Capitolo 8~Una vecchia abitudine~

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Lo vidi avvicinarsi a noi....
MH-Tu stai con mia sorella
J-Si!
Disse James con un tono di sfida.
MH-Quando pensavi di dirmelo?!
Disse avvicinandosi a me con aria arrabbiata.
J-Stalle lontano!
Disse James mettendosi davanti a me e spingendo via Michael che cadde per terra.
Si alzò traballante e si diresse verso James minaccioso.
MH-Voi non potete stare insieme!
A-E perché?!Lo decidi tu?!
MH-Devo badare io a te!
A-Ho 17 anni cazzo!
MH:Ma lui 20!
A-Non me ne frega niente dell'età!
Dissi per poi guardare James che se ne andò fuori.
Michael lo seguì.
Io non sapevo che fare quindi andai con lui.
A-James...che hai?
J-Io ti amo ma tuo fratello non vuole capire che non sono come mi descrivono!
Michael lo spinse e iniziarono a picchiarsi.
Io mi misi il mezzo per fermarli,ma un pugno è un calcio mi colpirono.
In quel momento non capì più niente, nella mia testa si accese qualcosa che da tempo era rimasta spenta, quella sensazione mi mancava da tanto tempo, era come se le cose in torno a me sparissero e c'ero solo io e la voglia di fare del male a qualcuno.
Senza pensarci due volte presi i pugnali che tenevo dentro gli stivali e feci la cosa che sapevo fare meglio.
Inizia a correre e mentre correvo senti delle voci che sembravano preoccupate, non feci caso a loro e continua a correre.

POV'S JEAMS
J- Alex aspetta dove vai? Dissi frustrato e preoccupato.
MH- No, dobbiamo trovarla subito.... no, no, no é tutta colpa mia.
J- Si può sapere quale é il problema?
MH- Tu non capisci, non l'hai guardata.  I suoi occhi avevano quel luccichio che per un po' di tempo era sparito, erano pieni di rabbia verso se stessa e gli altri e se non la fermiamo subito rischierà di far del male a se stessa o agli altri.

Non ci pensai due volte e iniziai a correre con  Michael alle calcagna e all'unica cosa che riuscivo a pensare era ad Alex e alla paura che potesse farsi del male da sola.

ALEX
Mi fermai davanti a un bar che era chiuso da tempo, avevo la strana sensazione di non essere sola, decisi di entrare dentro alla struttura e come pensavo non ero sola.
Appena misi un piede dentro alla struttura qualcuno mi afferrò per la caviglia e mi sbattè contro il pavimento, alzai la testa dal pavimento e mi guardai la caviglia pronta a colpire il colpevole, ma non vidi nessuno.
Mi alzai e in cominciai a guardarmi in giro e solo in quel momento mi accorsi che io conoscevo quel posto, l'avevo già visto da qualche parte.
Ora ricordo!Era il bar dove ogni mattina io e la mia famiglia andavamo a fare colazione.

Dark LightWhere stories live. Discover now