CAPITOLO 7

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POV CRISTIANO

«Ludovica scordatelo!»
«Dai Cristiano!»
«No, no, NO!»
«Cris fanculo me l'hai promesso!»

«certo! Ieri sera, quando eravamo entrambi nudi in una cazzo di vasca da bagno e non ero mentalmente stabile»

Ludovica sbuffa «cosa vuoi che sia!»
«non mi va, scusa perché mai dovrei andare ad un concerto di qualcuno che non mi interessa?»

Manca un'ora all'inizio del concerto di Michele al locale di Milano che spettava a me e io non ho la minima intenzione di presentarmi.

«invece sì che ti interessa, e ti divertirai!»
«non hai capito? Io non vengo»
«TU VIENI CRISTIANO!»
«altrimenti?»

È rossa dalla rabbia e serra i pugni «ti cancello mentre dormi quel cazzo di gioco dei Pokémon!»

Oh no, i miei Pokémon non li tocca!
«questo è un altro ricatto!»
«sì»

«uffa Ludovica ti odio»
Mi accenna un sorriso «l'odio è reciproco»

«okay verrò»
«SI!» mi salta al collo e mi stampa un bacio a fior di labbra.

10 minuti dopo sono pronto con in dosso una camicia nera e dei jeans molto stretti, forse un po' troppo stretti per i miei poveri gioielli.

«Cris muoviti, sei bello, smettila di guardarti allo specchio»
Mi giro e mi ritrovo la meraviglia davanti.
Ludovica ha scelto per la serata un vestitino molto corto verde acqua con solo una spallina. I suoi lunghi capelli mori e lisci le ricadono sulle spalle, da quando la conosco non è mai andata dalla parrucchiera, neanche per spuntarli e infatti ormai le arrivano al sedere.

«sei stupenda ma... Quando andrai ad accorciare quei capelli?»
Ludovica assume una espressione corrucciata, si guarda le punte e poi incrocia le braccia al petto «quando pure tu ti deciderai ad accorciare il tuo ciuffo!»

«Ehi! Il mio ciuffo non si tocca»
«allora non giudicarmi» e detto ciò si gira e se ne va sculettando verso la porta.

Questa cosa che ha sempre l'ultima parola deve finire.

~~

Ancora non mi capacito di come abbia accettato l'invito ma soprattuto di come Ludovica sembra stare a suo agio... È qui vicino a me che si muove, canta e ride, il tutto accompagnato dalla voce di Michele in 'Sweet Suicide'.

Ho come l'impressione che Ludovica nutra molta, forse troppa simpatia nei confronti di Michele... E nonostante quest'ultimo mi ha giurato che tra di loro non c'è niente se non una sana amicizia, io resto comunque geloso.

Insomma, chiunque sano di mente farebbe un pensiero su Ludovica ma in ogni caso devono vedersela con me.

«Cri forza! Non fare il musone!»
«vado a prendere una birra, la vuoi anche tu?» sono costretto ad urlarle nelle orecchie per farmi sentire.
«ovvio! Fai presto però»

Mi allontano verso il bar.
«due birre per favore»
Il ragazzo moro dietro al bancone mi squadra da capo a piedi e poi si volta per farmi le birre.

«Io cammino da solo
E porto I sogni con me
Ho I miei passi da fare
Cose che ora non so
La gente parla ma non sa
Che cosa penso io
Imparo ad ogni ostacolo, lo faccio a modo mio.»

Chiudo gli occhi e mi concentro solo sulla musica e sulle parole. Michele continua a cantare ma io sono rimasto fermo a una frase particolare "imparo ad ogni ostacolo, lo faccio a modo mio."
Mi sento colpito, è come se parlasse di me, come può una frase racchiudere un mio intero percorso in un programma televisivo?

«Io non sono sicuro,
Come sembro, però
Tengo pronto un sorriso
che non ha parole e non fa rumore»

Mi scappa una risata, devo ricordare a Michele di non cantare più questa canzone in mia presenza. Mi scava troppo a fondo nel cuore.

«in gara con le paure, un giorno vincerò»

La cosa strana è che queste canzoni dovrebbero parlare di lui, dovrebbero raccontare la sua persona... Non la mia. Vuoi vedere che non siamo così diversi come pensavo?
Scaccio via subito questo pensiero... Aspetta ma la birra?
«Ehi! Ragazzo!» alzo lo sguardo e mi trovo il barista davanti e le birre sul bancone.
«ti eri addormentato?» scherza.
Da quanto era lì?
«scusa, stavo ascoltando attentamente la canzone»
Mi sorride «non c'è problema... il bere è gratis lo sai vero?» dice mentre sto per tirare fuori dalla tasca il portafoglio «tutto è compreso nel biglietto di entrata»
Vero, me l'ero dimenticato.
«grazie mille» prendo le birre e faccio per andarmene quando mi ferma.
«Cristiano Cosa giusto?»
Mi volto di scatto facendo traballare i bicchieri nelle mie mani. Fortuna non si sono rovesciati.
«sì...» rispondo titubante.
«ti ho seguito ad Amici e mi ha parlato di te Giorgia, la conosci vero?»
Certo che la conosco! Come si fa a non conoscere il tornado Giorgia!!
«è la migliore amica della mia ragazza» preciso.
«io e lei ecco, ci frequentiamo»
Il famoso ragazzo per cui Ludovica è corsa a casa sua.
«oh ehm piacere» torno al bancone per appoggiare le birre e stringergli la mano.
«piacere mio, mi chiamo Andrea... Un giorno di questi dovremo fare un'uscita a quattro che ne dici?»
«sì, non sarebbe male!»
In realtà non sono mai stato una persona socievole ma so che in ogni caso prima o poi questa uscita mi sarebbe toccata.
«puoi portare anche il tuo amico, non ci sono problemi, anzi mi farebbe piacere complimentarmi con lui di persona»
Amico?
«chi?»
Con la testa fa un cenno verso il palco «Bravi!»
«oh ma lui non» vengo interrotto subito.
«non ci credo non siate amici! Prima alle prove parlava con i suoi musicisti e ha fatto il tuo nome»
Tutto questo mi sta facendo venire mal di testa... Ora mi reputa un suo amico?
«in che senso scusa?»
«se ricordo bene ha detto che sperava ci foste voi, tu e Ludovica, e che gli sarebbe piaciuto tu avessi cantato questa sera ma purtroppo quando hai rifiutato la proposta non se l'è sentita di insistere»
Le sue parole mi lasciano spiazzato. Michele ci teneva venissi questa sera e ci teneva mi esibissi...
Non so cosa rispondere perciò mi limito a riprendere le birre e allontanarmi «Andrea scusami ma Ludovica mi aspetta, ci sentiamo»

«The days have gone
The days have been
Where is the truth?
What is my name?

The days have gone
The days have been
My angels don't cry
Forgive my sin»

Ludovica è dove l'avevo lasciata, fortunatamente.
«OH CE L'HAI FATTA! TI SONO SCAPPATE LE BIRRE E LE HAI DOVUTE RINCORRERE?»
«PERCHÉ?»
«UN QUARTO D'ORA SEI STATO VIA»
«SCUSA!» le porgo un bicchiere e provo a concentrarmi sulla canzone che sta cantando ora Michele... 'The Days'.
Questa sì che mi fa impazzire, è diversa dalle altre, dentro a quelle parole, a quella melodia c'è la tenebra, l'imprevedibile, il mistero.
Si muove sul palco in modo impacciato quasi quanto me.
Senza che me ne accorgessi avevo già circondato il collo di Ludovica e avevo iniziato a muovermi insieme a lei.

Forse non è stata una brutta idea venire qui... E forse potrei provare a conoscere meglio Michele.

DIAMETRALMENTE OPPOSTIWhere stories live. Discover now