Capitolo 7

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Le persone presenti in quella tenda continuavano a parlare e a spostarsi rendendo così difficoltoso il passaggio al signorino che determinato continuava ad avanzare in direzione del ragazzo che gli ha stravolto, letteralmente, la vita in quei pochi giorni.
L'Alpha era ancora piegato in avanti con la testa tra le mani, per questo motivo non si accorse del signorino che gli si era fermato di fronte completamente imbarazzato dalla situazione, finché Anna accortasi della presenza del ragazzo che turbava i pensieri del suo Alpha gli aveva picchiettato sulla spalla per risvegliarlo da quello stato penoso in cui si era ridotto "Cosa c'è, Anna?" le chiese non sollevando lo sguardo "Qualcuno è venuto a parlare con te" gli rispose con un leggero sorriso sulle labbra, contenta che il ragazzo sia venuto a parlare con l'Alpha, "Penso proprio che ne sarai felice" continua lei bisbigliando l'ultima frase direttamente nell' orecchio dell' Alpha che incuriosito alza immediatamente lo sguardo sulla persona difronte a lui e ne rimane incantato nuovamente "Ciao" balbetta il giovane lupo in imbarazzo a causa dello sguardo fisso dell' altro lupo su di lui "Lo guardi come se lo volessi mangiare, smettila o lo spaventerai" dice ridacchiando la donna all' Alpha che immediatamente distoglie lo sguardo imbarazzato "Bene, vi lascio soli così potete parlare tranquillamente" continua Anna osservando il proprio Alpha che continuava a cambiare tonalità di rosso dalla più accesa alla più scura "Si, si, vai pure" borbotta in risposta l'Alpha incenerenfo con lo sguardo la donna che si allontana sghignazzando dai due.
Il signorino ancora in piedi aveva lanciato un veloce sguardo, in direzione del ragazzo ancora seduto sui cuscini che era tornato a fissarlo, ed incrociarono i loro sguardo per un  attimo in cui entrambi si persero negli occhi dell' altro, il verde smeraldo degli occhi dell' Alpha non poteva resistere a quegli occhi d'onice contornati da lunghe ciglia scure che sembravano invitarlo a perdersi in esso e di dimenticarsi di tutto il resto.
Il ragazzo in piedi ripresosi da quello strano momento si era schiarito la voce così da attirare l'attenzione, del ragazzo seduto, su di sé "Posso sedermi?" chiese gentilmente il ragazzo che aspettava la risposta da un imbambolato Alpha che non accennava a rispondere "Okay, mi siedo lo stesso" e dopo essersi seduto accanto a lui era di nuovo calato un silenzio imbarazzante.
L'Alpha terrorizzato, incapace di pensare lucidamente per via della vicinanza di quel favoloso ragazzo seduto al suo fianco che emanava un profumo così buono ed eccitante che lo stava facendo impazzire, decise di voltarsi verso il suo interlocutore per intraprendere una conversazione di senso compiuto che possa portare a un leggero, anche se pur piccolo, miglioramento della loro attuale inesistente relazione.
Quando si gira per guardarlo e iniziare il discorso, incrocia lo sguardo dell'altro e si perde nuovamente in quegli occhi d'ossidiana incredibili e il sorriso che gli viene rivolto fanno andare in totale black-out il suo cervello, l'altro preoccupato gli sventola la mano difronte al viso per risvegliarlo da quello stato catatonico in cui era caduto "Ehi, stai bene?" e l'altro risvegliatosi improvvisamente gli afferra la mano, lasciando il signorino di stucco, e dolcemente la porta alle proprie labbra per lasciarvi sopra un dolce bacio che fa assumere al signorino una decisa tinta rossa accesa, l'Alpha felice del risultato ottenuto continua col piano che nel momento di black-out è riuscito a elaborare "Si, sto bene. Mi dispiace averti fatto preoccupare" gli risponde con un sorrisino irriverente lasciandoli andare la mano "Chiunque si sarebbe preoccupato vedendomi in quello stato" borbotta il giovane lupo in risposta per poi distogliere lo sguardo da quegli occhi verdi così penetranti che gli sembrava che lo stessero scrutando fino in fondo all'anima e l'altro per tutta risposta aveva sorriso "Ma tu non sei chiunque" continava a parlare per poi piegarsi in avanti e sussurargli all'orecchio "Tu sei speciale"  causando al signorino una scossa che gli aveva attraversato l'intero corpo provocandogli una dolce sensazione all'interno dello stomaco e arrossato le guance pallide, egli scostandosi gentilmente dal corpo dell'Alpha che piano piano lo stava soprafacendo "No, ti sbagli" gli rispose in modo grabato anche se leggermente turbato dalle sensazioni che la vicinanza che quel licantropo gli causava, gli creava una tale confusione in testa che non riusciva a comprendere o a identificare le proprie emozioni che sembravano mischiarsi le une con le altre solo per fargli dispetto "Io sono venuto qui per parlarti" disse dopo aver recuperato un briciolo di concentrazione e tutto il coraggio che aveba in corpo per affrontare il futuro discorso "Sono tutt'orecchi" aveva ghignato l'altro in risposta "Voglio parlare del nostro primo incontro" aveva bisbigliato dato che l'altro era a pochi centimetri dal suo volto e sentiva il fiato caldo sulla propria pelle bollente per l'imbarazzo ma l'altro sentite quelle parole si ritrasse con uno scatto repentino "Capisco" rispose con voce grave, lo sguardo, rabbuiato di colpo, puntato verso il pavimemto.
