Capitolo 1

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Corvi.Gli immancabili corvi che si erano già posati con grazia sui tetti delle case ad aspettare che il loro pasto fosse servito.
I corpi dei contadini ricoprivano tutta la piazza centrale, si vedeva il sangue espandersi attorno ad essi e l' olezzo che entrava prepotentemente nei nostri nasi facendoci venire immancabilmente la nausea di fronte a quel macrabo spettacolo.
Mi voltai a guardare la Chiesa, il parroco vi giaceva proprio davanti con il ventre squarciato aperto al cielo come un invito a quelle creature malvage che volteggiavano sopra le nostre teste, in attesa del loro banchetto "Fratello! Cosa facciamo fratello? Sono state sicuramente quelle luride bestiacce che vivono nella Brughiera!" mi voltai verso i miei fratelli che attendevano una risposta "Fratelli...questa sicuramente non é opera di esseri umani ma non possiamo attaccare gli abitanti della Brughiera" "Cosa? E perché no! Loro non si fanno remore ad attaccarci!" urlò Sean raccogliendo numerosi consensi da parte della banda "Fratello Sean capisco i tuoi motivi ed é anche ovvio che non possiamo più andare avanti così! Per questo motivo ho deciso di indire un' assemblea con i sovrani della Brughiera per stilare un contratto di pace tra i due regni perché, ammettiamolo, loro non ci attaccherebbero mai se non per difendersi..." un mormorio di assenso si spanse tra i miei fratelli ma " Allora perché hanno attaccato questi contadini non penso abbiano fatto qualcosa di male, giusto?" "Ti sbagli fratello Klaus, nella cantina del sindaco e di altre famiglie benestanti ho trovato i corpi di alcuni elfi..." il silenzio calò sulla banda e tutti mi fissarono con gli occhi fuori dalle orbite perché sapevano che gli elfi sono creature pure, in simbiosi con la natura e da cui ne traggono forza e magia "Allora se la sono cercata..." sentii mormorare da uno dei miei fratelli "Purtoppo si, fratello. Con l' assemblea verranno chiariti i confini dei due regni e verrà sistematicamente proibito a noi umani di rapire, uccidere e torturare gli abitanti della Brughiera..." "Ma se avremo bisogno delle erbe per curarci? O di incantesimi per proteggerci?" "Chiederò dei rifornimenti..." guardai verso la foresta, così bella e così pericolosa al tempo stesso con le sue promesse di gloria per chiunque ne sarebbe uscito vivo "Rientriamo al castello" dissi guardando i grandi occhi del colore della terra bagnata di Klaus per poi voltarmi verso Re nero, il mio fedele cavallo dal corpo possente e dalla criniera nera lucente, vi montai sopra e dopo un' Ultimo sguardo alla Brughiera mi inviai per tornare al castello.
Dopo pochi minuti "Fratello...i-io vorrei parlarvi, se posso" distolsi il mio sguardo dal cielo e lo puntai su Christopher che mi guardava con i suoi grandi occhi azzurri, mi persi un attimo a guardarglieli e poi guardai tutto il suo volto, il volto di un uomo, con un cicatrice che gli attraversava verticalmente lo scuro sopracciglio sinistro coperta in parte dai lunghi capelli neri che gli ricadono sulla fronte e poi le sue labbra fini e chiare..."Fratello?" mi risvegliai improvvisamente dalla trance in cui ero caduto "Si?" Christopher abbassando lo sguardo "Io...Io ho sentito che vostro padre tornerà oggi" spalancai gli occhi per la sorpresa mio padre, il mio amato padre sarebbe tornato oggi. Entusiasta mi voltai verso i miei Fratelli "Fratelli! Io-io devo tornare al castello, ci rivedremo là! A dopo!" spronai il mio cavallo per poter arrivare il prima possibile da Lui, dall'uomo a cui sarò per sempre fedele e che serviró con tutte le mie forze...padre, sto arrivando!

"Christopher! Dovevi per forza dirglielo?" urlò furibondo Sean "Si! Dovevo dirglielo!" Melkise, un giovane ragazzo di vent'anni dai capelli e occhi castani e dalla carnagione abbronzata, esplose "Già il tempo che trascorriamo insieme con l'andare degli anni si é drasticamente ridotto e più tu lo avvisi che il padre é tornato quando avremmo ancora potuto passare del tempo assieme! Adesso prima che smetta di stare accanto al padre come se fosse un suo servo dovremo aspettare almeno un mese!" un nutrito consenso si levó dal piccolo gruppo di uomini "É suo padre lo vede una volta l' anno...non possiamo lasciarlo che passi il più tempo possibile con lui per quel poco tempo che resta, lui é così felice ogni volta che gli fá visita..." e puntò lo sguardo sulla figura nera che cavalcava veloce in direzione del castello "Peró, poi, ogni volta che torna ad andare via lui..." "Si, lo so...ho perso il conto di tutte le volte che ha pianto sulla mia spalla, vederlo così vulnerabili mi fa nascere una strana sensazione nel petto come se dovessi proteggerlo da tutti e da tutto io-" "Tu credi veramente di essere così importante per lui? Ma non farmi ridere!"Christopher furioso si volse verso un altro ragazzo dalla pelle pallida quanto il latte e i capelli rossi accesi "Senti, Thomas, non mi interessa minimamente quello che pensi tu. Ora torniamo al castello e dobbiamo essere tutti contenti per il nostro principe, punto" e tornarono ad incamminarsi verso il castello, in cui, il giovane principe non faceva che correre da una stanza all'altra per controllare che fosse tutto in ordine per l'imminente arrivo del padre.
"Sophie! Sophie!"una donna di mezzaetá con la pelle scura come il cuoio ma morbida come il velluto, i capelli castani con ciocche ramate erano sistemati in una morbida treccia che le poggiava sulla spalla "Arrivo! Arrivo! Si padroncino? Cosa desiderate?" la donna ancora con il fiatone si asciugava il volto in un fazzoletto di candido pizzo "É tutto in ordine Sophie? Voglio che mio padre venga accolto al meglio" la donna con le lacrime agli occhi per la commozione perché quella creatura speciale che si trovava davanti nonostante fosse stato ripudiato dall'intera società per quello che é, continua a sorridere, a vivere e ad amare tutte le creature indistintamente, un angelo, un angelo caduto dal cielo "Si, signorino. Tutto quanto é al suo posto...non andate ad accogliere vostro padre?" il signorino guardó sconvolto la serva "Hai ragione! E io sono ancora qua con gli abiti sporchi, che disastro...mi vado subito a cambiare! Grazie Sophie" la donna sorridente lo guardó correre al fiume per potersi dare una pulita.

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