" Lezioni di vita "

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Anastasia

Come promettergli una cosa del genere? Avrei dovuto lavorarci su un bel po', perché io davo per scontato che tutti gli uomini fossero uguali, eccetto forse mio cognato Gianluca. 

Anzi, senza il forse

Lui era unico nel suo genere, non c'era che dire. 

Uomini veri come il mio adorato cognatino erano uno su un milione sulla faccia della Terra, quindi dovevo dare inizio ad una caccia al tesoro disperata, per tutti i sette mari, pur di dimostrare a Raffaele che poteva esserci un amore vero, genuino e puro fra due persone?

In ogni singolo giorno della mia vita io credevo nel vero amore, con tutta me stessa, ma da tempo avevo perso le speranze e la volontà di braccarlo come fosse un animale ferito da rinchiudere in gabbia.

Era sfuggente, impossibile da toccare con mano. Impalpabile.  

Di sicuro, ci sarebbero volute settimane se non addirittura mesi o anni per trovarlo, se avessi mai avuto una occasione! E semmai avessi avuto una possibilità ero consapevole del fatto che non sarebbe stato semplice, facile, farmi accettare da quel tanto atteso ragazzo visti i miei precedenti ed il mio attuale lavoro. 

Sbadigliai sonoramente, cercai ti tapparmi la bocca con una mano per non annientare quel poco di femminilità e dignità che ancora possedevo dentro di me, ma suscitai comunque l'ilarità di Raffaele. 

" Ti faccio ridere? " chiesi inarcando un sopracciglio, confusa. 

Lui annuì senza distogliere gli occhi dalla strada scarsamente illuminata: " Sì, tutta la situazione in cui ci troviamo mi fa ridere. Il fatto che tu riesca persino a percepire del sonno, nonostante tutto...è wow. "

" Servirebbe a qualcosa piangersi addosso? Prendi tutto con filosofia, caro mio, stammi a sentire. " mormorai dandogli un buffetto affettuoso su un braccio. 

" Dovrò ascoltarti. Allora, ti accompagno a casa, ok? " propose lui, premuroso. " Non voglio che tu veda oltre...sai, intendo...mio padre..." farfugliò a stento, a bassissima voce. 

" Raffaele, facciamo un patto? " domandai con tono di voce squillante, voltandomi completamente verso di lui mentre litigavo visibilmente con la cintura di sicurezza che aveva serie intenzioni di decapitarmi. 

" Che tipo di patto? " 

Trassi un profondo respiro, portandomi qualche ciocca dei capelli biondi dietro le orecchie: " Nessuna vergogna, nessun timore, nessun imbarazzo tra me e te. Ci stai? Ormai direi che siamo amici. E i buoni amici si fidano l'uno dell'altro, no? Si accettano per quello che sono, giusto? "   

" Gli amici si scelgono, la famiglia no..." proseguì lui, abbozzando un sorriso. " D'accordo, ci sto. Asia.

Non sapevo il perché, ma il mio nome pronunciato dalle sue labbra in quel modo mi fece rabbrividire e provare una serie di emozioni contrastanti che a stento riuscii a decifrarne qualcuna. Avvertivo un formicolio, un tremolio piacevole lungo la schiena e...quei suoi occhi, cavolo. 

Quei suoi occhi color acquamarina erano in grado di far ballare la bachata persino ai miei organi interni. 

A fatica riuscii a trattenere un sospiro. 

Raffaele era un ragazzo così caro, dolce e disponibile...un cavaliere d'altri tempi. E fu proprio questo mio pensiero a preoccuparmi. 

Lui e Gianluca avevano tratti così simili, tali da farmi balenare nella testa un pensiero che allontanai alla velocità della luce non appena tentò di mettere radici e di approdare dritto nel mio cuore: se fosse lui il tesoro introvabile? Se in realtà avessi già trovato quell'uomo su un milione che stavo cercando? 

Broken Heart...l'amore è contro ogni logicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora