"È la torta di Pisa" aveva esordito infatti mentre il più grande la
sistemava con cura nell'ampio frigo.

I due ragazzi erano conciati in maniera pessima: i loro capelli erano totalmente impiastricciati (a causa dell'impasto rimasto incollato sulle loro mani) ed i loro vestiti, irrimediabilmente sporchi, Praticamente da buttare. Eppure, entrambi erano felici. Felici di essere lì, felici di essere insieme, felici di stare l'uno fra le braccia dell'altro e di appartenersi come Mai due persone si erano appartenute.

Louis fra le braccia di Harry pensava. Pensava ad un futuro ancora lontano, e si vedeva con il maggiore a rincorrere qualche pargoletto per il giardino di casa loro, oppure in un college a dibattere su chi avesse ottenuto il Punteggio maggiore nel test di trigonometria. Louis guardava al suo futuro e l'unica cosa che riusciva a vedere erano due occhi verdi come l'acqua dei fiumi e due fossette profonde come una valle. Sarebbe stato Harry il suo futuro? Avrebbero resistito per così tanto a tempo?

Louis non lo sapeva. anzi, a dire il
Vero non ne aveva idea.  Eppure in quel momento, fra le braccia del ragazzo che amava, una certezza ce l'aveva: mai e poi mai l'avrebbe lasciato andare.

"A cosa stai pensando?" Domandò il più grande, mentre ancora lasciava teneri baci sulla cute castana del ragazzo. Louis sorrise leggermente: "A niente, non preoccuparti.." rispose con timidezza mentre le sue guance diventavano lentamente più rosee. "Non dire cavolate. Stai arricciando il naso e ti stavi mordicchiando le labbra"  mormorò allora Harry, con la voce leggermente ovattata a causa dei capelli del più giovane ancora premuti sul suo viso. Louis sospirò appena, domandandosi come facesse Harry a leggerlo così maledettamente bene ogni volta, e si rigirò lentamente fra le sue braccia, finendo con lo sguardo puntato nel suo.

"Pensavo a cosa mi riserverà il futuro... all'università, alla famiglia... a te..."

Harry alzò leggermente la testa dal cuscino e la posizionò sul palmo della mano, sollevandosi leggermente. Osservò il più giovane con un piccolo sorriso ad increspargli le Labbra e con il dorso della mano libera, accarezzò delicatamente la sua guancia arrossata e morbida.

"A me?" Domandò sorridendo ed arrossendo appena. Louis annui, abbassando subito dopo lo sguardo sulle sue mani impiastricciate e dandosi mentalmente dell'idiota per aver detto una cosa così importante.

"Davvero vedi me nel tuo prossimo futuro?" Proseguì il riccio, adesso intensificando lo sguardo. Louis alzò gli occhi e si ritrovò a qualche centimetro dal viso dell'altro, e non poté far a meno di alzare  leggermene una mano ed accarezzare piano la pallida guancia del più grande, che subito socchiuse gli occhi e si appoggiò al suo tocco leggero.

"Io ti vedo ovunque, Harry.." ammise dopo qualche minuto con gli occhi appena lucidi.

"Sei ormai un maledetto chiodo fisso all'interno dei miei pensieri. Ti penso quando faccio i compiti, quando leggo un libro seduto sul mio Letto, quando osservo l'orizzonte e vedo il cielo e la terra fondersi in una sola cosa... ti penso quando vedo il tramonto, quando mia mamma prepara la bistecca e quando passo davanti ad un qualsiasi fioraio della città... ormai sei tutto per me, Harry. Sei riuscito ad abbattere i miei muri, a farmi credere ancora nell'amore a farmi sorridere come mai nessuno aveva fatto e.. non lo so, prima stavo pensando al futuro e mi stavo domandando se tutto rimarrà uguale... Se tu resterai al mio fianco nonostante io sia un completo disastro..." Harry adesso era tornato serio. Così serio che il suo viso quasi spaventò il più giovane. Poi però la sua mano destra andò ad accarezzare lentamente quella sinistra del liscio, e le sue calde e soffici labbra, ripercorsero il profilo di Louis con una dolcezza ed una lentezza inauditi. E allora Louis comprese che non era importante il futuro. Non era importante cio che sarebbe avvenuto in un possibile domani. Ciò che importava era ciò che stava accadendo in quel momento, in quel preciso istante.

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