~Il professore di educazione fisica~

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Sam avanzò e mi fece segno di seguirla:
- salve professor Bennet, scusi il ritardo...stavo mostrando la scuola ad una nuova ragazza
- oh, non c'è problema...la ragazza é...?
- Cristina, Cristina Evans
- oh, certo. Ancora non sei sul registro, ma farò in modo che venga aggiunta al più presto.
Detto questo mi sorrise. Aveva un sorriso a dir poco spiazzante. Il Prof di ed. fisica era giovane, non avrebbe avuto più di 24 anni. Era alto e muscoloso, con occhi e capelli scuri. Se vogliamo dirla tutta, era un figo della madonna. Indossava una maglietta bianca a maniche corte, semi trasparente che faceva intravedere il suo fisico perfetto, con una giacca in pelle sopra e un paio di jeans scuri. Era veramente fantastico. Ad interrompere i miei pensieri fu una ragazza bionda, magra con occhi azzurri e dire che fosse vestita era un eufemismo. Indossava una gonna attillata e una canottiera altrettanto stretta con tacchi vertiginosi e mi disse:
- stai sbavando. Fagli una foto, dura di più
Si mise a ridere con altre due oche dietro
- mi sa che hai sbagliato posto. Il quartiere delle puttane sta dall'altra parte
Detti questo lei mi guardò come se mi volesse uccidere e tutta la classe, compreso il professore, si mise a ridere. Lo feci anch'io
- senti tu, sfigatella, non sai con chi ti sei messa contro...
- con una bionda ossigenata con la ricrescita?
Di nuovo tutti si misero a ridere e, quando la biondina stava per proferire parola, il Prof ci interruppe dicendo che dovevamo andare in palestra. Era grandissima con un campetto da calcio affianco. A sinistra c'era lo spoiatoio femminile e a destra lo spoiatoio maschile. Di fronte c'era uno sgabuzzino contenere palloni da basket, da calcio, pallavolo ecc...
- prof, io non ho il materiale per fare palestra...
Dissi dispiaciuta.
- non ti preoccupare, per una volta non cambia nulla.
E mi sorrise di nuovo:
- vuol dire che mi racconterai di te.
Io imbarazzata acconsentii. Il professore disse agli altri:
- allora ragazzi, iniziate a correre per la palestra fino a quando non dirò di smettere!
Tutti obbedirono e cominciarono a correre. Poi si sedette vicino a me:
- io sono Alessandro Bennet
Disse e mi porse la mano. Io la strinsi e dissi
- Cristina Evans
- bene, parlami un po di te...da dove vieni?
- vengo da Los Angeles. Mi sono trasferita quà da tre giorni
- come ti sei trovata quà?
- bhe, ancora non ho visto nulla, solo la scuola. É enorme
- già. Vedo che hai già fatto amicizia con Samantha...
- si, é simpatica
- e vedo che hai conosciuto la simpaticissima Susan Callen...
- simpaticissima é una parola grossa
Tutti e due scoppiammo a ridere. Dopo minuti passati a parlare, il Prof mi chiese se potevo aiutarlo a prendere gli attrezzi
- mi potresti aiutare a prendere le travi per la prova d'equilibrio?
- certo
Ci diriggemmo nello sgabuzzino
- okay, prendi un'estremità della trave ed io prenderò l'altra
- va bene
Camminammo molto lentamente facendo attenzione a non rompere niente, arrivammo vicino agli altri
- allora, questa sarà una prova di equilibrio. Dovrete camminare sopra la trave guardando un punto fisso davanti a voi e se riuscirete a non inciampare neanche una volta, avrete un più. Cristina, questo può farlo anche lei
- d'accordo
- chi vuole cominciare?
Silenzio assoluto.
- avanti ragazzi, non fatemi chiamare dal registro!
Ancora una volta silenzio.
- va bene. L'avete voluto voi... Anna De Fazi?
Una ragazza bassina, magra con occhi e capelli scuri si avvicina
- bene, adesso sali ed io ti starò affianco in modo tale da reggerti cadrai
La ragazza deglutì rumorosamente, abbastanza impaurita. Mise il primo piede sulla trave senza proferire parola. Fece il primo passo incerta, ma poi arrivò alla fine soddisfatta.
- molto bene De Fazi, si é guadagnata un più
Lei gli sorrise e tornò al suo posto
- ora Samantha Martin
- addio mondo!
Disse ironica e ci fece ridere tutti. Arrivò alla fine della trave soddisfatta e il prof chiamò a fare l'esercizio Susan Callen che la attraversò agilmente. Lo devo ammettere, era brava.
- bene, adesso Cristina Evans
Oh cavolo. Salii sopra e, arrivata a metà, qualcuno mi distasse e mi voltai, perdendo l'equilibrio e sbattendo la testa a terra. Poi buio...

Lui per me era l'essenziale...Where stories live. Discover now