2.

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* quello sopra è il ragazzo della maglietta *

Eh?
Decido di rispondere, sono troppo curiosa, forse è Emmy che vuole scusarsi per oggi.

- Chi sei? E come hai il mio numero?

La risposta non tardo ad arrivare.

-Hei baby calmina sono io, il ragazzo della maglietta di stamattina, credo che te ne ricordi ;).

Cosa? Come ha fatto ad avere il mio numero?

Ma chi se ne frega è quel figone.

No a me frega quindi fatti gli affari tuoi

Guarda che stai parlando con te stessa. Idiota.

Pf. Taci.

-Si mi ricordo comunque ancora non hai risposto alla mia domanda. Come hai fatto ad avere il mio numero?

- Me l'ha dato la tua amica penso si chiami Penny.

- Emmy... E tu ? Ragazzo misterioso, come ti chiami?

Ok forse ho esagerato a chiamarlo "ragazzo misterioso" ma è misterioso davvero.

- John. John Cliver e tu "ragazza misteriosa ;)

Odio quella faccina, sa di tanto di pervertito.

- Meredith. Meredith Bruce. E non fare quelle faccine, le odio.

Guardo l'ora che segna le 18:00 meglio se studio un pò per domani

- Ok ;)

Decido di non rispondere e incominciare a fare i compiti segnati.

Dopo due ore sento delle urla provenire di sotto cosi scendo ma la scena che ho davanti non mi piace per niente.

< MAX TI AVEVO DETTO DI METTERE LA SPESA IN CUCINA NON IN SALOTTO! >

< SENTI JENNIFER SEI INSOPPORTABILE, SU OGNI COSA VUOI LITIGARE. BASTA NON TI SOPPORTO PIÙ.>

No, no vi prego non litigate più vi prego. Corro di sopra in lacrime, rivoglio la mia famiglia, così felice tutti insieme a guardare la televisione, a giocare giochi da tavola e fare lunghe passeggiate tutti insieme...

Stasera non ho mangiato, non voglio vedere i miei che si mandano occhiatacce e che sbuffano ogni due secondi, così caddi in un sonno profondo.

<MEREDITH!!! SONO LE 7:00! >

Ok è ufficiale io odio la scuola, ma odio di più mia madre quando urla la mattina, dove trova la forza di urlare?
Dopo la solita routine scendo di  sotto e prendo una tazza di caffè.

< Vai così a scuola > guardandomi con aria superiore. Mi riguardo allo specchio, indosso uno skinny scuro e una canotta nera con scritto vans e una felpa.

<Ehm si perché? > mi guarda ridendo. Che cazzo c'è da ridere, non capisco.

< Meredith, le scarpe.> mi guardo e noto che ho ancora le pantofole. Corro di sopra a infilarmi  le vans nere. Mentre sto per scendere vedo mio padre nel suo ufficio con la testa fra le mani.
Busso alla porta socchiusa
< Papà posso entrare?>
Si sistema sulla sedia della scrivania
< Certo > mi sorride, amo mio padre è un uomo che anche quando sta andando a rotoli la sua vita sentimentale con la mamma, mostra sempre il suo miglior sorriso.
<Ehm io per a-andare quindi v-volevo salutarti > perfetto balbetto anche.
In risposta si alza e mi abbraccia dandomi un bacio sulla testa
< Oggi ti vengo a prendere io>
< Papà sono grande posso camminare, tu hai un mucchio di lavoro da fare. Ehm, e se mi lasci la tua macchina? >
< No! Per l'amor del cielo non voglio che distuggi anche questa>

Non è così grave, è stato solo un incidente.. Il palo non c'era il giorno prima nel nostro giardino!

Si che c'era ma tu stavi cantando e tenevi gli occhi chiusi e non l'hai visto.

Non è vero! E comunque buongiorno.

Dio mio...

Arrivo davanti scuola mentre sorpasso altri ragazzi per andare in classe vengo presa per un polso cosi da farmi girare

< Hey Bruce non si saluta? > sorride sperando in una mia risposta che arrivò dopo un po di tempo visto che ero ancora in stato di trans.

<Ciao Cliver.> detto questo mi avvio verso la classe, ma prima di entrare sento la voce di Emmy parlare con qualcuno.

< Dai amore sono 3 mesi che stiamo insieme perché vuoi nasconderti ancora?>
Cosa? Emmy era fidanzata? Perché non me l'ha detto? Ora capisco della sua improvvisa mancanza in questi 3 mesi.

< Piccola sai che non voglio farmi vedere per non far parlare le persone > Perchè che dicono le persone su due fidanzati?

< Lo sai che non si origlia nana?> A quelle parole mi viene quasi un infarto.
< Mi hai fatto prendere un mini-infarto John! E poi non sono nana. > Ma questa confidenza?

Però non ti dispiace mica eh

Shh. Mi andai a sedere una volta entrati tutti. Erano le 14:00 lezioni finite e io devo trovare il coraggio di tornare a piedi.

Mentre cammino sento sentì qualcuno chiamarmi

< Meddy! Non potevi dirmelo così ce ne andavamo insieme > aveva l'affanno per la corsetta che aveva fatto per raggiungermi.

< Beh tu hai tante cose da dirmi e non me le dici >  ops..

< Cosa?.. >

< Lo so. So che sei fidanzata >
Mi guarda confusa e sconvolta. Che c'è non voleva che lo scoprissi?

< Te lo avrei detto qua...>

< Guarda che non stiamo insieme non mi devi spiegazioni > sembra sollevata da questa mia risposta. In fondo è vero.

< Senti sabato c'è una festa a casa di Luke, vieni così te lo presento.> Oh perfetto a me le feste non piacciono.

< No dai passo >

<Meddy fai uno strappo alla regola ogni tanto>
Si infatti, non mi costa nulla. Voglio divertirmi e mi divertirò.

< Ok ci sarò >

< Perfetto!>

<Beh io sono arrivata a domani Em >

Una volta entrata sentì un odore di pollo e patatine fritte, solo una persona poteva cucinare qualcosa del genere

<Papà! Che bello finalmente qualcosa di non dietetico! E la mamma?>

< A lavoro farà tardi >
Mia madre è infermiera quindi molte sere fa tardi.

Una volta finito andai di sopra per fare un riposino ma qualcosa attirò la mia attenzione, il telefono continuava a squillare così risposi  senza guardare

- Pronto?
- Hei Bruce, come stai?
Perché non guardo mai eh?
- Bene m-molto bene.
Merda
- Senti sabato c'è una festa a casa di Luke un mio amico ti va di venire con delle amiche?.
O certo che ci sarò
- Si, credo di si.
- Dai non mancare a presto!
-Ciao.

Non mancherò John.

Spazio autrice

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Per Sempre?Where stories live. Discover now