Scuoto la testa, mi sento ridicolo, vorrei solo che Dallas sparisse, che venisse risucchiato in un buco nero, ma sopratutto vorrei tornare con lei a Monte Carlo, dove le ore sembrano minuti su quel letto a fare l'amore e parlare, ridere fino allo sfinimento.

Sento una mano esile e lisca intrecciarsi con la mia, la riconosco subito senza nemmeno voltarmi.

"Vieni" sussurra con voce felina trascinandomi con se e come sotto un sortilegio la seguo, ero immerso nei miei pensieri confusi, e lei non fa che peggiorare la situazione.

Sono fragile in questo momento, e per quanto cerchi di recuperare stabilità e lucidità non ci riesco se lei mi guarda come se fossi un cioccolatino appetitoso. Arriviamo in casa, che è completamente deserta e mi porta sul per le scale fin dentro la sua camera.

Mi sorride e io sento lo stomaco intrecciarsi per quanto è bella, ma le mie paure mi rimbombano in testa, odio quando succede, so essere molto sicuro di me, ma quando capita di cadere nello sconforto è la fine, mi lascio risucchiare. Mi siedo sul letto e lei si siede sopra di me, il suo profumo mi invade le narici e lo imprimo in mente mentre metto la testa nell'incavo del suo collo.

"Come mai siamo qui?" domando.

"Mi manchi, stamattina sei scappato, e Blake si è aggiunto a tutto lo stress di questi giorni, e poi sei terribilmente bello quando sei in geloso e in costume." dice sdrammatizzando un pò, ma leggo nei suoi occhi un velo di paura che non comprendo.

"Non preoccuparti di Blake, sai che parla giusto per dare fiato alla bocca"
"Non posso evitarlo, mi fa impazzire l'idea di perderti" dice e nel mio cuore sembra ricomparire ogni certezza, i suoi occhi velati di tristezza mi dicono quanto è piena di insicurezze anche lei, saranno le troppe emozioni di questo periodo che ci portano ad essere così vulnerabili.
"Mi ami Naomi?" chiedo di getto con gli fissi nei suoi che si addolciscono e brillano come due zaffiri.

"Troppo" ammette con voce fioca nonostante i suoi occhi avessero già risposto per lei.

"Devo dirti una cosa" sospiro, spero solo che non la prenda troppo male. Il suo sguardo si scurisce, diventa vitreo, è in quel pozzo nero delle sue pupille, riesco a vedere tutti i peggiori scenari che starà immaginando, perchè lei è fatta così si prepara sempre al peggio.

"Blake non è venuto solo, con lui c'è Maddlene, ti assicuro che non lo sapevo ma le aveva promesso che avrebbero passato l'estate insieme e se l'è portata dietro è sua cugina ed è qui solo per questo" continuo sotto il sguardo fisso, quasi robotico. Lo sposta poi sul muro bianco, sembra completamente assente e io mi chiedo a cosa sta pensando, di sicuro niente di positivo a giudicare dai suoi occhi.

"E a te sta bene?" chiede.

"No, cioè non mi importa, non posso vietare a qualcuno di venire qui no? Non mi è mai importato di lei lo sai meglio di chiunque altro, non mi fa ne caldo ne freddo."

"Si ma ti ha sempre attratto, e lo sai tu come lo so io che se è qui e per avere te dubito che gli freghi qualcosa di visitare Londra." sbotta irritata, ed è vero la penso come lei ma questo non cambia che io amo lei e non ci penso nemmeno ad un altra.

"Naomi, da quando ci sei tu non desidero altre labbra, mani e attenzioni che non siano le tue. Anche a Boston la vedevo tutti i giorni, non è cambiato niente a parte la città."

"Lo so ma ho paura, mi sembra di rivivere l'arrivo di Clair qui, e so che non sei Cameron e non mi tradiresti mai ma ho paura di svegliarmi e sentirmi dire che è finita, non ho mai avuto un legame così forte con nessuno" ammette è il cuore mi si riempie di sensazioni strane che lo fanno contrarre fino alla sfinimento mentre quella frase mi si ci imprime sopra, vorrei solo prendermi a pugni da solo per aver pensato anche un solo attimo che avesse smesso di amarmi. Le ultime parole le ha sussurrato timidamente, con la tenerezza e la timidezza di una bambina tanto che le guance hanno preso subito colore. Adoro il modo innocente in cui dice le cose, nonostante tutto il male che ha visto e subito riesce ancora a credere nell'amore con una semplicità che poche volte ho visto, il modo in cui mi guarda mi ricorda il modo in cui mia madre guardava mio padre, i loro occhi sono anche di una sfumatura simile. Ho passato notti a sognare una donna che mi guardasse così e l'ho trovata quasi per caso, eppure mi lamento di essere sfortunato. Non dovrei non dopo il suo arrivo nella mia vita.

La sposto sul letto sotto il suo sguardo interrogativo e timoroso e mi reco verso la cabina armadio e tiro fuori dalla giacca la scatolina che avevo occultato ritornando poi davanti a lei avendo cura di non mostrala subito.

"Chiudi gli occhi"

"No, stavamo parlando." si impunta, come al solito non può che essere esasperante ma mi fa nascere un sorriso sul volto lo stesso.

"Fallo, fidati di me" mi guarda qualche attimo e fa quanto dico. Mi metto dietro la sua schiena e dopo averle spostato i capelli e lasciato un tenero bacio sul collo le metto la collana.

"Questa è la cosa più cara che posseggo, ho aspettato per anni questo momento, è già da un pò che pensavo a come dartela e credo che non ci sia momento migliore di questo. Apparteneva a mia madre, non se ne separava mai, quando me l'ha data mi ha fatto promettere che un giorno l'avrei data ad una persona speciale, e sei tu Naomi, non ha un gran valore economico, ma per me vale tutto, è una pietra d'ambra si dice che ha il potere di tramutare tutte le cose cose negative in energia positiva." ritorno davanti a lei e apre gli occhi guardandosi il collo.
"Io non posso Jason, dovresti darla alle tue sorelle, apparteneva a vostra madre è troppo importante." dice portando le mani al gancetto per toglierla ma la fermo.

"No lei voleva l'avessi tu, voleva che la dessi a l'amore della mia vita, se mi ami quindi accettala perchè niente al mondo mi farebbe più felice di vedertela addosso ogni giorno" e prima che possa rispondere faccio scontrare le sue labbra alle mie mentre si getta letteralmente addosso a me e mi stringe più che può.

Look Past the End 3Where stories live. Discover now