CAPITOLO2

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Non sapendo dove andare decido di recarmi a casa dei miei, con la coda fra le gambe.

Suono il campanello e dopo svariati secondi mi aprono. <<Amore>> ecco la mia mamma che mi abbraccia per consolarmi<<dove sei stata? papà ti sta cercando da più di un' ora!>>.

Io non riesco a parlare. Ho soltanto un gran caldo,capogiri e senso di agoscia.
Le gambe cedono cadendo al suolo.
<<Liviaaaa>>urla mamma,ma il suono oramai e anch'esso è troppo lontano.

Mi sveglio, ma non sono a casa dei miei. Questa è casa di Trent. Forse ho sognato tutto, non era vero che mi ha tradito.

Mi alzo dal letto allegra alla ricerca di mio marito. Mi reco in cucina dove mi sta preparando la colazione.

<<Amore>> lo chiamo.

Lui si volta e mi sorride, quando cerco di avvicinarmi per baciarlo il percorso si fa sempre più lungo.

Lo chiamo e lo richiamo, ma non sembra sentirmi. Ad un tratto ecco che arriva quella ragazza della fotografia e lo bacia. Trent sembra essere felice con quella donna.

Io urlo e mi dimeno come una forsennata.

Mi risveglio sudata e impaurita,era un incubo nell'incubo. <<Livia, sei a casa con mamma non preoccuparti. Ora ci siamo noi a difenderti>>mi rassicura lei.

Cerco di passarmi la mano fra i capelli,ma qualcosa mi blocca.
Mi giro e trovo una flebo al mio braccio.

<<mamma,ma cos'è questa roba? >>
<<Amore,noi ci siamo spaventati così tanto quando sei svenuta che abbiamo chiamato il dottor Smith e quando è venuto qui ha deciso di metterti questa flebo per farti riposare meglio>>
<<Il dottor Smith è venuto qui,in un giorno di festa?>>
Annuisce e senza continuare mi butto tra i cuscini.
<<mamma,che ora sono?>> le chiedo
<<mancano due minuti per il nuovo anno>>
Mi giro verso di lei <<E cosa ci fai ancora qui ?scendi giù a festeggiare>> cerco di essere allegra,ma non ci riesco.
Spero soltanto che scenda . Ho bisogno di riflettere sull'accaduto,e appena avrò le forze dovrò parlare con papà.
<<ok,ma qualunque cosa chiamami>>
<<non preoccuparti,non scappo>>scherzo riuscendo ad inarcare le labbra all' insù .
Lei annuisce e scende.

<<3,2,1... Felice anno nuovo>>sento esclamare da giù.
<<Già,felice anno nuovo>> dico distrutta a me stessa.
Pensavo che quest'anno sarebbe andato diversamente e infatti:sarà diversissimo dagli altri.
Comincerà con le lotte con Trent e con le cause legali per il divorzio.

Tutto questo dolore che sto provando non lo augurerei al mio peggior nemico,è invece chi l'ha inflitto a me è stato proprio quello che pensavo essere l'amore della mia vita.

Il cuore mi fa così tanto male che sembra quasi uscirmi dal petto, è sarebbe meglio se non mi facesse provare più questo dolore.

Giù sento urla e pianti,cosa sta succedendo?
Prendo la flebo e mi reco giù.
A causa degli giramenti di testa scendo le scale lentamente.

<<Cosa ci fai tu qui?>>urlo così forte che tutti si bloccano e si girano verso di me.
Syria,mamma e Federica si mettono come scudo avanti la mia visuale,ma io quella faccia e quei capelli li riconoscerei ovunque.

<<Livia ,amore mio ti prego torna a casa con me>>scongiura Trent avvicinandosi.
Papà cerca di bloccarlo con uno scatto feroce,ma io e mia volta blocco lui guardandolo.
<<Trent,ci siamo visti un'ora fà e ti ho detto che non volevo sapere più nulla di te. Le mie uniche notizie saranno quelle dell'avvocato>> dico molto tranquillamente.
Lui invece spostando le tre donne che cercano di proteggermi ;sale sulle scale bloccandosi ad un passo dal mio volto.
<<Continuo a dirtelo:IO IL DIVORZIO NON TE LO CONCEDERÒ MAI>>

Nella stanza urlano tutti all'unisolo<<cosa?>>
Io non so cosa dire,invece Trent parte alla rinfusa.

<<Non lo sapevate? Io e la luce dei miei occhi:cioè vostra figlia. Olivia Aurora Pirelli ora è diventata la mia signora Cooper.Ci siamo sposati il 24 dicembre a Las Vegas. In una piccola cappella. Soltanto noi con il nostro amore. Avevamo in mente di crearci una famiglia, ma voi avete voluto rovinare tutto. Se lo avessi saputo ci saremmo trasferiti non tornando mai più qui>> Ha lo sguardo pieno di rabbia verso papà, ma non sa che si è distrutto con le sue stesse mani.

Tutto il suo egoismo sale a galla.

Cercando di rimanere più tranquilla possibile scendo gli ultimi due gradini<<Trent, ti prego di andartene da questa casa... guarda come mi hai ridotto>> gli indico la flebo.

<<Amore mio perdonami, ma dammi solo due secondi per spiegarti>>

<<Va bene, solo perché voglio sentire tutte le menzogne che hai inventato>>guardo mio padre che mi mima "qualunque cosa urla che io sono qui" annuisco e poi continuo dicendogli che dobbiamo parlare e anche lui annuisce vigorosamente.

Indico a Trent la camera e saliamo su .

Non sono sicura di voler sapere quante bugie mi ha detto!

Io voglio essere tutto per te #2Där berättelser lever. Upptäck nu