Probabilmente il maggiore sarebbe stato fiero di lui se solo lo avesse visto, Louis ne era sicuro. E, per l'ennesima volta in quella mattinata, si ritrovò a pensare a lui,mentre, lentamente, apriva l'anta cigolante del suo armadietto.

Qualcosa cadde dallo sportello non appena la cabina fu aperta, e Louis arrossì violentemente quando si accorse che si trattava di un biglietto. Lo raccolse da terra con cura, guardandosi intorno per un attimo e poi, con il labbro inferiore incastrato fra i denti per trattenere un sorriso, aprì il piccolo foglietto piegato in quattro parti, leggendone il contenuto con attenzione:

'nei giardini della memoria, nel palazzo dei sogni.. Ecco dove ci rivedremo'
-Alice attraverso lo specchio.

Lo so, non ti piacciono le cose esageratamente romantiche. Ma perdonami, non ho potuto resistere. Incontriamoci al primo intervallo al solito posto, Preparati Louis, sto per portarti nel paese delle Meraviglie.

-H.

Ps. Controlla all'interno dell'armadietto

Il sorriso sulle labbra del liscio adesso era più che evidente e delle piccole rughette di espressione erano ben visibili ai lati dei suoi occhi. Frugò all'interno de suo armadietto per qualche secondo e, quando il suo braccio riemerse dall'interno, teneva fra le dita un bellissimo bocciolo di rosa rossa. A Louis quasi lacrimarono  gli occhi a quel punto. Portò il piccolo fiore al suo naso e ne inspirò la dolce fragranza.

Harry era davvero fantastico a combinare cose come quella. Riusciva sempre a sorprenderlo e ad ammaliarlo, ogni giorno in un modo divers. E Louis lo amava, in ogni sua piccola sfaccettatura e stranezza.

Il primo intervallo non tardò ad arrivare e, come un fulmine, il ragazzo si catapultò nel giardino sul retro della scuola. Harry era lì, appoggiato ad uno dei tanti alberi con una sigaretta fra le labbra che lo aspettava, ed un bellissimo sorriso- completo di fossette- gli illuminò il volto quando la sua figura minuta apparve, trafelata, dalla porta.

"Ehi" lo salutò facendo cadere il mozzicone ormai terminato a terra, ma Louis no gli dette neppure il tempo di parlare che gli era già saltato in braccio.

"Grazie, grazie, grazie" mormorò con il volto appoggiato alla stoffa del suo pesante cappotto, mentre il più grande faceva qualche passo indietro per mantenere l'equilibrio ed impedirsi di cadere. Le gambe del più giovane erano allacciate saldamente al suo busto ed Harry si stupì di quanto realmente Louis sembrasse piccolo ed indifeso fra le sue braccia.

"E per cosa? La sorpresa deve ancora arrivare" farfugliò il più grande con un sorriso mentre accarezzava dolcemente la schiena del liscio con una mano mentre con l'altra lo manteneva attaccato a se.

"Per la rosa, per il biglietto, per tutto Harry. Tutto! Nessuno aveva mai fatto questo per me e.. E io-"

A fermarlo furono le labbra del più grande che si posarono dolcemente sulle sue, facendolo ammutolire ed arrossire come non mai.

"Non c'è di che" rispose semplicemente Harry a pochi centimetri dal suo viso per poi baciargli dolcemente la punta del naso e farlo lentamente scendere da lui.

"Allora riccio, dov'è la sorpresa?" si informò Louis, una volta a terra, guardandosi intorno. Harry sorrise come un bambino ad osservare il suo compagno girarsi in ogni possibile direzione alla ricerca di un qualcosa che evidentemente non trovò. Il piccolo broncio che apparve sul volto del più piccolo scatenò, inoltre, numerose farfalle all'interno del suo stomaco. E, poco prima che Louis potesse aprire bocca, Harry riprese a parlare:

"Non è qui" disse semplicemente. Il liscio corrugò le sopracciglia ed inclinò un poco la testa da un lato. Ad Harry parve quasi un cucciolo in quel momento, ma decise di concentrarsi sulla sorpresa e così lo prese per mano e si incamminò verso il parcheggio.

The Only Exception //IN REVISIONE//Where stories live. Discover now