- Non ho idea di cosa tu intenda! - insisto.

Nel vederlo chiudere gli occhi per riprendere la calma non posso non provare divertimento e senso di vittoria.

- Josephine, sono serio! Ti sto davvero chiedendo scusa! -

- E io sono seriamente confusa! Per cosa ti stai scusando? Per aver pensato male di me? Per il tuo strano modo di dire grazie? Per essere così ottuso? Falso? Stronzo? Le possibilità sono molte! Capisci la mia confusione? -

- Certo che sei.. - serra le labbra per non continuare.

- Occhio! Vuoi aggiungere altri motivi per cui dovresti scusarti? -

- Accidenti a te! Hai intenzione di farmela pagare, vero? -

Mi prende in giro?

Dopo ciò che ha detto questo è il minimo.

Forse portare così tanto rancore è infantile, ma sentirgli dire certe cose mi ha davvero ferita.

- Mi pare ovvio! Mi hai detto delle cose davvero orribili! Anche solo che tu possa pensare certe cose di me è davvero.. mi fa stare male! Ecco! - sbuffo.

A breve finirà la ricreazione.

Voglio tornare in classe.

Qui mi sto solo scaldando per nulla.

Però voglio anche rimanere.

Sto davvero diventando bipolare!

- Josephine senti.. -

- Senti tu, Pierre! Sono stanca di starti ad ascoltare! In più perché ti vuoi scusare? Ti sei pentito delle parole dette? O vuoi solo essere in pace con te stesso anche se pensi davvero tutto? Forse ti senti irritato perché ti ho riattaccato il telefono in faccia? -

Serrando i denti decide di non rispondere.

Non guardarmi così!

Come se fossi io la cattiva della storia e tu quello che viene maltrattato!

Non è corretto.

Rimanere arrabbiata è sfiancante.

In più ormai non ce la faccio più.

C'è qualcosa che voglio chiedere e che mi mette stupidamente in ansia.

Cedo.. - Pierre.. come va la febbre? - chino il capo.

Dopo tutto ciò ho detto fin'ora, chiedergli lo stato di salute sembra ridicolo.

Però davvero voglio saperlo.

- Come scusa? - sento lo stupore nella sua voce.

- Accidenti.. ti ho chiesto come stai! - sbuffo tornando a guardarlo.

- Oh.. -

Mi mordo il labbro.

Non volevo irritarmi di nuovo.

- Sei sicuro che puoi tornare a scuola così? Non era meglio riposare un altro giorno? -

- Sto bene.. -

Lo noto reprimere una risata.

- Che ridi? - lo fisso sconcertata.

- Niente! È solo che.. -

- Che? -

- Sei strana! Sei ancora incazzata, ma comunque ti preoccupi della mia salute! -

Quella frase è come un colpo al cuore.

Al Cuor Non Si ComandaWhere stories live. Discover now