Il signorino dopo essersi ricomposto un minimo si fece di nuovo vicino al ragazzo seduto al suo fianco "Voglio sapere perché hai tentato di rapirmi" ordina deciso il signorino, determinato più che mai ad ottenere una risposta "Vedi Katie e il ragazzo che le hai presentato?" gli aveva domandato e l'altro non capendo cosa c'entrassero loro nel loro discorso annuì aspettando un chiarimento "Loro sono Mate, ovvero compagni per la vita. I Mate sono due persone destinate ad incontrarsi e ad amarsi per tutto il resto delle loro vite, si capiscono con un solo sguardo, non riescono a stare distanti l'uno dall'altro per tanto tempo, la gelosia che pervade il corpo quando qualcuno che non sei tu osa guardare il tuo compagno, per non parlare delle coccole e dell'amore che condividi col tuo mate. Mia madre mi raccontava sempre di come si erano conosciuti e mi diceva sempre che la sensazione che si prova quando trovi la tua metà è come se venissi colpito in pieno da un fulmine" si era girato a guardare negli occhi il giovane ragazzo al suo fianco per poi prendergli le mani tra le sue cogliendolo di sorpresa "Io ho provato quella sensazione quando ti ho visto al fiume, non riuscivo a veder altro dopo che il mio sguardo si era posato su di te. Ero così felice nell'averti trovato che volevo portarti subito al mio branco e tenerti sempre con me. Io ti ho cercato in lungo e in largo per trovarti e quando ho visto che portavi quella dannata collana non ci ho visto più! Ero così arrabbiato per non averti trovato prima, la felicità e la rabbia rivaleggiavano dentro di me in quel momento ma la rabbia vinse e l'impulso di farla pagare alla persona che ti aveva nascosto da me è stato irrefrenabile" aveva spiegato il giovane Alpha facendo qualche pausa ogni tanto "Quindi, tu non volevo farmi del male" aveva affermato il signorino con una nota di insicurezza nella voce per chiedere conferma, l'altro volto di sorpresa Lo aveva guardato con gli occhi sgranati per poi affermare "No, assolutamente no! Non è mai stata mia intenzione farti del male, in alcun modo" gli aveva afferrato le mani e dopo averle portate vicino alle labbra vi aveva posato un leggero bacio su entrambe per confermare le sue parole e stava per baciare quelle invitanti labbra leggermente rosse e gonfie per essere state torturate precedentemente dai denti, sicuramente per il nervosismo, gli era così vicino che sentiva il respiro dell'altro sul viso ma un pugno sullo zigomo sinistro lo aveva fermato e allontanato dall'ogetto dei suoi desideri "Non ti azzardare a toccarlo!" aveva gridato in modo furioso Ahal in direzione del licantropo appena colpito.
Il signorino era rimasto impietrito, pochi secondi prima il viso dell'altro ragazzo era a pochi centimetri dal suo e adesso, sempre lo stesso ragazzo, si teneva lo zigomo dolorante con la mano mentre il ragazzo che aveva sferrato il pugno gli urlava contro, il giovane lupo era come bloccato in quella posizione, i suoni gli arrivavano attutiti come se fossero distanti, il cuore gli batteva forte nel petto e sentiva sempre più caldo mentre l'altro continuava ad urlare e il ragazzo colpito non si era mosso dalla sua posizione.
Il silenzio era improvvisamente calato nella tenda, tutti quanti si erano voltati a guardare cosa stava accadendo, i beta e gli omega del branco Dark Soul erano pronti a intervenire, chi per placare gli animi e chi per dar man forte al proprio Alpha, l'attesa era snervante.
Il capo-branco, dopo ancora qualche attimo di immobilità, si era alzato all'improvviso e con la sua statura tentava di troneggiare sull'euro, fallendo miseramente dato che quello lo superava di cinque centimetri buoni "Come cazzo hai osato...dimmi come cazzo ti sei permesso!" gli aveva urlato contro infuriato, dirignava i denti come un lupo ad azzannare alla gola la propria preda.
Il licantropo e l'elfo si squadrarono per minuti interi rendendo l'atmosfera attorno a loro ancora più tesa.
