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Guardo fuori dalla finestra, il paesaggio quasi mi incanta.
Enormi alberi dalla chioma ricca si muovono sinuosi sotto i comandi del vento mentre il sole illumina le verdi foglie ancora bagnate dalla pioggerellina di qualche ora fa dovuta al cagionevole è imprevedibile clima Londinese. Nonostante questo però si respira comunque aria d'estate, è il sole illumina tutto dando qual tocco in più. Pensare che tra qualche mese potrò godere di questa vista ogni giorno, magari mentre sorseggio un the o sto semplicemente accoccolata a mio marito.

Mio marito, a volte mi sembra che quel giorno non arrivi mai, altre mi sembra che il tempo passi troppo velocemente. Non mi sembrano nemmeno due settimane che sono qui.
Sarà che sono stata così impegnata che il tempo ha cominciato a scorrere in modo diverso per me, tanto che riprendere i rapporti con Cameron è stato più semplice del previsto, e francamente non lo credevo, forse il fatto di non avere tempo per costruirmi blocchi mentali ha contribuito.

"Sai cosa, pensavo la carta da parati, starebbe di gran lunga meglio sul lato del televisore, o forse su entrambi i lati? Si la voglio su entrambi" dico all'uomo che mi guarda con il rullo in mano e l'aria che solo un uomo può avere. Si esatto perchè solo un uomo penserebbe che la carta da parati potrebbe essere piazzata a caso che tanto non farebbe alcuna differenza. Il telefono trilla e mentre io lascio l'uomo iniziare i lavori rispondo alla prima chiamata di Cameron da quando abbiamo ripreso a parlare, di solito mi scrive e ogni tanto gli rispondo quando non sono impegnata a far qualcosa.

"Ho bisogno di un aiuto" chiede ancor prima che io apra bocca, la sua voce è instabile il che mi fa temere ne abbia combinate una delle sue.

"Se posso aiutarti"

"Possiamo parlare magari in posto lontano e sperduto dei tuoi?"

"Se dobbiamo occultare un cadavere ti avviso oggi proprio non posso, indosso delle scarpe delicate la terra le rovinerebbe. Ti mando l'indirizzo." brontolo, chi sa cosa avrà combinato stavolta.

Gli mando l'indirizzo di casa mia, nessuno a parte Jason conosce questo posto, non ho ancora avuto modo di farla vedere a nessuno, o meglio più volte me l'hanno chiesto ma sto evitando la cosa più che posso, non voglio che mettano becco anche in questo.

Dopo circa trenta minuti buoni che ho impiegato a far impazzire uno dei poveri muratori per decidere un piccolo dettaglio per me fondamentale nella biblioteca, vedo un esemplare di Cameron Dallas nel mio giardino che si guarda spaesato. Mi precipito giù dalle scale a chiocciola e in seguito fuori dal casolare. Mi avvista subito e a passi decisi mi raggiunge, non nego di avere una certa curiosità ormai.

"Allora, che succede?" chiedo curiosa.
"Avevo l'ansia dovevo emigrare in un posto sconosciuto."
"Che cosa? Da come mi parlavi, mi aspettavo un omicidio, o almeno qualcosa hai limiti della legalità invece avevi l'ansia? Sempre il solito noioso, Dallas."
"Avevo Clair con il fiato sul collo, ogni tanto sembra un corvo, mi fissa, per delle ore, poi oggi è tutta agitata continuava a dirmi cose e mi stava venendo un attacco di panico, perfino stare qui mi sembra meglio."

"Ehi cos'hai contro casa mia? E' un pò malconcia ma quelli che vedi non sono mica turisti, servono per renderla perfetta. Cosa le è andato storto?"
"Non dubito che sarà bellissima ma mi viene voglia di impiccarmi se penso che tra qualche anno qui ci staranno correndo i figli tuoi e di Jason. Comunque oggi c'è la festa di fidanzamento, non ci posso credere che lo hai dimenticato" borbotta quasi sconvolto mentre io cerco di arrampicarmi sugli specchi che quasi certamente sono stati anche oliati per l'occasione.

"N-no, ma va! Certo che lo ricordavo ho perfino mandato Jason a prendere il regalo" dico cercando di fare una voce convincente mentre invio di nascosto un messaggio a Jason dove gli dico del regalo, ma ovviamente mi conosce e non se la beve neanche per un secondo.

"Fai schifo a mentire e sono quasi certo che il messaggio che hai appena inviato sia proprio per Jason dove gli dici di passare a prendere il regalo."

