racconti

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"Oh mamma! È grave. ....?! Cioè, soffre molto? " chiede la nonna.

" Dice di poter sopportare il dolore e di non stare bene"

"Mi dispiace molto Sara. Ora andiamo a raggiungervi."

"D'accordo "

Dopo aver attaccato, entro di nuovo all'ospedale e all'improvviso, ricordo che avevo comprato una collana ,anzi due, per me e per lui. [Avete presente le collane a mezzo cuore? Intendo quelle].

Solo che stanno dentro la mia borsa che ho a casa dei nonni. Allora decido di richiamare la nonna per dirle di portarmi la borsa.

" Nonna potresti portarmi la mia borsa blu. Sta in camera mia. "

"Quella blu con tante tasche?" chiede.

" Esatto!" esclamo.

" D'accordo, vuoi che vi porti qualcos'altro? Cibo...bevande...o quello che serve a voi?" domanda.

" Siamo a posto grazie." poi attacco.

La nonna non ha bisogno del indirizzo perché questo ospedale è l'unico del paesino.

Rientro.

Penso ancora a quello che è successo sta mattina: colazione, viaggio per il parco giochi e la tragedia.

È successo molto in fretta.

Non posso immaginarmi in un futuro senza la persona più importante che io conosca.

Perderlo vuol dire avere un buco nel cuore che pian piano diventa una voragine.

Carlo è tutto quello che ho. Non lo voglio perdere. MAI.

Un giorno fa stavamo bene, ora invece la sua vita sta per giungere alla fine.

Oh Carlo! Darei di tutto per poterti salvare da questa situazione.

Sono così distratta che non mi sono accorta che qualcuno mi sta seguendo.

" Hey Sara! Che ti prende?! Perché non ci rivolgi più la parola?!"chiede Paolo.

" Ok! Stop!" mi fermo e così fanno anche loro."Stavo solo pensando" continuo.

" Ok. Ma la stanza 115 non è vicina alla sala operatoria? " Chiede Sonia.

" Sì perché? "

" Vorrei avvisarti che la sala operatoria è dieci metri indietro da dove siamo noi adesso" dice puntando alla direzione apposta.

" Perché non me lo avete detto prima?!"

"È da cinque minuti che ti stiamo dietro e che ti chiamiamo ma tu non ci prestavi attenzione" dice Paolo alla difesa.

" Ok ragazzi, sono molto confusa...perdonatemi.."

"Dai andiamo!" dice Sonia.

" Dove? "

"Dal tuo amici.Mi pare che si chiami Carlo" mi risponde.

" Giusto. Andiamo. Ve lo faccio conoscere. "

Ritorniamo indietro e mentre camminiamo vedo Paolo che mette il braccio intorno alle spalle di Sonia. Avevo ragione! ! Loro sono le nostre rincarnazioni.

" Sapete? Carlo sarà felicissimo di conoscervi, ne sono certa al cento per cento ."

"Io non vedo l'ora di conoscerlo. Mi sembra simpatico. " dice Sonia

"Come fai a dire che è simpatico? Non ci hai mai parlato" rispondo quardando loro che mi stanno davanti come guida.

" Perché quando eri fuori,io e Paolo siamo andati a vedere dove è la stanza di Carlo. ..e così abbiamo sbirciato. Scherzava con un vecchietto. "

la vita di SaraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora