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Erano settimane che i turni di Alex e Maggie non coincidevano. Le poche volte che succedeva e uscivano per fare una partita a biliardo, l'agente governativo veniva sempre chiamata per un'emergenza che la spediva in posti su cui la NCPD non aveva nessuna giurisdizione. Inutile dire che la situazione frustrava entrambe perché da tempo si erano messe d'accordo per un primo appuntamento, tutto perché, anche se non lo avrebbe mai ammesso, Maggie alla fine aveva rotto l'accordo sul rimanere amiche. Certo, aveva pur sempre resistito un mese. La tensione delle due era stata persino notata da Kara, ma ad essere più precisi, da Supergirl. Dopo un tempo indefinito, le strade delle due donne si incrociarono di nuovo per un caso. Si trattava infatti di un omicidio di un alieno ma il colpevole era sconosciuto, inclusa la sua natura. Come al solito, la detective aveva avvisato l'altra ed era arrivata notevolmente prima di lei. Si mise gli indispensabili guanti di lattice per evitare il contaminamento della scena del crimine ed esaminò le numerose ma sottili ferite presenti sulla pelle viscida dell'alieno. La loro quantità era decisamente impressionante ma avevano una particolarità: erano state infatti inflitte in punti non vitali. Per Maggie non fu difficile capire il motivo secondo il quale i tagli si trovavano lontano da organi vitali. Si trattava infatti di tortura ma i motivi potevano essere molteplici. Inoltre, a un'attenta occhiata, non presentava segni derivanti da colpi fatali. Si guardò intorno, l'aggressore avrebbe potuto usare qualunque oggetto contundente all'interno di quella vecchia fabbrica abbandonata ma non era presente sangue su nessuno dei tubi in acciaio. Ritornò a osservare la pelle liscia e azzurrina della vittima e prestò molta più attenzione ai tagli. Non erano netti, i bordi della ferita erano infatti frastagliati e presentavano un liquido giallognolo e denso, completamente diverso dal sangue. Fece per prelevare un piccolo campione della sostanza ma si fermò sentendo chiaramente il rombo di una moto e il suono di un paio di stivali a contatto con l'asfalto. Sospirò di sollievo e si diresse verso le fonti di quei rumori, sorridendo per aver riconosciuto a chi appartenevano.
"Danvers, Supergirl. È da un po' che non ci si vede." Disse facendo un cenno con la testa alle due per evitare che le contaminassero i guanti appena messi. Ritornò ad esaminare il corpo con la dovuta attenzione e Alex la affiancò, lasciando che Supergirl sorvolasse la zona in cerca di possibili tracce dell'assassino. Molto probabilmente non avrebbe trovato nulla, volare sopra la zona le avrebbe dato solo una visione d'insieme e non i dettagli di cui aveva bisogno.
"Sawyer, in effetti è un po' che non ci si vede. Sai bene com'è il lavoro, odio dover andare via mentre ti faccio il culo a biliardo. Allora, cosa abbiamo?" Chiese Alex ridendo. Amava prendere in giro Maggie, anche su una cosa così stupida. Di buona lena si mise i guanti ed esaminò minuziosamente ogni ferita dell'extraterrestre e le sue unghie, prelevando un campione di ciascuno delle sostanze presenti e inserendo le prove in due bustine diverse.
"Danvers, la verità è che ti sto facendo vincere di proposito. Comunque abbiamo un alieno di razza sconosciuta ma non umanoide. Al tatto posso solo dire che è caldo, quindi la morte è abbastanza recente. Presenta numerose ferite irregolari ma che non toccano punti vitali. Il decesso non è però dovuto ad esse e nemmeno a un colpo causato da un corpo contundente. Oltre ad esse non ci sono altri segni. Come vedi però, nelle ferite c'è questo liquido e la mia ipotesi è che sia stato avvelenato." Rispose Maggie passando da un tono scherzoso a uno adatto alla situazione in cui si trovava. Proprio in quel momento, Supergirl si trovava a circa venti metri d'altezza dalle due e udì nitidamente lo scambio d'informazioni ma soprattutto il battito dei loro cuori. Rispetto al solito, perché memorizzava sempre il battito del cuore delle persone, erano però accellerati e questo la confuse molto, dato che non sembravano stare male e non si trovavano in pericolo ma non ci badò molto. Dopo aver deciso che a una prima occhiata non ci fosse nulla di utile all'indagine, scese lentamente di quota fino ad atterrare a qualche metro dalle due amiche.
"Detective Sawyer, ha bisogno di aiuto? Perché io andrei se qui non sono utile. Non sembrano esserci indizi qui intorno." Disse Supergirl con un tono freddo che lasciò la detective di stucco. Sentirla parlare in quel modo era scioccante dato che la bionda supereroina sprizzava calore e vivacità da tutti i pori in qualsiasi situazione, anche nel bel mezzo di un disastro di dimensioni epocali. Sapeva che Alex e la kryptoniana erano molto legate e per diverso tempo aveva pensato che stessero insieme. Aveva poi cambiato idea dopo aver visto la Ragazza d'Acciaio baciarsi con Lena Luthor e non era decisamente un bacio da amiche, conosceva ormai da troppo tempo la differenza e spesso l'aveva provata a sue spese. Si riscosse dai suoi pensieri e alzò lo sguardo.
"No Supergirl, il tuo lavoro qui è finito. Avrei però bisogno dell'agente Danvers, se non ti dispiace. Il nostro medico legale non è ancora arrivato e potrebbe essere utile un suo parere." Disse con tono professionale cercando di mascherazione la vena di dolcezza con cui aveva pronunciato il cognome dell'agente del DEO. Supergirl annuì e si alzò in volo, sfrecciando verso le nubi bianche e scomparendo fino a che non rimase solo un puntino di lei.
"Mags... Sawyer, la tua intuizione potrebbe essere corretta. Le ferite irregolari sono lacerazioni dovute ad artigli. Inoltre la vittima presenta le labbra di un colore violaceo, cosa anormale per questa specie. Le scimmie daxamiane hanno le labbra bianche e vederle di questo colore mi fa pensare solo alla morte per asfissia. Però non ci sono segni attorno al collo quindi non so cosa pensare. Potrei portarlo al DEO e ne approfitterò per analizzare le sostanze trovate qui. Ci aggiorniamo, magari ci vediamo da Noonan's per l'ora di pranzo. Per te va bene?" Disse sorridendo alla detective, che ricambiò il gesto mostrando le fossette che Alex amava tanto. Rimase con un ginocchio appoggiato a terra e attese impazientemente una risposta dalla mora. Non aveva ufficialmente detto che si trattava di un appuntamento ma lo considerava tale. Certo, era nervosa per il fatto che fosse in pieno giorno e in un locale gremito di gente ma, si disse, prima o poi avrebbe dovuto fare questo passo.
"Certo Danvers, ci aggiorniamo non appena hai finito. All'ora di pranzo da Noonan's, non ci sono mai stata. Sarà perché frequento più alieni che esseri umani." La detective scoppiò in una fragorosa risata al pronunciare quelle parole. Quasi timidamente, l'agente si unì ad essa trascinata dalla sua contagiosità. E si sentì libera dopo tanto, troppo tempo. Per citare la latina, aveva il diritto di essere felice e in quel momento lo era più che mai. Si alzò di malavoglia e si diresse verso la sua Ducati nera. Si allacciò il casco e partì dopo essere salita in sella. Inutile dire che Maggie aveva un sorriso enorme in volto.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 15, 2016 ⏰

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