Remember

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Le memoria è la cosa più preziosa che ci appartiene, ma non ce ne rendiamo conto finché non inizia a sbiadire.

Ecco cosa rimane a Lydia: immagini sfocate, parole gridate da lontano portate via dal vento prima che qualcuno riesca ad afferrarle. In una stanza da sola, che ormai non le appartiene più, di cui non riconosce il colore tenue delle pareti, le foto o il grande letto al centro di essa. Non sa che fu lei a scegliere quel colore per la stanza, anni ed anni prima, lei voleva in realtà un rosa acceso, uno di quelli che ti fanno venire mal di testa quando metti piede nella camera, poi erano scesi a patti lei e quella persona di cui ormai non ricorda più nulla ma di cui sente un vuoto enorme. Vede delle persone incorniciate ma non riconosce sé stessa, tanto meno l'altra persona che ha visto l'ultima volta vent'anni prima. Non sa che il letto era quello che aveva da ragazza a casa Martin, non sa più che è lo stesso letto in cui ha detto "ti amo" per la prima volta. Non sa che in quella camera aveva progettato il suo futuro al fianco di un'altra persona, non sa che aveva passato lì i momenti più importanti della sua vita, che proprio lì le era stata fatta la proposta di matrimonio.

Non sa più, ormai, che il nome della persona che amava più di qualunque altra al mondo non era nemmeno il suo vero nome. Non sa più che ci aveva messo dieci anni per riuscire a farselo svelare. Non sa che nel corso del tempo la voce le era cambiata mentre pronunciava la parola "Stiles". Non sa che improvvisamente era arrivata la guerra, che l'uomo che amava era stato richiamato dall'esercito, che doveva partire e scendere in battaglia. Non sapeva più che da quel viaggio non era più tornato e, forse, era meglio così.

Si sa che nell'ignoranza non si può soffrire, ma il dolore lo si sente comunque quando si sa che ti manca qualcosa. Lydia era seduta su quel letto pieno di ricordi dimenticata, nella stanza ormai sbiadita, circondata da volti sconosciuti che però lei sapeva di dover conoscere. La sua voce era bassa, diversamente da com'era un tempo forte e potente, sussurrava una parola sola, come una litania. La usava come mantra, come se ripetendola sarebbe diventata realtà.

«Ricorda.» delle piccole macchie su una pelle lattea, forse lentiggini? Nei.

«Ricorda.» un lampo ambrato, subito coperto da palpebre con lunghe ciglia.

«Ricorda.» capelli scompigliati.

«Ricorda.» una voce stridula e acuta.

Ogni giorno, si ripeteva quella parola e come pezzi di un puzzle le apparivano delle immagini nella mente ormai troppo annebbiata. Ogni giorno quella parola le riempiva un pezzo di quel vuoto che il puzzle stava lentamente richiudendo.

«Ricorda.»

«Ricorda.»

Degli sprazzi, scorci di una vita che non le apparteneva più, due ragazzi che si inseguivano senza però riuscire mai a raggiungersi perché troppo testardi. Ormai un giovane uomo ed una giovane donna alle prime armi con il vero amore, quello delle anime gemelle che si sono cercate per tanto tempo nonostante fossero sempre stati faccia a faccia.

«Ricorda.»

«Ricorda.»

Era diventata la sua unica fonte di salvezza da quella prigione di ricordi lontani che non riusciva mai ad afferrare veramente. Doveva riuscirci. Doveva ricordare.

«Ricorda che ti amo.»

Lydia lo sapeva: prima o poi avrebbe ricordato. Adesso ricorda.

To już koniec opublikowanych części.

⏰ Ostatnio Aktualizowane: Nov 23, 2016 ⏰

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