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Alyssa è andata via, chissà per quanto.

Un vuoto interno mi percuote lo stomaco riducendolo in poltiglia.

Ho agito bene? Dovevo confessarle che ho fatto un viaggio di 3h solo per scoprire di più sulla morte del padre?

Leggeri guaiti mi fanno distogliere l'attenzione dai miei pensieri, è Iago e stranamente è al guinzaglio guidato da mia madre.

Molto probabilmente avrò preso una svista quando ero nella sede amministrativa dell'FBI, visto che i suoi capelli sono legati e indossa un jeans con una t-shirt bianca.

Si avvicina sempre di più, solcando un debole sorriso quando incontra il mio sguardo.

«Ciao.» Saluta trascinando Iago, che si è impiantato di fianco ad un cespuglio.

«Vedo che sei ritornata in forma.» Rispondo indicando il cane.

«Era una piccola passeggiata, la nonna mi ha chiamato dicendomi che la sua gatta faceva i capricci, allora sono venuta per portare un po' Iago in giro.» Spiega muovendo il guinzaglio attorcigliato nella sua mano. «La nonna mi ha detto che ieri non sei ritornato a casa? È successo qualcosa?» Domanda poi quasi preoccupata.

«Niente di che, ero con i miei amici del college.» Mento appoggiandomi alla fredda staccionata.

«Forse è il momento che torni davvero al college, Caleb.» Dice con un tono di voce dolce e fissandomi con occhi profondi.

Sembra che sia pentita di qualcosa.

Chino la testa sospirando e un attimo dopo osservo come il vento sposti le nuvole facendo si che i raggi del sole non giungano limpidi sul suolo.

«Ho ancora troppa confusione nella mia testa. La morte di Ben non ha stravolto solo te.» Risponde rude, e non ho la più idea del perché abbia usato inconsciamente questo tono di voce.

«Lo so.» Risponde la mamma soave. «Proprio per questo motivo abbiamo bisogno della regolarità, dobbiamo riprendere le nostre abitudini...» Si interrompe reprimendo le lacrime. «Dobbiamo andare avanti, Grace ha bisogno di me, e in fondo, in fondo anche tu ne hai bisogno.» Pronuncia allargando le sue braccia.

Senza perdere un secondo stringo forte a me la mamma, e pochi minuti dopo ci distacchiamo.

«Ora potete ritornare, la casa senza te e Grace è vuota.» Confessa sfoggiando un sorriso represso.

«Iago. Iago.» Urla Grace in cerca del cagnolino. «Mamma?» Domanda interrogativa una volta giunta sulla soglia della porta, Iago, invece, di scatto corre verso Grace, e la mamma lascia la presa del guinzaglio per facilitare la corsa del cucciolo.

«Mi sei mancato, amore.» Dice Grace inginocchiandosi mentre Iago è intento a leccarle l'intero volto.

«Se a qualcuno può interessare di questa stupida vecchia, io ho preparato dei muffin e dei pancakes.» Ci aggiorna la nonna dalla cucina, e un attimo dopo un'inebriante profumino di dolciumi si innalza dalla cucina per giungere nel cortile.

«Arriviamo.» Sbotta Grace euforica con Iago in grembo.

Io e la mamma ci scambiamo sorrisi d'intesa per poi dirigerci verso l'ingresso.

****

La mamma mette da parte la sua dieta e si lascia andare ad assaggia le squisitezze preparate della nonna, ed è una novità considerando che di solito è molto attenta alla sua linea.

La nonna invece si compiace quando vede che i pancakes e i muffin a poco a poco scompaiono.

Discutiamo allegramente e Grace concede a Iago il lusso di assaggiare un piccolo pezzetto di dolciume, ma inavvertitamente scoccano le 18:20 e io quasi come se fossi calamitato dal parco abbandonato mi alzo di sbotto dalla sedia che struscia al suolo con un stridulo acuto.

Indifferent -  Tu credi all'amore?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora