Pov. Sylvia

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Mi accarezza i capelli e stiamo un po' a letto a guardarci negli occhi. Da quando siamo arrivati a Rio, Paolo, non fa altro che lavorare. Era il momento di stare un po' con me.

Finalmente.

Provo una sensazione piena di colori. I polmoni pieni d'ossigeno e il cuore che mi batte forte. Talmente forte che sento che esce fuori dalla mia cassa toracica.
Gli tocco il suo petto depilato e abbronzato.

Abbiamo abbandonato il nostro corpo e ci siamo dati l'uno all'altro.

Questo è l'amore. Essere complici. Non contano i soldi. Basta esserci.
L'amore non ha bisogno d'interpretazioni.

Io e lui siamo due gocce dell'oceano che casualmente si sono incontrate e sono talmente uguali che non hanno bisogno di trovare punti d'incontro. Io lo amo. E sono sicura che anche per lui sia lo stesso.

Oggi non siamo stati in nessun luogo concreto. Però lui è dentro di me.

Sempre.

Sia con la mente che con l'anima.

Non ho voglia di nulla. Ho solo la certezza di perdermi nei suoi occhi cioccolato fondente.

Sono così belli. Quando mi guarda trovo sempre una luce che brilla. Forse è proprio quello l'amore.

La disattenzione. Le parole dette con un cuore, per proteggermi.

Invece di guardare il sole sorgere guarda il mio corpo nudo.

È miracolosamente ho smesso di sognare, mi sento osservare. Speravo fosse così. Ed è stato così.

E se c'è un segreto, fare tutto come se vedesse solo me. Fare tutto come se vedesse solo il sole in me. E non qualcosa che c'è.

L'estate ci è addosso. Il cielo è senza nuvole. Prima che il vento ci porta via tutto. Respiriamo questa libertà.

Sento la musica che soffia sotto a locali, in lontananza. Questa volta mi è stato vietato non innamorarmi.

Perché lo sono sua.




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