Act 2.28. Ritratto

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Clary corrugò le sopracciglia. ‒ Jonathan, il senso del posare è stare fermo. ‒ lo rimproverò.

Lui sorrise. ‒ Hai solo paura che ti cada l'occhio dove non dovrebbe.

‒ Potevi farlo vestito.

‒ Non sarebbe stato divertente. ‒ Le fece l'occhiolino.

Clary arrossì e borbottò un insulto. ‒ Cosa faresti, se vincessi la guerra?

Jonathan si accarezzò il mento con la mano che avrebbe dovuto coprirlo. – Costruirei un mondo in cui tu potresti essere mia.

Un mondo di cenere. Strinse la matita fino a farsi sbiancare le nocche. – E se questo mi rendesse infelice?

– Non rinuncerò a te, Clary. Mai.

La Shadowhunter sospirò. – E se ci fosse un altro modo?


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Già. Sarebbe tutto molto bello, se ci fosse un altro modo. Il problema, però, è che nemmeno Clary sa quale dovrebbe essere, questo altro modo, o lo avrebbe già proposto. Ormai inizia a capire che Jonathan, nonostante le belle dichiarazioni, è deciso ad andare fino in fondo e non si fermerà solo perché glielo chiede lei, ma ancora non ha intenzione di arrendersi. Restano solo due giorni, per cui continuerà a tartassarlo fino all'ultimo secondo. Per fortuna, i sogni sono gratis e lei combatterà fino all'ultimo secondo per raggiungere il suo obiettivo.

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