In ospedale parte due!

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.. Ecco il dottore che entra in stanza. "Signorina Aurora, lei partorirà a breve, vuole accodarsi di là con qualcuno?"
La confusione era molta, non volevo offendere nessuno, volevo che tutti potevano entrare, ma non era possibile.
Dovevo decidere in fretta, sembrerà strano, ma in sala con me è venuta mia nonna, quella dell'Italia. Per qualche anno io ho vissuto con lei, dato che i miei giravano il mondo con il loro lavoro. Lei è stata una seconda madre, ma anche un'amica. Quando avevo paura, mia nonna era sempre lì pronta ad ascoltarmi, a calmarmi e ad aiutarmi. Ho scelto lei perché sono sicura che mi darà conforto.
Entriamo in stanza e il dolore aumenta, è sempre più insopportabile, non riesco a trovare una posizione comoda, piango dal dolore..
Esausta grido di voler fare il cesareo, ma immediatamente mia nonna mi calma, è pazzesco come faccia a tranquillizzarmi.
Una macchina accanto a me fa rumore, tutti i dottori si riuniscono intorno a me, mia nonna mi accarezza, mentre i medici cercando di farmi partorire. Dicono di spingere, ma io non ci riesco, l'unica cosa che faccio è gridare.
Ad un certo punto spingo più volte istintivamente, qualcosa è uscito, ne sono sicura.
È nata sento gridare, con le lacrime agli occhi, guardo mia nonna che mi continua a dire che è bellissima. La avvicinano accanto a me, è piccolissima, sarà dovuto al fatto che è prematura sicuramente. Strilla, ma è normale. Ha gli occhi verdi come Benjiamin, un po' di capelli e gli occhi spalancati. La portano subito via. Benjiamin scappa verso di me piangendo come tutti del reato. Mi guarda, mi da un bacio e poi mi sussurra all'orecchio che io sono la donna della sua vita. Poi mia mamma mi abbraccia. Mentre mia nonna riunisce tutti per fargli immaginare la bimba, il racconto a Benjiamin cosa è successo mentre ero lì, le emozioni, le paure e della bimba. La dottoressa che mi aveva calmata prima adesso è un stanza con me. Mi ha appena detto che la bimba deve stare nell'incubatrice perché è troppo piccola, ma noi possiamo benissimo guardarla dallo specchio, solo che non possiamo toccarla. Per fortuna la piccola però pesa 1Kg e i polmoni si sono sviluppati presto rispetto al normale. Resterà nell'incubatrice giusto il tempo di prende qualche grammo, nel frattempo verrà nutrita tramite una flebo. Gentile come sempre mi ha fatto il quadro della situazione, sono felice dopotutto è andata bene.
• stiamo andando a vedere Miriam allo specchio. Benji non si stacca più dal vetro, ogni tanto si gira ma poi la fissa, lo chiamo dicendo che ne pensa, ma lui è li fermo che guarda, poi tutto d'un tratto inizia a parlare:
Lui: ma è mia figlia? Io adesso sono papà?
Io: certo amore
Lui: è cosi piccola e tenera, poi è troppo bella.. Quando possiamo andare a casa?
Io: bhe non si sa, dipende da quando si riprende la bimba.
Non dice una parola, resta li ancora a fissarla, sembra uno scemo.
• hanno chiuso le tende e adesso tutti devono andare a casa.
Ci lasciano con malinconia. Benjiamin mi sta tartassando di messaggi, dicendo che è felicissimo, che mi ama e tutto, i miei nonni mi chiamano continuamente. Tutti mi danno affetto, come sempre. Sono contenta che tutto è andato bene. Adesso penso che andrò a dormire.
Il mattino seguente
Benji è dovuto andare a scuola a malincuore, i miei genitori, Charlotte e Pierre sono dovuti andare a lavoro, i nonni e Andrea invece sono venuti in ospedale. Andrea ha portando quei palloni giganti e un vestitino tutto rosa con scritto Miriam, i nonni materni mi hanno comprato dei vestitini e dei giochi carini, i nonni paterni invece un girello e un lenzuolo fatto a mano da mia nonna. Sono senza parole, è tutto bellissimo. Dalla porta poi vediamo entrare una signora anziana, una donna, due uomini e tre bambini. Si avvicinano e si presentano: sono gi zii e la nonna di Benji! Parliamo un po' dopo loro se ne vanno, ma promettono di venire più tardi.
• è già pomeriggio andrea mi ha fatto compagnia per tutto il giorno adesso aspetta che viene qualcuno e lei va a casa. Non mi stanno lasciando nemmeno un attimo da sola, sono veramente commossa.
• sono arrivati i miei e i genitori di lui con tantissimi vestitini e regalini. Dopo vedo dalla porta Benjiamin con un mazzo di 100 rose rosse, un pacco di cioccolatini, una busta con una lettera ed un orsacchiotto enorme. Non me lo sarei mai aspettata, lo abbraccio fortissimo e insieme andiamo a vedere nostra figlia.
• È già passato quasi 1 mese da quando ho partorito e ancora sono in ospedale, anche se tutti mi sono accanto, io sto diventando sempre più triste, voglio poter uscire, voglio abbracciare e coccolare la mia piccola, voglio stare accanto a Benjamin..
Più tardi il dottore mi ha detto che verrà a parlarmi, spero mi darà buone notizie...

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