choke me

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Non vedevo Yoongi da 12 fottuti giorni.
Era dovuto partire per un tour e non sarebbe tornato prima delle 5 di quel fatidico pomeriggio. Erano 12 giorni che non soddisfavo le mie voglie, che non lo sentivo dentro me.
Aspettavo impaziente la comunicazione dell'arrivo del volo dalla voce femminile all'interno dell'areoporto.

Chiusi gli occhi, inspirando un profumo familiare, seguito dalla voce del citofono che avvertiva il volo in arrivo. "ChanWe mi sei mancata tantissimo" le mani di Yoongi mi afferrarono il volto e mi baciò davanti a tutti, davanti a giornalisti, fan, antifan e molto altro.

"OH YOONGI CAZZO" urlai sorpresa abbracciandolo forte. "Purtroppo non funziona schioccare le dita a centinaia di chilometri di distanza" disse ridendo al mio orecchio. "Non c'è problema, recuperiamo. Lo tirai per la giacca e velocemente lo portai a casa mia, libera come sempre.

Spalancai la porta della camera e in tutta fretta lo buttai sul letto, gli tolsi il cappello e la mascherina, gli slacciai il giubbotto, sfilando via tutto. Sentire la sua pelle a contatto con la mia mi provocava una ricarica pazzesca, rigenerandomi completamente.
"I demoni danno dipendenza. Una persona poi starà bene solo se il demone si dona a lei" disse lasciandosi fare.

"Io non sono tanto sicura di queste regole ma comunque sono già bagnata" dissi sfilandomi il vestito. Si morse le labbra nel preciso momento in cui mi misi su di lui, facendo scontrare le nostre intimità.

"O-okay io non ce la faccio mi sei mancata così tanto" le sue labbra avvolsero le mie in una morsa mortale, facendomi ansimare. Strinsi i sui capelli e li tirai lentamente mentre entrava in me. I brillantini uscivano a fiotti dalle sue labbra, ricadendo sul mio seno e infilandosi tra le insenature dei nostri corpi.

"A-ahhnn mi sei mancato" urlai graffiando la sua schiena, innondata dagli spasmi di piacere. "N-non ho finito" disse lui ringhiando e cambiando posizione. Ero ormai stremata, così mi fece stare sotto. Le sue spinte continuavano imperterrite, io cercavo di farmi forza per rimanere cosciente ma il quarto orgasmo mi fece andare completemente di testa.

[...]

"I-io non ho fatto nulla, è solo svenuta. Jungkook cosa faccio!?" sentii la voce di Yoongi preoccupata. "Guarda si sta svegliando" disse Jungkook. Aprii lentamente gli occhi e mi ritrovai un Yoongi felice e preoccupato su di me e un Jungkook sorridente in parte.
Yoongi mi aveva lavata e vestita dolcemente, aspettando che mi riprendessi. "Pensavo di averti uccisa" disse Yoongi abbracciandomi.

"Oh no, mi hai fatto solo provare 4 orgasmi consecutivi, se non di più" dissi ridendo verso di lui. "Giá, probabilmente non mi ero accorta che eri svenuta...." vidi il suo viso rilassato e mi fece sentire molto meglio ma la faccia contrastante di Jungkook mi fece dubitare. "Io non giurerei che la prossima volta rimanga viva" disse guardando in basso. "Non avrete sempre fortuna." Lo sguardo di Yoongi scattò come un fulmine su Jeon. "E cosa devo fare?"

"Marchiarla a proprietà sarebbe troppo crudele e non essendo demone perderebbe troppo sangue. Potresti donarle un po di tuo sangue, diventereste così parenti e potresti sposarla in un futuro, ma diventerebbe un demone. Oppure potresti farle bere la medicina ma comporterebbe cose, come gravidanza, morte etc etc. La decisione è tua" disse Jungkook alzando le mani in segno di difesa.

"I-io ti sto rovinando la vita" disse Yoongi con gli occhi lucidi e alzandosi da me. Sbarrai gli occhi, non capiva che mi aveva reso la ragazza più felice al mondo. "I-io sceglierei la seconda. Non comporta controindicazioni, avrò la stessa tua energia e poi è la scelta migliore" dissi affrettando sedendomi.

"Nono non posso farti diventare demone. Devi vivere ancora molto."
Si morse le labbra, diventando tremendamente sexy. "Io devo andare, ho una donatrice che mi aspetta. A domani" disse Jeon scappando in un secondo.

Mi appoggiai al corpo di Yoongi, e lo stuzzicai. "Oppa, per ora non pensarci. Dormici su" dissi portando due delle sue magnifiche dita sul mio nucleo. Lui sorrise, spingendomi sul letto e facendomi volare grazie alle sue fantastiche dita esperte.

Ne parleremo più avanti del mio destino, per ora voglio essere sua.

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