Capitolo 9

76 13 7
                                    

           'Rotta verso il passato'

"Quella minuscola pallina dorata, caduta dalle mie mani, è rotolata lontano da me e si è aperta diventando una grande sfera fluttuante.

Vedo che i secondi, divenuti minuti unendosi, mi stanno alle calcagna sotto il comando del Tempo e così decido di entrar dentro la cronosfera e continuare la mia missione.

Ma non ho la più pallida idea di come funzioni o di come si governi...! Sono un capitano di navi, non di cronosfere!

"Come governo questo aggeggio?!" mi dico con tono preoccupato mentre mi trovo in area, fino a quando non vedo due timoni e decido di girare quello alla mia destra ritrovandomi difronte al Tempo e alla sua "amatissima".

"Alt! Ferma!" mi dice il Tempo, ma presa dal panico tiro una leva in basso, alla mia destra, e vedo che sto andando proprio contro loro!

"Fermati piccolo ratto!" mi urla ancora mentre vado a tutta velocità verso i due.. ma magari sapessi come fare!

Convinta del mio destino cerco di proteggersi mettendo le braccia davanti a me sperando di attutire l'urto.
Anche i due lo fanno urlano per l'ennesima volta di fermarmi.

Sono quasi sul punto di scontrarsi brutalmente contro loro ma all'improvviso.. puff! Tutt'intorno a me si sgretola e mi ritrovo in un vortice d'acqua che, stranamente, non mi bagna.

Alla fine di questo vortice mi ritrovo in un grande oceano, e intravedo in esso parecchie scene.. ma certo, questo dev'essere l'oceano del tempo di cui parlava la leggenda narrata da McTwisp!

Ad un certo punto, tutte le mie preoccupazioni sembrano scivolarmi via e ammiro questa meraviglia, quasi naturale, davanti a me senza riuscire a trattenere un sorriso di stupore.

Dopo poco, mi soffermo sull'analizzare il marchingegno su cui mi trovo.

Davanti a me vedo, nello spazio fra i due timori che avevo già notato prima, una strana carta con varie illustrazioni e con sopra una parola che ne spiegasse il significato.

Ci metto poco per capire che la cronosfera funziona come una nave e così decido di spingere una delle leve in bassa alla mia sinistra, andando tutta a dritta.

Sorpassando varie onde contenenti i cosiddetti ricordi, ne intravedo uno che attira la mia attenzione. Questo raffigura il cappellaio.

L'indicatore mi avverte che sono arrivata nel giorno in cui il cappellaio ha ritrovato la propria creazione cartacea, creata durante la sua infanzia.

Mi avvicino a quell'onda manovrando delicatamente il timone alla mia destra, soffermandomi sulla scena.

"Non temere cappellaio, salverò te e la tua famiglia" dico convinta.

Sorpasso i ricordi spingendo nuovamente quella leva.
                          ☆☆☆
Sto continuando a volare sulle acque dell'oceano del tempo finché l'indicatore davanti a me, mi avverte che mi trovo davanti all'onda dov'è racchiuso il giorno Ristraziante.

Non esito un attimo e mi dirigo dritta attraverso l'onda, ma all'improvviso vengo spinta via da una strana forza.
Non riesco a capire da cosa provenga.

Mi allontano sempre più dal gioro Ristraziante e mi ritrovo alle calcagna Lui, il Tempo.

Mi chiede di ridargli quello che è suo o altrimenti non mi resterà più.. em.. lui.

Mi sento terribilmente in colpa e so che non avrei dovuto rubargli la cronosfera ma il mio cappellaio è la mi priorità ora, così ignoro lui e ciò che mi dice.

Vengo colpita nuovamente dal travicolo volante che mi segue guidato dal Tempo e mi ritrovo in un ricordo qualsiasi che di certo non è quello dov'ero diretta inizialmente.
                          ☆☆☆
Mi trovo nella piazza di un villaggio, suppongo che questa sia Saggezzilandia.

Mi guardo intorno e intravedo un cappello a cilindro color marrone adornato da una fascia rosa, su una testa riccioluta alquanto famigliare.

"Cappellaio?" mi chiedo, avvicinandomi alla figura intravista prima.

"Cappellaio?" chiedo, questa volta, alla persona che ho davanti a me.
Lui si volta e lo riconosco subito.

"Sei tu! Sei di nuovo tu!" esclamo, col cuore in gola e con un grande sorriso stampato sul viso.
Non riesco a trattenere la voglia di stringerlo forte fra le mie braccia.

"Se non lo sono vorrei esserlo!" mi dice, suscitandomi una risata.

Mi guarda incuriosito e con aria perplessa, sicuramente sarà per il mio gesto avventato ma non ho saputo trattenermi!

Fino a poco fa l'ho visto morente davanti ai miei stessi occhi e ora lo vedo che scoppia di salute ed è così.. così 'lui', come sempre.

Mi batte così forte il cuore, ma che mi prende?

Il rosso mi chiede se ci conosciamo e gli rispondo avventatamente di 'si', ma mi correggo subito dopo spiegandogli che questo accadrà più tardi: quando lui sarà più vecchio ed io più giovane.

Mi rendo conto della folle e insensata spiegazione che gli ho dato ma lui mi risponde di aver capito e mi porge la mano presentandosi.

Afferma che, evidentemente, col tempo non me la cavo molto bene ed io stessa confermo questo, ammettendo che esso sia molto arrabbiato con me.

Appena sente le mie parole dice a me, Alice Kinghsleigh, che sono alquanto svitata!
Me lo dice lui che è più svitato di me! Ma ormai mi ci sono abituata, me lo dicono tutti." -Alice Kinghsleigh

              ☆☆☆☆☆☆☆
SPAZIO AUTRICE
Buonzalve sottomondiani viventi!
Questo capitolo è arrivato abbastanza in anticipo ma essendo in ospedale non so come ingannare il tempo quindi..

Buona lettura e al prossimo capitolo!

My Dear AliceWhere stories live. Discover now