Capitolo 11

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                    'Hightopp'

"Mi trovo al piano terra della mia abitazione dov'è situata la mia piccola, ma funzionale, cappelleria.

Sono intento a creare una cloche di feltro per una cliente, ma non riesco a concentrarmi abbastanza.

Il mio figliuolo è uscito già da un po' a giocare con i suoi buffi amici ed anche se sono contrario devo lasciarlo fare.
É pur sempre un bambino!

Vorrei che Tarrant si concentrasse di più nel sviluppare le sue vere capacità, i suoi amici annullano tutti i miei sforzi nel farlo diventare un vero cappellaio!

Si, la creatività non fa mai male ma, nel suo caso, essa ha il sopravvento su di lui, il quale non riesce a controllarla.

È questo ciò che mi preoccupa realmente.

Se non riuscirà a gestire la sua creatività, non diventerà mai un uomo serio e disciplinato, continuando a vivere nel suo folle mondo.
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È inutile, non riesco a concentrarmi.

Scorgo dalla finestra il cielo e noto che sta riprendendo a nevicare. Mia moglie Tyva è fuori per alcune commissioni mentre Tarrant è ancora a giocare con i suoi strambi amici.

Guardo per l'ennesima volta se Tarrant sia in procinto di rientrare e lo intravedo da lontano accompagnato da una ragazza bionda.. cos'avrà combinato questa volta?
                        ☆☆☆
Sto concludendo il mio lavoro in feltro, quando vedo mio figlio che entra con la ragazza nella mia bottega, sorrido ad entrambi e riprendo a lavorare.

"Padre, guardate! Una cliente con una testa graziosa, avete visto?" mi dice Tarrant, ma gli dico di pazientare un attimo per la mia risposta facendogli segno con la mano.

Tarrant ha portato di nuovo qualcuno nella mia bottega con la stessa frase di sempre.
Mi fa piacere ricevere clienti ma non devono essere portati a forza qui!

Sento mio figlio che si occupa della cliente ma non rimango sorpreso dalle parole che le porge.

"Qual'è il cappello dei vostri desideri, madame? Qualcosa forse..di piumoso? Qualcosa forse di.. bottonoso?" dice Tarrant alla bionda mostrandole un pappagallino e dei bottoni.. ci risiamo, come al solito.

Lo guardo con aria ormai rassegnata per poi rivolgermi con un sorriso alla mia nuova cliente sfilandomi il metro da sarto che ho sul collo.

"Buon pomeriggio, signorina" le dico e lei risponde al mio saluto.
Mi avvicino a lei prendendo le misure della sua testa e ricordo a mio figlio che la funzione di un buon cappello non è quella di far divertire, ma quella di conformarsi ai dettami della società.

Tarrant interrompe nuovamente il mio lavoro dicendomi che lui ha qualcosa di divertente e così mi porge qualcosa di blu fra le sue piccole e pallide mani.

Non capisco di primo impatto che cosa rappresenti quella sua creazione di carta, ma dopo averglielo chiesto lui mi risponde che è un cappello.
Guardandolo bene è proprio un piccolo cilindro blu quello che ho fra le mani, ed è nel pieno stile di mio figlio.

Sapevo che aveva del potenziale anche se è solo un bambino.

Osservando meglio la sua creazione, mi accorgo che è alla rovescia e glielo faccio presente mentre cerco di portarlo nel verso giusto.

Sfortunatamente, però, il cappellino si strappa per la troppa forza con cui l'ho modellato.
Mi pento di non aver ascoltato mio figlio che mi avvertiva del fatto che avrei potuto rovinarlo.

"Oh cielo.." dico quasi sussurrando, non era mia intenzione farlo.. è stato solo un incidente.
"Oh bene! Domani ti farò vedere come si fa un vero cappello, mh?" gli dico sorridendo per consolarlo mentre butto la sua creazione nel cestino.

A quel gesto vedo calare un velo di tristezza sul suo volto.

Riprendo il mio lavoro e quando sento mio figlio correre al piano di sopra, probabilmente in camera sua, mi salgono mille sensi di colpa che reprimo per non farmi vedere debole da una cliente e.. oh.. mia moglie è finalmente tornata!

Dicevo, non voglio farmi vedere debole da una cliente ma anche da mia moglie che è appena arrivata.

"Sei troppo duro con lui, Zanik.." mi dice Tyva e in effetti ha ragione.. ma i cappelli sono una cosa molto seria e non voglio che le sue frivole idee ostacolino le sue vere capacità.

Mi reco, poco dopo, dalla cliente portandole un cappello a cilindro informandola del fatto che, secondo il mio modesto parere, esso è perfetto per lei.

Appena finisco di parlare, però, vedo la bionda indietreggiare e ringraziarmi spiegandomi che è costretta ad andarsene, mi augura una buona serata ed esce velocemente fuori dalla mia bottega.. che cosa bizzarra! Sembrava molto preocuppata.

Abbasso lo sguardo e vedo il cappellino di carta di Tarrant che avevo buttato via, mi abbasso verso il cestino e lo prendo osservandolo nuovamente.

Dopotutto, ha fatto un buon lavoro per essere il suo primo cappello, così lo conservo in una delle tasche interne della mia giacca e mi lasciò scappare un sorriso.

Sono fiero di Tarrant anche se non glielo dimostro spesso per il mio caratteraccio, credo sia meglio che vada a scusarmi con lui.

Mi alzo e salgo le scale per accedere al piano di sopra dirigendomi nella camera di mio figlio.

Sono quasi arrivato alla mia meta ma noto mia moglie Tyva uscire dalla stanza con aria furiosa.

Mi dice che devo smetterla di far piangere il nostro sensibile figlio e di fargli capire che tutto ciò che fa è sbagliato.. ma non è vero! Io sono fiero di lui ma allo stesso tempo preoccupato perché deve iniziare a prendere sul serio la faccenda di diventare un vero cappellaio, in modo serio e disciplinato.

 Tyva mi ricorda che Tarrant è solo un bambino ed è troppo piccolo per queste cose, già.. ha ragione.. è ancora il mio piccolo Altocilindrino" -Zanik Hightopp

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SPAZIO AUTRICE
Buon pomeriggio tesori miei!
Si ok, non pubblico da secoli ma sto lavorando a un'altra fanfiction la quale pubblicherò a breve il prologo.

Spero che il capitolo piaccia e, detto questo.. buona lettura e arrivederci!

My Dear AliceWhere stories live. Discover now