A pair of blue glasses

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Era di nuovo nel mirino.
Suonò la campanella che segnava il ricominciare delle lezioni ma Jayden,che di solito si sarebbe precipitato in classe per non ritardare, esitava ad uscire dal bagno. Fuori dalla porta Justin, Juls e Jack lo stavano aspettando.
Jayden era riuscito a non incrociarli per tutta la settimana ma era ovvio che non avrebbe potuto evitarli per sempre e che con l'arrivo del giovedì sarebbero arrivati anche i guai.
Jayden provò a confondersi tra i compagni, tutti si rifugiavano in bagno durante l'intervallo, ma Juls, il più alto dei tre, lo individuò e lo spintonò contro l'armadietto numero 144.
Gli altri studenti non rivolsero al mal capitato più di un'occhiata, quando c'erano di mezzo quei tre serpenti vigeva la legge della sopravvivenza: i più forti sopravvivono e i più debili muoiono.
-Chi si presenta a scuola con degli occhiali azzurri così da finocchio ci paga lo spuntino- parlò Justin -credevo avessi capito come funziona qui a scuola freshman, te lo sei già dimenticato?- dimenticato? Chi si dimentica la ragione di una costola inclinata? Si chiese Jay.
Il ghigno di Jack e il rumore dello scrocchiare delle dita fecero dilatare le pupille della matricola, il quale senza nemmeno cercare un volto amico dietro alle spalle dei tre senior, tirò fuori dalla tasca una banconota da cinque dollari.
-Bravo finocchio- fece un ghigno di scherno Juls -ricordati, chi comanda siamo noi non Taylor- completò Justin afferrando e lanciando gli occhiali azzurri a terra.
Soddisfatti se ne andarono lasciando Jayden a fantasticare su Chris Taylor:
Un metro e ottanta di ragazzo, biondo, occhi verdi, un sorriso radioso. Capitano della squadra di basket e come Juls, Justin e Jack all'ultimo anno, lui era forse l'unico a non temere i tre compagni e a tener loro testa. Era stato spesso presente nei sogni più nascosti e sensuali di Jayden, da quando durante un allenamento si era girato a sorridergli mentre se ne stava seduto sugli spalti a guardare la squadra giocare. Il suono di un messaggio interruppe il flusso dei sui pensieri,
Emma: Jay dove sei? La Hoffmann sta facendo l'appello.
Accidenti! Pensò Jayden, era in ritardo per tedesco ed era sicuro che Eike Hoffmann non sarebbe stato un facile ostacolo da superare.
-Wo warst du?- chiese con tono d'accusa la professoressa -denkst du, dass du deutsch lernst wann du willst?- Jayden la interruppe prima che cominciasse a urlare -Entschuldigung, ich wollte nicht spät kommen, aber ich hatte Kopfschmerzen so bin ich in die Krankenstation gegangen um eine Tablette zu einnehmen- la vena sulla fronte della professoressa smise di pulsare e Jayden sorrise internamente: il pericolo era stato aggirato.
Il giorno dopo Jayden arrivò alla fermata dell'autobus dove vide i tre, sapeva che lo stavano aspettando. Si ritrovò, mentre si avvicinava al gruppo con passi incerti, a fare velocemente il calcolo di quanti giorni mancassero al termine dell'anno e se da una parte non voleva che essa arrivasse per paura di non rivedere più Chris: il ragazzo che si era impossessato dei suoi sogni, dall' altra parte non vedeva l'ora di essere libero dal regime di terrore di quei tre stronzi. -ehy freshman- esordì Jack quando Jayden fu finalmente a portata d'orecchio ma lui non gli rivolse nemmeno uno sguardo, dietro Jack infatti appoggiato ad un palo c'era Chris che scriveva un messaggio al cellulare. Quel giorno era particolarmente bello: era completamente sbarbato e i pantaloni che portava fasciavano un sedere perfetto per non parlare della camicia scozzese color verde e nero che aderiva ai muscoli delle braccia evidenziandone la forma. Jayden ricevette una spinta che fece volare gli occhiali per terra -ragazzino devi ascoltarci quando parliamo- digrignò i denti Juls -chi ha gli occhiali azzurri deve pagarci- aggiunse poi scambiando uno sguardo d'intesa con gli amici. Con la coda dell'occhio Jay vide Chris raccogliere i suoi occhiali -ehy amico- disse Justin -passaci gli occhiali che ci divertiamo-.
A Jay si fermò il respiro. Lo avrebbe fatto? Chris li avrebbe aiutati ad umiliarlo? Si diede dello stupido, certo che lo avrebbe fatto loro erano suoi compagni di scuola mentre lui una stupida matricolo del primo anno perchè avrebbe dovuto difenderlo? Il respiro gli si fermò. Chris Taylor stava inforcando i suoi occhiali azzurri? Si. Lo stava facendo. Perchè lo stava facendo? Sorpresa e confusione erano impresse sul volto dei tre ragazzi come pensò anche sul suo. Chris si avvicinò indossando gli occhiali a Jayden e con un braccio gli avvolse il bacino, guardò negli occhi i tre compagni di classe e sfidandoli con lo sguardo disse: -se chiedete i soldi a chi porta gli occhiali azzurri perchè non provate a chiederli anche a me?- Jack fece un passo avanti arrabbiato ma Juls lo trattenne, si scambiarono tutti e tre uno sguardo, si girarono su se stessi e senza guardarsi indietro se ne andarono. -grazie- disse il più piccolo sorridendo imbarazzato dal braccio avvolto attorno ai suoi fianchi
-non potevo lasciare che rovinassero un faccino così bello e sexy- rispose Chris ammiccando e passandogli gli occhiali -ci vediamo presto- aggiunse poi prima di salire sul bus diretto verso casa sua, lasciando un ragazzo con gli occhiali azzurri ad arrossire sul marciapiede fantasticando sul significato celato di quel 'ci vediamo presto'.

See you soon, blue glassesWhere stories live. Discover now