Bugie.

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Jack amava respirare quell'aria in classe, sentire  l'atmosfera di puro disagio, causato da lui, mentre la sua compagna di banco, pativa. Emily si sentiva osservata, manipolata e messa in soggezione da lui.
Manipolata, già, come se fosse in suo controllo.

Aveva ancora più ansia, quando andava a scuola.
Anche le lezioni erano condizionate, dal comportamento offensivo, invadente e alle volte violento del ragazzo.

Ogni tanto la spintonava, gli rubava un libro, per poi sfidarla a prenderlo dalla sua mano, alzata, sapendo che non ci sarebbe arrivata.
Emily, comunque, ogni tanto parlava con Mark, che fermava Jack quando lo beccava.

Come al solito, lei era seduta nell'erba, in una giornata particolarmente soleggiata.

Leggeva, un rumore di passi la spaventò.
"Non devi avere paura, sono sicuro che non ti farà nulla."
Il ragazzo dagli occhi nocciola si mise al suo fianco, dalle sue labbra a cuore, uscii un sorriso.
"Non ho mai avuto paura ma, mi sta condizionando."

Chiuse il libro, con un foglietto tra le pagine, lo rimise nello zaino e si coprì le mani con le lunghe maniche della felpa verde scuro.

"Belze, tra tutte le compagnie, dovevi scegliere il mio migliore amico? Sei masochista?"
Eccolo, insieme al suo nuovo animale domestico.

Jenna rise, le sue labbra al silicone erano prorompenti, come i suoi seni, la sua maglietta fucsia, con un profondo scollo a V, non aiutava a rendere il tutto meno visibile. I suoi capelli decolorati e mossi, lunghi, venivano spostati in continuazione, da delle mani con delle lunghe unghie squadrate e rosa.
Una bambola, ovvio, da una figlia di modella.

Mark ed Emily si alzarono per andarsene, ma li bloccò Jenna.
"Oh cielo, ragazza! Che sei, un uomo?"
"Solo perché non mi ignetto plastica?"
"Questi boccoli neri così lunghi, mi sembri una strega!"

Grasse risate per la coppia del degrado, Mark stava cercando di trattenersi.
Emily però non conosceva l'autocontrollo.
"Nei miei non ci pisciano sopra."
Il ragazzo più alto rise, aveva fatto bene per lui a rispondere.

"Ma che bel carattere che hai! Con quella faccia poi, una vera strega! Per giunta, ridicola!"
"Taci, che manco a teatro trovo delle maschere così finte, non come nel tuo viso, hai seri problemi con il fondotinta."
I ragazzi ridevano, sì anche Jack, che aveva gli occhi incollati alla più bassa.
"Tu ridi? Come ti permetti?"
"Non rompere, faceva ridere."

La bionda, scocciata se ne va, anche lei sembrava manipolata da lui. Ma in un altro modo. Un cane che obbedisce al padrone, che si è sentito di troppo ed è tornato a cuccia.

"Non che mi stia simpatica, ma trattare la tua ragazza così."
Jack gli rivolse un sorriso, stranamente non di perfidia ma di compassione.
"Che tenera, mi fai quasi tenerezza. Sei troppo buona a volte, piccola Belze."
Gli prese una guancia con le dita, come se fosse una bambina, lei lo spinse via.

"Dai smettila, perché non la lasci in pace?!" Mark non poteva sopportare, era stizzito.
"Non vuoi che tocchi la tua ragazza, amico?"
Diventarono entrambi rossi, imbarazzati al massimo.
Il moro si sentì offeso, lui voleva bene ad Emily, come una sorella.

"Lei è una mia amica, mi vuole bene come io ne voglio a lei e a te, Jack."
Il ragazzo bruno, con un ghigno spavaldo, lasciò i due giovani lì.

Mark si girò, guardò Emily e la strinse. Dopo un po', rompe il silenzio.
"Non è per niente losco"
Rise il più alto, la ragazza era perplessa.
"Chi? Di che parli?"
"È geloso, ti stava fissando."
La ragazza spalancò gli occhi, era impossibile.

                 ~~~~~~

Jenna si rivestì, stizzita e furiosa, Jack fece lo stesso, ma soprappensiero, comunque non dando peso alla situazione.

"Non voglio che parli con lei, non la toccare, nessuno deve." Un tono serio, un ordine impone alla ragazza presente.

La bionda, con tutta la sua ira, si scagliò sul ragazzo.
"Prima scopi con me e poi ti preoccupi di quella pazza?!"
Il ragazzo rise, come se avesse importanza, quella finta donna.
"Pensavi che volessi altro da te?"
Lasciò la ragazza sola, in lacrime.

Si diresse verso il parco, in una panchina davanti a uno spazio verde, con pochi alberi, Mark lo aspettava.
"Hey e la tua ragazza?"
Il moro sapeva già la risposta, Jack non è mai stato un tipo serio.

"Lo sai, volevo solo giocare, oltretutto è un incapace."
Mark rise, che brutta storia.
Infondo aveva sospetti che, in realtà, volesse qualcun'altra.

È da quando è iniziata la scuola, tre mesi, che lui non si faceva vedere con una ragazza, non aveva fatto sapere a nessuno di essere stato con Jenna, non si faceva vedere con lei.
Una ragazza in tutto questo arco di tempo e solo per qualche giorno? Qualcosa non quadra.

"Che fissazione che hai per lei, Jack"
"Di chi parli?"
"Dai Jack, parlo di Emily. Non vuoi che qualcun altro ci parli, a parte me e Phoebe, la tormenti, vuoi essere al centro della sua attenzione"

"Chi è Phoebe?"
Mark era piegato in due, non era il momento per ridere ma quella domanda gli fece capire, quanto il suo amico fosse geloso.

                 ~~~~~~

Phoebe era seduta sul divano, a casa della sua migliore amica, sorseggiando un the.
Emily, di fronte a lei, era stranamente silenziosa.

Le due si conoscevano da tanti anni, dall'elementari.
Si capivano subito, quasi in maniera telepatica.
Phoebe vive con la madre e il suo compagno, in un quartiere vicino casa di Emily.

Amy e Max erano sempre molto gentili con lei, nonostante Amy non sopportasse la madre di Emily, ma era comprensibile.
Insomma, chi la sopportava quella donna?

Comunque, tra di loro, le due si raccontavano tutto.
"Così, c'è questo Jack?"
In realtà, Phoebe aveva già conosciuto il ragazzo in questione, lo vedeva spesso a scuola, era amico di alcuni suoi compagni di classe.

"È un vero rompi palle. Parla un sacco e fa sempre casino!"
"Bene, siete uguali"
Uno sguardo fulmina la ragazza dai capelli viola.
"Non guardarmi così, lo sai che è vero, con me sei così."

Emily non era così timida e pacata come sembrava infatti. Poteva essere abbastanza esuberante, sopratutto con la sua migliore amica.

"Ci stai pensando troppo"
"Che vorresti dire?"
"Emily, sono qui da mezz'ora e abbiamo parlato solo di lui, per una che cambia discorso ogni dieci secondi, è sospetto."
No, non può fissarsi con un elemento del genere.
Vero?

Ma a lei non importa di quel pavone, pallone gonfiato, perché quei discorsi?
Come sempre, si fa finta di niente.
È soltanto odio, puro e immenso odio, pensano entrambi.

1994.28.03Where stories live. Discover now