1 - Morte e Rinascita (Parte 1)

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No... ti prego... lasciami in pace... Va bene, va bene, ecco la grana che ho sottratto, Skram. No, non nel buco, tutto tranne il buco... Nooooo!

Keryan si svegliò di soprassalto, con la fronte bagnata di sudore per il terrore. Poi si calmò, vedendo con piacere di essere nella sua cabina, e che quello fosse solo un brutto incubo. Ma poi, perché sognare proprio il periodo dei saccheggi, dov'era la vittima di Skram, il capo dei bulli? Si alzò dalla branda e sbirciò dall'oblò della nave... una nebulosa dai colori accesi e in mezzo ad essa un pianeta dalle dimensioni considerevoli circondato dal buio dello spazio. Si mosse velocemente verso il portellone. 

Keryan salì sul ponte della nave, dove ad attenderlo c'era Jonah Crimson, il capitano della Crystallium. Faceva parte di una squadra di mercenari dello spazio e, al momento, avevano ricevuto un assegnazione nella costellazione del corno rosso, un luogo malfamato pieno di contrabbandieri e pianeti inesplorati; chi li avesse reclutati rimase un mistero ma ciò che spinse l'intero comparto fu la ricompensa: tre milioni di Rubin, cifra appetibile per chi volesse rivoluzionare la sua vita.

"Keryan, figlio di un cane, ti sei svegliato?!" urlò Jonah. Tipico di lui sbraitare. In fondo, lo considerava come un figlio, seppur lo trattasse come un mozzo. "Allora?! Momori, c'è gente scomoda in vista? E tu, Jullo, vira a babordo e blocca la nave; siamo arrivati a destinazione".

Jullo e Momori. Due pesti come loro non si sarebbero potuti trovare da nessun'altra parte. Momori era un rifugiato, un Bossa, una specie di alieno dalle zanne aguzze e dotato di ali. L'altro, Jullo, era un semplice Kaleniano, un abitante di un pianeta fatto di nuda roccia, con artigli duri come il diamante e dalla vista molto scarsa. Sembrava una barzelletta che un talpone cieco fosse stato messo al timone di una nave. Tuttavia, aveva dimostrato numerose volte di meritare il ruolo di timoniere della Crystallium, la nave più conosciuta dell'intero quadrante del Gufo. Era una navetta in buone condizioni per quello che doveva fare, con i suoi tre propulsori e la forma allungata dello scafo; peccato che la ciurma i questione la utilizzava per scopi ben al di là delle note del costruttore. Avevano attraversato nebulose e sistemi remoti, erano sfuggiti varie volte alle forze Stellari tramite salti dimensionali e, come se non bastasse, erano passati in mezzo ai flussi dei buchi neri. Era una ciurma scalmanata ma ottennero la fama di cavalieri dello spazio. Tutti richiedevano i loro servigi.

"Keryan, che stai aspettando?!" urlò di nuovo Jonah. "Inserisci il fermo motore e cala le capsule esplorative!"

Fermata la nave Jonah, come suo solito, sparò un colpo di pistola per richiamare tutta la ciurma; ultimo di tutti, arrivò anche Geebo, il cuoco di bordo, un polpo gigante del sistema Akueos.

"Siamo arrivati nel luogo dove il misterioso pagatore ci ha detto. Dobbiamo recuperare una cassa del tesoro, sotterrata sul quel pianeta laggiù" indicando verso il pianeta circondato nella nuvola spaziale. "Dentro ogni capsula ci sarà una squadra di cinque membri: verrete spediti a duecento chilometri dal probabile punto di intercettazione e ..."

"Abbiamo finito questo massacrante discorso? Ho il vostro pranzo sul fuoco, e a meno che non vogliate sentirvi di nuovo male, fareste bene a venire a rimpinzarvi, Blowo" rispose seccato Geebo, concludendo ogni sua battuta con il suo verso.

"Figlio di una gelatinosa scimmia di mare, sai che odio essere interrotto!" disse con sprezzo Jonah. "Comunque ha ragione: andate a ingozzarvi, topi di fogna, appena finito si parte".

Keryan rideva fra sé, sapendo che i rapporti tra Jonah e Geebo non erano mai stati rosei, nemmeno dal primo giorno in cui venne chiamato a bordo, poiché la ciurma era stanca di fare razzia del cibo delle altre navi. Ora che ci pensava era da quando riusciva a ricordare che era sempre in viaggio. Da quanto gli aveva raccontato Jonah, i suoi genitori erano morti quando lui era ancora in fasce e lo stesso capitano se n'era preso cura dal momento che era attraccato nello spazioporto di Bathias, nel sistema solare di Bain, costellazione dei cani gemelli o, come li definiva Jonah, la costellazione dei ratti gemelli, a suo dire per la presenza di gente orripilante e decrepita. Il suo senso dell'umorismo era uno dei suoi tratti distintivi.

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