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A mia controvoglia Carlo mi costrinse a ritornare a casa.

Solo ora mi rendo conto che non sono stata molto buona con il mio corpo:non ho mangiato,non ho dormito e non ho neanche fatto la doccia.

In macchina, mia nonna non ha smesso di chiedermi se volevo andare a fare shopping ma io ho continuato a dirle di no e pensavo fra me come fai a chiedermi di divertirmi mentre ho il migliore amico che sta morendo? ! Come puoi,tu cara nonna, a chiedermi una cosa del genere? ma decisi di non dirlo perché sapevo che non lo avrebbe perso per niente bene .

Arrivata a casa corsi in camera e mi buttai sul letto e iniziai a piangere come non ho mai fatto.

Piansi per non so quanto tempo che non mi accorsi neanche di essermi addormentata.

Mi svegliai con un mal di testa tremendo che feci fatica ad alzarmi e scendere le scale per andare in cucina per mangiare qualcosa. Trovai mia nonna a leggere un giornale ma appena mi vide,alzò gli occhi e mi rivolse uno di quelli sguardi da amore mio sono qui per te qualunque cosa succeda e mi venne ad abbracciare (mi ricordai del mio pensiero di ieri quando mi chiese di divertirmi un po e all'improvviso mi vergognai a me stessa) e io mi lasciai coccolare fra le sue braccia. "Che ore sono?" le chiesi e lei non rispose alla domanda ma disse "È ora che ti mangi qualcosina. Non ti voglio vedere secca come uno stuzzica dente!".

Mi preparò un bel piatto di pasta ragù che quasi non toccai perché non avevo appetito e continuavo a pensare a Carlo.

"Nonna secondo te ,Carlo può guarire?" chiesi interrompendola mentre lavava la pentola. "Io continuo a pregare per lui. Tu lo sai che per me è quasi un nipote e mi fa male sapere che stia male....Senti Sara non so se è giusto che te lo dica ma ho sentito che Carlo sta peggiorando e i medici non hanno idea di cosa fare per migliorare le cose quindi dicono che non ci sono più speranze" fece una pausa "ma Sara lo so che sei forte. Ci siamo noi con te. Combatteremo con Carlo, è ora che gli facciamo sentire il nostro amore;questo è il momento. Sii forte Sara."

Mi bruciavano gli occhi a forza di trattenere le lacrime, sentivo un fitto dolore sulla gola e sapevo che fra un momento o nell'altro sarei scoppiata e infatti non resistetti e corsi fuori nel giardino dove trovai mio nonno che sembrava aspettarmi lì; corsi da lui è gli abbracciai forte e lui lo ricambiò baciandomi la fronte come aveva sempre fatto quando,da piccola, correvo da lui piangendo perché i miei amici mi prendevano in giro.

Restammo così per un paio di minuti finché la nonna disse che il signor Giuseppe stava al telefono e voleva parlarmi.

Tutto il mondo mi crollò addosso. Perché mai il signor Giuseppe vorrebbe parlarmi a quest'ora di mattina? Forse è arrivato il momento tanto temuto......

"Pronto?" dissi con la voce tremante prendendo il cornetto del telefono con le mani che non riuscivano a stare ferme.

la vita di SaraWhere stories live. Discover now