CAPITOLO 17

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POV LUDOVICA

Letto, libro, tazza di tè. Insomma tutto quello che serve per stare in pace e in tranquillità.

Se non fosse per il cellulare che inizia a vibrare proprio in questo istante.
Che Dio mi dia la forza.

Guardo il display e il mio cuore perde un battito.

"Soddisfatta di quello che hai combinato? Hai rovinato tutto, ma forse era il tuo intento... Complimenti Ludovica, complimenti. Sei la regina della falsità"

Ma si è drogato? Mi sta facendo uno scherzo!
Che cosa mi significa questo messaggio!!
Regina della falsità? Ho rovinato tutto?
Ma di cosa parla?

"Cris tutto bene?"

"Davvero mi chiedi se va tutto bene? No non va bene niente! Ho scoperto tutto e sinceramente mi fai parecchio schifo"

No questo è troppo.

"Ma di che cavolo stai parlando?"

"Ludovica non ha più importanza ormai, è finita e sta sera non aspettarmi a casa"

«ma che diamine?» cerco subito il suo nome in rubrica e lo chiamo. Aspetto, aspetto e aspetto ma niente, non mi risponde, non vuole darmi segni di vita.

Che gli ho fatto? Ma di cosa sta parlando? Perché non so niente!

Un secondo dopo il panico prende il sopravvento. Respiro affannata e sento come una morsa allo stomaco, come se qualcuno mi avesse tirato un cazzotto.

Il pensiero di averlo perso per sempre si fa strada nel mio cervello ma cancello subito questa mia paura. Non ho fatto nulla io, niente che lui possa aver travisato.

Il campanello suona e nella speranza vana di trovarci Cristiano, mi fiondo ad aprire.

Davanti a me non c'è Cristiano ma bensì Michele, con occhi che descrivono solo preoccupazione.

«è successo un casino.»

POV CRISTIANO

Ha fatto pure la finta tonta... Dio quanto la odio. Avrei preferito un messaggio di scuse, nonostante non le avrei mai accettare l'avrei preferito.
Invece no, lei deve sempre essere la vittima, quella offesa dal mio comportamento.
Il problema è che questa volta, cara Ludovica, la stronza sei tu.

E ora sono di nuovo solo, seduto su una panchina ad aspettare... Niente, non aspetto un bel niente.
Forse un segno divino, o un killer che finalmente mette fine alla mia vita, o Ludovica che striscia ai miei piedi chiedendo perdono.

Ho lasciato da Michele il mio quaderno e a casa di Ludovica ci sono tutti i miei vestiti, ergo non ho nulla con me.
Mi serve aiuto.

Guardo nella rubrica del telefono ma le uniche persone fidate non abitano a Milano ma sono felicemente a Taranto. Giorgia non la chiamerei mai e poi mai, essendo la migliore amica di Ludovica.
Odio ammetterlo ma l'unico che resta è Andrea. Non ho un rapporto con lui ma in ogni modo spero sia disposto a offrirmi ospitalità.

Dopo avergli telefonato non ci ho impiegato neanche un minuto per convincerlo ad ospitarmi. Okay, ammetto che è stato davvero gentile.

Mi è pure venuto a prendere in macchina, riempiendomi di domande sul perché non parlassi più con Ludovica.

In realtà gli ho solo detto che c'è stato un problema e che non voglio più vederla. So benissimo che arrivati a casa sua mi aspetteranno tante domande.

Lo seguo fino dentro casa, mi guardo attorno e cerco di studiare il luogo.
Non ha un appartamento enorme e non credo neanche abbia una camera per ospiti, ma sinceramente mi va benissimo il divano.

«Cris ti va bene il divano?»

Appunto.

«purtroppo non posso offrirti granché»
«tranquillo, va bene così! Più che altro dovrai offrirmi dei vestiti»

Devo ricordarmi di andarli a riprendere uno di questi giorni prima di tornare a Taranto. Stessa cosa per il mio quaderno, tornerò da Michele quando avrò sbollito la rabbia.

«Certo certo! Quello che vuoi...»

Mi siedo sul divano, è abbastanza morbido. Con un buon cuscino potrò dormirci bene.

«quindi? Tutto finito?»
«ti rendi conto di cosa mi hanno fatto!?»
«no perché non me l'hai ancora detto»

«ho trovato una mia canzone a casa di Michele! In una busta che gli ha dato Ludovica! Ora ti rendi conto!?»

Andrea mi fissa perplesso «non ci credo...»
«Devi crederci!!»
«ma perché mai!»

«non lo so!! Non lo so! So solo che non li voglio più vedere»
«hai provato a chiedere spiegazioni?»

No.
«sì... Cioè che spiegazioni devo avere?»

«magari c'è stato uno sbaglio»
«mi sembra più che evidente la cosa»

Andrea tira un sospiro «giuro, non so che dirti Cri»

Eh, pure io ancora non riesco a crederci.
Vorrei tanto addormentarmi, svegliarmi e scoprire sia stato tutto un sogno.
Invece no, è tutto vero, e io come ogni volta sono il cretino della situazione.

DIAMETRALMENTE OPPOSTIOn viuen les histories. Descobreix ara