"E va bene, l'ho dimenticato contento? Quanto sei petulante ho avuto una settimana piena, sai scelta delle bomboniere, del menu, della torta, abbiamo perso un pomeriggio intero per scegliere la torta, e in più sono in ansia perchè Jason non è ancora andato a scegliere il vestito, e teoricamente tra due settimane dovrebbe ritirarlo, tu hai già scelto il vestito?"
"Io che scelgo qualcosa per il mio matrimonio? Non farneticare! Clair ha scelto per me, indosserò una bellissima cravatta fucsia con gilet in coordinato. Che con lo smooking dicono sia il top" ironizza per niente entusiasta, e chi lo sarebbe vestito da perfetto idiota?

"Peppa pig e consorte insomma, molto carino, mi gioco le mie mutande di superman che anche l'abito da sposa sarà rosa chiaro" ammetto e lo vedo fare una faccia buffa.

"Mutande di superman? Comunque si è possibile, e il peggio devo ancora dirtelo, il fucsia è solo uno dei tanti colori, ha deciso di abbinarlo al verde menta e al lilla, da quando siamo stati in provenza si è fissata con questi maledetti colori pastello, ho la casa verde con le tende albicocca i mobili bianchi e i divani azzurri."

"E come soprammobile avrete di sicuro messo le tue palle, Dio Cameron riattaccatele o ti uso per pulirmi le scarpe, non fare il tappetino in tutto e per tutto"

"Tanto si fa come dice lei punto fine, pensi che io le abbia fatto la proposta? Assolutamente no, mi ha detto sai ho parlato con tua madre, secondo lei ci dovremmo sposare, ci aiuterebbe a non pensare a ciò che è successo' e che potevo fare ho detto si, e fin quando non sei arrivata tu tutto sembrava andare come conviene, ma quando mia madre ha saputo che ti sposi è scoppiata a piangere dicendo che avrei dovuto sposare te perchè basta vedere le partecipazioni per capire quanto sarà bello il tuo matrimonio e quanto sarà imbarazzante il mio"

"Evito di commentare, già con il vestito elegante sembri un bambino che ha rubato i vestiti del papà, poi se ci aggiungi il fucsia, dovrò trattenermi dal ridere in chiesa. Questo disegno non va bene, è tutto tremante, ditemi che si può risolvere" borbotto appena noto il disegno che dovrebbe rappresentare una sorta di pianta rampicante tutto sbavato. Per il pavimento della biblioteca, abbiamo optato per un pavimento particolare non di mattonelle ma di un particolare vetro super resistente con sotto un disegno, sarà una stanza molto elegante visto che conterrà anche il piano forte, non oso immaginare per pulirlo quante fatiche mi costerà ma sarà senza dubbio incantevole. Il ragazzo che se ne occupa mi dice subito che si mette all'opera e io torno a rilassarmi e a continuare il giro per varie stanze.
"Per quanto è grande questa casa fra un pò smetteranno di far fare i tour nel palazzo della regina e inizieranno qui, e qui cosa c'è?"

"Ah non lo so, cioè di sapere lo so è una cabina armadio, ma Jason mi ha vietato l'ingresso finchè non è finita sta facendo qualcosa di speciale. Sto provando in tutti modi ad entrarci ma non mi è possibile"

"E non ci riuscirai, subdola palla di pelo che non sei altro" la sua voce mi giunge alle orecchie e istintivamente sobbalzo come un gatto prima di voltarmi verso di lui che mi guarda divertito dallo stipite della porta.

"Ma uffa perchè quando dico le cose compromettenti compari?"

"Come se non ti conoscessi, so che le stai provando tutte per entrare, e pagherai pegno per questo. Stavo solo facendo un giro per controllare le mie proprietà, non si sa mai. Cameron sempre un piacere, ora se volete scusarmi ho un lavoro da finire" dice con tono di sfida e ironia mentre apre la porta segreta e si richiude dentro mentre io gli dico di scrivermi così ci accordiamo su questo pegno da pagare.

"Non pensavo gli avresti detto che ci parliamo di nuovo."

"Certo, gliel'ho detto il giorno stesso, io e lui parliamo di tutto, lo abbiamo sempre fatto e per questo che il nostro rapporta funziona, lui conosce ogni singola cosa di me e anche tutti i miei segreti." ammetto, con lui non sono mai stata totalmente sincera, non gli ho mai parlato di Clair nel dettaglio o di Morgana o di molti altri aspetti della mia vita, cosa che con Jason non ho avuto problemi a fare.

"Sarà ma comunque quando parlava di controllare le sue proprietà stava marcando il territorio"

"Lo so, non è tremendamente irresistibile?"

"No." dice serio e roco e non posso evitare di scoppiare a ridere.

Look Past the End 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora