CAPITOLO 1

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Esco di scatto da quella maledetta casa.
Tutto quello che avevo costruito è stato basato su una schifosissima menzogna.
Cammino senza una meta,senza un traguardo: in poche parole come la mia intera vita.

L'unica cosa che riesco a fare è piangere.
Sto perdendo tutte le forze. Lo sento,tra un momento all'altro le gambe mi cederanno,ma io continuo a camminare.

Senza rendermene conto mi sono ritrovata a casa di Trent.
Sarà la forza dell'abitudine,ma forse è meglio così.
Entro nel vialetto fino a fermarmi di fronte la porta.
Quando sono scappata non ho pensato a prendere la borsa,ma come qualunque americano Trent mette sempre una copia della chiave sotto lo zerbino.
Le raccolgo ed entro.

Questa casa che ho tanto amato per il nostro amore ora ho capito che è stata soltanto una menzogna.
Chi sa quante volte mi avrà tradito nello stesso letto che condividevamo,è quante volte si sono presi gioco di me.

Penso a tutto questo e le lacrime continuano a sgorgare dal mio viso facendo il modo di annebbiarmi la visuale,ma è inutile fermarsi.

Prendo il mio borsone e ci getto alla rinfusa la maggior parte dei panni.
Quando finalmente penso che il mio incubo sia quasi per finire ecco che il problema principale appare.

Sento Trent chiudere la porta con rabbia ferocia.
Non voglio che mi veda qui,ma non c'è posto dove possa nascondermi.

<<Livia!!!>>urla disperato salendo le scale velocemente.

Apre la porta della Camera da letto e cerca di corrermi incontro per abbracciarmi,ma io lo fermo mettendogli le braccia sul petto per respingerlo.
<<Non azzardarti a toccarmi Trent>>ringhio furiosa .
<<Amore mio,io posso spiegarti tutto>>

Amore mio: mi piaceva tanto sentirmelo dire,ma ora mi fa soltanto male. Un male che mi lacera il cuore.
Sgretolandolo in mille pezzi.

<<Trent non chiamarmi più così. Oramai ho scoperto il tuo inganno. Non devi più fingere ,sono sicura che ti sentirai molto meglio ora>> fredda,cattiva e distaccata.
Come volevo essere

<<Cosa dici?>> oramai esasperato passa continuamente la mano nei capelli muovendosi come un forsennato avanti e indietro per la camera .

Ad un tratto si blocca e mi prende per le braccia.
<<Hai ragione,ho sbagliato sono un bastardo...>>
<<solo?>> lo blocco io <<Hai ragione. Sono più che bastardo,ma su una cosa devi essere sicura: che tu sei il mio amore.
Sennò non ti avrei mai sposata>>
Ecco che mi stacco rabbiosa da lui.
<<Tu mi hai sposata soltanto perchè volevi sottomettermi . Però mio caro mi dispiace per te,io voglio il divorzio.>>
Strabuzza gli occhi inferocito.
<<Io non te lo concederò mai. Dovrai passare sul mio cadavere e anche allora lotterò . Tu sei mia>>ringhia.
<<Mi dispiace per te,ma io otterrò il divorzio e tutto questo sarà solo un brutto incubo>>
Tolgo la fede , il braccialetto e glieli porgo .

Guardo per l'ultima volta il suo volto sconvolto e prendendo il borsone esco da quella camera .

<<Io ti riprenderò>>dice dalla scale.
<<Come si dice,La speranza é l'ultima a morire>>
Dico sarcasticamente e chiudo per l'ultima volta la porta di quella casa.

Io voglio essere tutto per te #2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora