Salvavita

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Sakura aveva trattenuto il respiro per tutto il tempo in cui il principe l'aveva afferrata per il polso e gli aveva rivolto quelle parole cruenti e fredde, poi lentamente lo vide lasciarla con una lentezza e una rassegnazione che colpirono nel profondo il cuore della giovane. Sembrava quasi che il principe si fosse rassegnato a vivere con quella tristezza nel cuore che lo stava a poco a poco uccidendo.

Sakura non riusciva a smettere di osservare i lineamenti virili del giovane principe e la leggera luce che entrava nella stanza dalla finestra gli davano un area eterea. Sembrava quasi un angelo. La pelle pallida entrava in contrasto con i capelli più scuri della pece, il corpo scolpito, la labbra leggermente carnose e umide, il volto segnato dal dolore ma anche di un misto di saggezza e spietatezza, lo facevano apparire quasi un dio. Il dio della guerra precisamente.

Sakura sentì le guancie diventarle rosse e il cuore perdere più battiti di quanti ne avesse mai persi in vita sua. Il desiderio di appropriarsi delle labbra del principe la stava torturando, così come la voglia di toccarlo, di sentire sotto le sue mani la consistenza di quei muscoli e sentire al tatto quanto liscia e sublime fosse la sua pelle. Le gote le si imporporarono maggiormente rendendosi conto dei pensieri poco casti che la sua mente aveva preso a fare osservando la bellezza di Sasuke e si ritenne dannatamente fortunata che lui non potesse vederla.

Il moro si era mosso e chinato leggermente su se stesso mormorando qualcosa di incomprensibile, poi Sakura lo notò. Si era messo una mano sul fianco sinistro e l'espressione del suo viso era mutata in una smorfia di dolore. Abbassando gli occhi sul fianco dell'uomo steso sul letto, Sakura emise una piccola esclamazione di terrore. La benda era piena di sangue e probabilmente con il movimento brusco che aveva fatto per bloccarle il polso, la ferita gli si era riaperta.

Sakura gli scostò con forza la mano dal fianco beccandosi un ringhio da parte del principe, ma lei non era una di quelle sciacquette che si facevano intimorire tanto facilmente. Mise da parte le sue emozioni per tornare ad essere la guaritrice professionale di sempre.

"Ti avevo detto di non toccarmi!" la rimproverò glaciale il principe e le mise una mano sulla spalla per spintonarla via. Sakura però sta volta riuscì a bloccarlo.

"Vostra altezza, il medico sono io e voi avete urgente bisogno di cure, quindi gradirei che mi lasciaste fare il mio lavoro e che ve ne stiate buono e calmo almeno fin quando non avrò terminato! " esclamò Sakura risoluta togliendogli la mano dalla spalla per poi spingere verso il letto un Sasuke senza fiato .

"Toglimi le mani di dosso donna! Non ho bisogno del tuo aiuto! Dimmi un po' chi ti ha chiamato ? E' stato mio padre? Mio fratello? O quell'idiota del mio migliore amico!" decretò gelido Sasuke utilizzando le mani per evitare che Sakura lo toccasse.

Sakura stava cominciando a innervosirsi e non poco. Il principe sembrava persino più capriccioso e cocciuto del cugino quando era ferito. Ormai però lei era abituata a quelle reazione e a quell' orgoglio smisurato. Maschi come Naruto e Sasuke mettevano al primo posto l'orgoglio e farsi vedere doloranti e bisognosi di cure non rientrava nel loro codice genetico.

La rosa sospirò ma non si arrese giungendo a mettere le mani sulla fasciatura all' addome del principe. Purtroppo lui si mosse in malo modo e Sakura premette troppo sulla ferita e il guaito di dolore del principe seguito dal suo urlo la fecero infuriare.

"Maledizione donna non mi toccare!" urlò spietato rimettendosi seduto di scatto.

Sakura però ormai era furiosa. Lo spintonò sul letto facendolo gemere di dolore e tossire vistosamente.

"Senti qua marmocchio, non fare l'infantile! Hai bisogno di cure e io sono qua! Ti stai comportando come un bambino capriccioso cui la mamma deve obbligare a fare qualcosa...continua così e morirai. " urlò Sakura.

Lord PerfectWhere stories live. Discover now