Capitolo 1

101 10 11
                                    

«Ricordami perché sono qui»

«Perché sono la tua carissima migliore amica e meccanico,quindi taci che tra poco sarà qui»

Sbuffo sonoramente e lei mi lancia uno sguardo suicida.
A volte sa essere molto insistente e sa che odio quando qualcuno insiste,quindi alla fine cedo.
É una bastarda di prima categoria.

«Non ce la faccio più» sbuffo per l'ennesima volta.

«Ma se siamo qui solo da due minuti» specifica.

«Il tempo è denaro e intendo letteralmente» dico guardandola negli occhi per farle capire cosa intendo.

«Devo andare in bagno,non muoverti da qui e se lo farai,dirai addio al tuo meccanico preferito» mi ordina riducendo ad una fessura gli occhi.

«Immobile come un albero» le dico ridendo,lei ricambia.

C'è tantissima gente all'aeroporto quest'oggi.
Gente che va,gente che viene da tutte le parti.
Alcuni,probabilmente,tornano da un lungo viaggio e ad aspettarli ci sono i loro familiari,che li attendono ansiosi.
Altri,invece,partono salutando i loro cari con un sorriso enorme sul volto,credendo che dal momento in cui metteranno piede su quell'aereo,avranno la libertà che si sono meritati.

Rido a quella scena.

La libertà.
Tutti credono che è la possibilità di fare,dire o pensare ciò che si vuole.
Chiunque mi conosca,crede che io sia una ragazza piena di libertà,ma in realtà sono solo piena di vuoti.
Nessuno sa,oltre Ashley,chi sono realmente e qual è il vero significato della mia 'libertà'.

Nessuno sa è mai saprà nulla.
Certe cose meglio seppellirle.

A distrarmi dai miei pensieri è il mio cellulare che vibra insistentemente.
Leggo il nome e subito rispondo.

«July l'hai trovato?»

«Si,ma non è stato facile.
Sabato alle 2.00 in punto»

«Ci saremo»

Terminata la chiamata vado in cerca della mia amica che sembra esserci caduta nel bagno.
Distrattamente vado a sbattere contro un ragazzo.
Lo scruto attentamente:alto,braccia muscolose,capelli scuri in disordine,occhi neri come la pece,labbra carnose e un accenno di barba.

Niente male!
Zitta!

«Guarda dove metti i piedi ragazzina!» dice con tono scontroso.

«Ragazzina a chi? Razza di imbecille» mi avvicino assottigliando lo sguardo.

«Sei anche sorda?» continua l'idiota.

«Meglio sorda che senza cervello» ribatto fulminandolo con lo sguardo.

«Come hai detto?» si avvicina.

«Sei anche sordo?» lo scimmiotto.

«Non voglio perdere altro tempo con una psicopatica del genere» afferma voltandosi.

«Kent!» grida una ragazza correndo verso il ragazzo con cui mi sono scontrata.

Solo dopo riconosco la voce.

«Ash!» dice prendendo in braccio la mia migliore amica,ridendo.

Mi sento di troppo.

AN ENDLESS RACEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora