Rosa senza spine

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*4 mesi prima*

Una brezza estiva entra dalla piccola fessura della finestra che ieri notte ho deciso di lasciare un po' aperta. Ho ancora gli occhi chiusi, ma posso sentirla al mio fianco: sento il suo respiro accarezzare la mia pelle, sento il suo profumo che ormai ha ricoperto la mia stanza, sento il calore che emana il suo corpo, la sento dentro. Penso che, una delle cose più belle è svegliarsi e avere la certezza che c'è qualcuno che ti ama. Scosto un po' il suo braccio dalla mia vita con cautela, per non svegliarla; prendo il telefono e vedo che sono ancora le 5:00 di mattina. È davvero presto, ma la voglia che ho di viverla batte anche il bisogno di riposarsi.
Siamo state a fare l'amore per ore e ore, tanto che alla fine ci siamo addormentate esauste, con i nostri corpi sudati che riflettevano la bianca luce della luna.
Ultimamente, molte persone mi chiedono perché sorrido sempre, qual è il segreto della mia felicità.
Ma il segreto della felicità non è affatto un segreto. Tutti sappiamo cosa ci renderebbe felici, io ce l'ho al mio fianco, e lo sto guardando dalla prima fila. Avvolta da questi pensieri, vengo sopraffatta improvvisamente da un colpo di stanchezza; mi rannicchio vicino a lei e richiudo a miei occhi, non sentendo il bisogno di sognare, perché nessun sogno poteva stare al pari con questa meravigliosa realtà.

Percepisco una nuvola soffice e calda sulle mie labbra e un angelo che sfiora con delicatezza la mia pelle nuda.
"Mmh, ma allora sei tu?"-dico assonnata.
"Buongiorno, amore."
"Che bel modo di svegliarsi!"-ammetto, sorridendole.
"In realtà stavo cercando di abusare del tuo corpo inerme, ma ok."
"Che sei stupida!"-esclamo, spingendo il suo volto lontano dal mio.
Era messa in parte sopra di me, con le sue braccia poste alle parti opposte del mio collo e il suo viso era a pochi centimetri dal mio.
"Vorrei donarti i miei occhi solo per un momento, per farti capire quando sei bella per me."
Accarezzo la sua guancia sinistra con movimenti leggeri, lei si volta baciando la mia mano.
"Mi stai facendo innamorare di te ogni giorno di più e questo non va bene."
"Perché non va bene?"
"Perché quando ami così tanto una persona, poi non guarisci più. E se un giorno tu dovessi lasciarmi, io ci resto fottuta."
"Ma io non ti lascerò mai, amore."
"Mai?"-ripeto, avvicinandomi alle sue labbra.
"Mai."-risponde, poggiando poi le sue labbra sulle mie.
Un bacio dolce, uno sfiorarsi di labbra, quella voglia di possedersi all'istante.
"Ma non ti stai dimenticando qualcosa?"-mi domanda, staccandosi da me.
"Cosa?"
Scende dal letto, non curandosi del fatto di indossare solo le mutandine.
Il suo prosperoso seno che apparteneva solo alle mie mani, quella sua riga solcata sulla schiena su cui amavamo passare le dita, quella sua bianca pelle baciata dai raggi del sole, penso sia la cosa più bella che abbia mai visto.
"Mi stai fissando."
"Cosa?"-domando, ritornando alla realtà.
"Mi stai fissando!"-ripete, sorridendomi.
"Penso che sei bellissima anche tu."
Mi sorride, regalandomi un immagine stupenda. Poi si avvicina a me, con una mano dietro la schiena.
"Buon compleanno!"-dice, porgendomi una rosa rossa.
"Amore.. Grazie! È stupenda!"-l'annuso, facendo sì che il suo profumo arrivi dritto ai miei polmoni.
Poi va in un altra stanza a passo veloce, entrando subito dopo con un mazzo enorme di rose.
"Ma quel mazzo è davvero enorme!"-esclamo.
Si avvicina a me, con passo elegante.
"Ogni spina che mi hai tolto, è una rosa che ti devo. E penso proprio che non basterebbero nemmeno tutte le rose del mondo per risanare questo mio debito."-ammette.
Non posso far altro che sorriderle, con gli occhi lucidi pieni di amore solo per lei.
"E non è finita qui."
"Cosa vorresti dire?"
"Ho ancora un altra sorpresa in serbo per te."
"Ah! Non dovevi dirmelo! Sai benissimo che, io quanto te, non riesco a resistere nel sapere le sorprese."
"Proprio per questo te l'ho detto. Amo avere il controllo su di te."-mi dona un bacio casto, sorridendo contro le mie labbra.
"Ti odio."-dico, palpandole un seno.
"Ti odio anch'io."-risponde, copiando il mio gesto.
"Sai,.."-m'interrompo per concentrarmi maggiormente sul suo corpo,-"un giorno dovremmo andare a Parigi."
"Parigi, dici?"
"Si! Amo l'Europa e questa città ancor di più. E il mio sogno è quello di fare l'amore con te, a Parigi. A scaldarci su uno di quei letti matrimoniali di un piccolo hotel; a baciarci, ad unirci sotto il cielo stellato di una città così bella.
E poi ritorneremo lí, ogni anno, a far l'amore ancora, ancora e ancora e a sussurrarci i 'ti amo' tra i respiri caldi e i centimetri di pelle."
"Faremo l'amore sulla Tour Eiffel."
"Mmh, si.."
Mi bacia e morde il mio collo mentre con la mano sfiora il mio basso ventre, provocando in me forti brividi.
"Che ne dici di fare qualche prova, magari?"-le propongo a fatica, a causa del mio ansimare.
"Non era necessario che me lo chiedessi."

È quasi sera. Oggi è stata una giornata abbastanza tranquilla: io e Laura siamo andate a pranzare insieme in uno dei ristoranti più lussuosi di NY, abbiamo fatto una lunga passeggiata al Central Park ed infine, abbiamo passato parte del pomeriggio con alcune delle nostre amiche più care, considerando che oggi è il mio compleanno.
"Non potevo desiderare giornata migliore!"
"Ti è piaciuta?"
"Si, molto."
"Bene. Adesso va a preparare la valigia."
"La valigia? Perché?"
"Staremo via per due settimane."
"E dove andiamo?"
"Parigi."

***

Partimmo la mattina dopo, molto presto. Potei ammirare, in tutta la sua bellezza, l'alba, le prime luci del mattino, il dolce cantare degli uccellini.
Laura aveva avuto la fantastica idea, un mese fa, di comprare due biglietti per Parigi. Solo andata.

Messo piede in Francia, vengo investita da un aria nuova, del tutto diversa, caratterizza forse da un filo di tranquillità, ordinarietà, normalità.
La prima cosa che decidiamo di fare, è quella di andare a posare subito le nostre valigie in hotel, per dedicare così tutto il nostro tempo ad ammirare questa meravigliosa città.
Fatto ciò, ci buttiamo tra le sue strade, avendo come punto di riferimento esclusivamente la Tour Eiffel, da cui possiamo goderne la sua bellezza anche dal nostro hotel.
È la città dell'amore, eppure io e Laura non abbiamo nemmeno tutta la libertà di camminare mano nella mano, come una normale coppia. I paparazzi sono sempre in agguato e non sarebbe opportuno rovinarci questa vacanza per delle persone di poco conto.
"Fanculo!"-esclama, prendendo la mia mano, per poi intrecciare le nostre dita.
"Laura.."
"Tay, non importa. Sono qui, a Parigi, con la donna che amo ed io PRETENDO di camminare con lei mano nella mano."
Risposi semplicemente sfoderando uno dei miei sorrisi più belli.
"Allora, queste tre orette che abbiamo a disposizione le useremo per girare con tranquillità la città. Verso le 19:30 torniamo in hotel, per prepararci per la sera."
"Dove mi porti?"
"Ti porto a sfiorare il cielo."

Queste tre ore passarono velocemente. Visitammo ogni angolo di questa città e non ci limitammo a mangiare i suoi cibi tipici. All'ora stabilita tornammo in hotel per prepararci per la sera.
"Tieni. Indossa questo sta sera."-mi porse una busta enorme, con una marca italiana a me sconosciuta stampata sopra.
Apro la busta e trovo al suo interno un vestitino bianco, semplice ma meraviglioso.
"Laura è-è stupendo!"-dico, sollevandolo per ammirarlo meglio.
"Ma mai quanto te."-si avvicina a me lentamente, con passo elegante.
Poggia la sua mano sulla mia guancia, accarezzandola con movimenti delicati, senza mai smettere di guardarmi negli occhi. Si avvicina alle mie labbra, sfiorandole e leccandole, facendo così aumentare in me il desiderio di possederla. Le preme con più forza, scendendo con la sua mano prima sul mio collo, poi sul mio fianco. Continuandola a baciare, poggio il vestitino sulla busta, che era a terra.
Non resisto, devo averla!

Tu sei fatta per essere amata [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora