Gli sarebbe bastato ingerire tutte le pillole insieme ed accucciarsi sotto le coperte per terminare il tutto. Avrebbe sollevato sua madre da un enorme peso, ne era sicuro. E poi avrebbe rivisto Harry.

Harry... Questo era l'importante.

Con un lungo sospiro il liscio si sollevò leggermente dalla sua posizione precedente e si sedette con calma sopra lo stropicciato piumone. Osservò ancora una volta la piccola scatolina arancione e aprì con cautela il contenitore. Versò cinque pillole nella propria mano e rimase a fissarle per un tempo che gli parve infinito.

Una lacrima rigò il suo viso quando si avvicinò il palmo carico di compresse alla bocca. 'Un'ultimo sforzo e c'è l'avrai fatta' pensò fra se è se mentre chiudeva gli occhi.

Era pronto, Non voleva più restare. sulla terra non c'era più niente che potesse tenerlo attaccato, louis ne era sicuro. Era sicuro al cento percento che c'è l'avrebbe fatta, che sarebbe riuscito a placare finalmente quella sofferenza che lo uccideva ogni secondo di più.

Mancava così poco, così dannatamente poco...

Eppure, L'attimo prima che le pillole scivolassero lungo la sua gola, un forte bussare alla porta lo fece sobbalzare facendo cadere tutte le compresse sul pavimento.

"Merda!" Imprecò lui, acquattandosi velocemente sul bianco parquet e raccogliendo quante più pillole riuscisse, mentre numerose lacrime gli rigavano il viso e la voce ovattata di sua madre parlava dall'altro lato della porta.

"Louis, amore hai visite"

"Non voglio vedere nessuno" rispose seccamente il ragazzo mentre quasi si strappava i capelli dalla rabbia. Le pillole si erano sparse lungo l'intero perimetro della stanza e raccoglierle stava diventando pressoché impossibile.

"Lou per favore... è importante"

"Ho detto che non voglio vedere nessuno mamma! Lasciami in pace!" Quasi urlò lui in risposta, scaraventando nuovamente le poche pillole che aveva raccolto a terra e rannicchiandosi sul suo letto , con le ginocchia strette a se ed il viso seppellito fra di esse.

Voleva solo stare solo. Voleva solo che tutto quel dolore finisse...

"Gli styles se ne vanno.."

Quelle Poche parole, da parte di sua madre, riuscirono a destarlo dal suo momento di pericolosa follia per un attimo. Louis dimenticò cosa stava per fare solo qualche secondo prima e semplicemente rimase in silenzio, in attesa che sua madre riattaccasse a parlare.

"Anne non riesce più a vivere in quella casa... i ricordi la stanno uccidendo. Gemma è passata giusto oggi per informarci... per informarti.."

Ancora silenzio, Louis non sapeva cosa dire. Credeva che la sua vita non potesse essere più brutta di quanto già non fosse ed invece ecco l'ennesima dolorosissima mazzata; l'ennesimo pugno dritto allo stomaco.

Gli styles se ne andavano. E adesso cosa ne sarebbe stato di lui? Come avrebbe potuto ricordare se tutti lo stavano abbandonando?

"Ha delle cose da darti. dice che... dice che H-Harry avrebbe voluto che tu le avessi"

Un inconfondibile brivido freddo gli percorse la schiena quando quel nome gli accarezzò le orecchie. Un familiare formicolio all'altezza dello stomaco, accompagnato ad una profonda lacerazione nel petto, lo convinsero ad alzarsi e ad aprire la porta della sua stanza ormai chiusa da settimane.

A Johannah mancò il respiro quando osservò le condizioni del figlio. A malapena riusciva a riconoscerlo; non sembrava più lo stesso Louis sorridente e spensierato a cui aveva insegnato a vivere.. non sembrava più quel adorabile bambino paffutello che scorrazzava in lungo ed in largo per la scia casa, cercando di inseguire la Propria ombra come faceva il suo eroe preferito. Era pallido, adesso, e drasticamente più magro di quanto ricordasse. Il colorito della sua pelle tendeva ad un rosa grigiastro decisamente malaticcio ed i suoi capelli arruffati erano un vero e propio disastro.

The Only Exception //IN REVISIONE//Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