Un ragazzo si era avvicinato da dietro al signorino in maniera silenziosa, così da non farsi notare dai due, dopo averlo scosso leggermente per una spalla gli aveva chiesto se stesse bene e il ragazzo, ancora turbato per l'accaduto, aveva  solamente annuito in risposta a Melkise che lo teneva stretto a sé.
I due contendenti avevano ricominciato a prendersi nuovamente a male parole ma il finimondo ebbe inizio quando i due avevano cominciato prima a spintonarsi per poi arrivare a una vera e propria rissa.
I presenti erano rimasti fermi a guardare i due che si tiravano calci e pugni, il signorino in un primo momento era rimasto fermo a guardare sperando che i due la smettessero di comportarsi come due bambini che si contendono lo stesso giocattolo, la realtà di quello che stava accadendo lo aveva colpito come un fulmine e la rabbia lo aveva invaso come come un fiume in piena, si era alzato col viso rosso dalla rabbia, le mani strette in due pugni lungo i fianchi e si era diretto verso i due che continuavano a litigare incessantemente "Voi due, piantatela immediatamente!" aveva esclamato il signorino ma quello lo avevano bellamente ignorato "Signorino, sarebbe meglio che non si avvicinasse così tanto" gli aveva detto gentilmente Melkise cercando di far desistere il ragazzo ma l'altro lo aveva ignorato e aveva continuato con il suo piano, il signorino si era avvicinato ai due per separarli ma il suo piano non aveva preso la piega che aveva previsto, infatti, mentre tentava di separarli un pugno lo aveva colpito in pieno viso mandandolo al tappeto facendigli sbattere la testa al suolo.
Richard, che era rimasto a guardare i due azzuffarsi col sorriso sulle labbra quest'ultimo era scomparso appena aveva visto il proprio figlio avvicinarsi a quei due imbecilli, aveva cominciato a muoversi in direzione del figlio ma le altre persone presenti nella tenda gli impedivano di muoversi velocemente e quando era ormai vicino al figlio per allontanarlo e portarlo al sicuro egli era stato colpito da un pugno in pieno volto facendogli perdere i sensi per la botta ricevuta, il padre del ragazzo rimase per un attimo immobile davanti alla scena che gli si era parata davanti: suo figlio disteso per terra esanime e quegli altri che continuavano ad azzuffarsi senza essersi accorti di nulla "Alpha" aveva balbettato insicuro Christopher, preoccupato per la mancata reazione dell'uomo davanti a sé.
L'uomo, dopo essersi ripreso, si era diretto verso i due e dopo averli afferrati per i capelli lo aveva alzati dal pavimento "Cosa diamine state facendo, eh? Me lo volete spianare stupidi idioti? Avete colpito mio figlio e non ve ne siete nemmeno accorti!" i due litiganti portarono prima lo sguardo sul loro interlocutore per poi, dopo aver assimilato le sue parole, lanciare uno sguardo oltre la spalla dell'uomo e vedere l'oggetto dei loro desideri disteso sul pavimento privo di sensi "Io vi ammazzo entrambi se provate di nuovo ad avvicinarci a lui!" aveva continuato ad urlare contro ai due giovani che, in quel momento, si stavano vergognando come non mai "Io" aveva iniziato il giovane Alpha ma venne subito interrotto da una voce proveniente dalle spalle dell' uomo che lo teneva ancora sollevati per i capelli "Padre, voglio parlarci io" il signorino si era ripreso dalla botta ricevuta poco prima, al suo fianco vi erano i due gemellini preoccupati e la loro madre che sorreggeva il ragazzo da dietro, lo sguardo del signorino era duro ed intimidatorio " Io non sono un oggetto" aveva scandito con voce chiara "Non appartengo a nessuno di voi due, io appartengo solo a me stesso e a nessun altro. Sono stato chiaro?" i due contendenti non poterono fare altro che annuire ed abbassare lo sguardo per la vergogna e l'imbarazzo, delle scuse pronunciate in coro dai due chiusero la questione. Richard, dopo aver  tirato un'ultima volta i capelli ai due gli aveva lasciati andare per poter tornare dal proprio figlio e stringerlo in un forte abbraccio.
L'elfo e l'Alpha, anche se per quel momento avevano smesso di litigare, prima di dirigersi verso i punti più lontani della tenda si erano scambiati un ultimo sguardo che prometteva dolore e sofferenze se l'altro non avesse lasciato perdere il giovane licantropo, che ora sedeva sui cuscini con una pezza bagnata sul punto colpito dal pugno, dopo essersi dati la schiena la battaglia per la conquista del cuore del ragazzo era ufficialmente aperta.

Ciao, scusate il ritardo! Volevo pubblicare i capitolo già qualche giorno fa ma wattpad ha deciso che era divertente cancellarmi in continuo il capitolo, comunque spero che il capitolo vi piaccia , si che non sta accadendo ancora niente di interessante ma la trama che ho in mente penso possa funsuonare non vi dico altro.
Ciao ciao

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