di agosto, alla scrivania, ed iniziò a disegnare. Disegnare di notte iniziò a diventare surreale, perché in quelli schizzi lei riversava tutto il suo dolore ma anche l'amore per Lauren. Le sue mani, le sue labbra, due corpi stretti l'uno all'altro. Non c'era altro che amore in qui disegni.

Un pomeriggio caldo e disturbante, Lauren telefonò a Camila. Non appena sollevò la cornetta di casa ed udì la sua voce, il suo cuore esplose nel suo petto. Tanti piccoli frammenti che le graffiarono le ossa della gabbia toracica, dopo aver perforato la carne.

"Camila..." sussurrò Lauren. Camila scivolò sul pavimento del salotto, chiudendo gli occhi, tremando. Provò a rispondere ma la sua voce era stata recisa da un paio di forbici invisibili.

"Mio fratello è morto" disse Lauren, piangendo. Sopra di loro, il cielo si tinse di nero. Nuvole dense e cariche di fulmini offuscarono tutto, e quello che era rimasto di bello svanì. Soltanto un lento, incessante, corrosivo senso di morte. Gli uccellini smisero di cantare, il sole sparì. Non era rimasto più niente nella vita di Lauren. Suo fratello aveva avuto un orribile incidente d'auto, che aveva distrutto il suo corpo, la sua mente, la sua vita.

Only fool fall for You Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora