Capitolo 17

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|Louis|

"Louis come stai oggi? Ti vedo meglio, o sbaglio?" Scuoto la testa per fargli capire che non sbaglia e l'uomo di fronte a me sorride. Il dottor Sheeran è il mio terapista da due settimane. All'inizio non volevo andare alle sue sedute e i primi giorni mi limitavo a starmene disteso sul letto, nella camera d'ospedale, non collaboravo, non ascoltavo quello che aveva da dirmi, non facevo nulla. Dopo la seconda seduta passata ad ignorare il dottore e felice nel vederlo andare via, ero solo in camera, determinato a non portare più avanti quelle orribili ore in compagnia dell'uomo. Le mie idee però cambiarono quando venni raggiunto da Harry. Mi guardava con i suoi occhioni verdi, era così speranzoso, era entusiasta di sapere come fosse andata la seduta, che non me la sono sentita di raccontargli il mio totale disinteresse, così ho capito che non potevo continuare in quel modo, che se non volevo farlo per me almeno potevo provarci per lui. Il riccio è il motivo che mi ha fatto andare avanti in queste due settimane e ormai sono abituato anche alle sedute con il dottor Sheeran che, apprezza ogni mio piccolo miglioramento, è paziente e non si preoccupa se non parlo. Sa che non bisogna forzarmi e non lo fa. Sa anche di Harry e crede che la sua vicinanza mi faccia bene. In effetti è così. Sono ancora in ospedale ma le cose sembrano mettersi piano piano a posto, respiro sempre a fatica e le costole mi fanno male, ma il dolore è più sopportabile dell'inizio. Non posso ancora muovermi dal letto, è per questo che è il dottor Sheeran a venire in camera mia. Quando starò meglio andrò io nel suo studio.
"M meglio adesso" non riesco ancora a dire frasi lunghe o a parlare senza balbettare ma è già qualcosa. Con il riccio invece lo faccio, parlo di più, non urlo mai e quando c'è lui sto sempre bene. È ancora qui a Pittsburg e non vuole andarsene. Anne non gli fa problemi e ha detto che ha parlato lei con la scuola. Zayn e Niall sono tornati a casa la settimana scorsa, il moro ha gli esami quest'anno e deve studiare, mentre l'irlandese non poteva rimanere di più, la madre è stata fin troppo paziente. Il pakistano è stato spesso nella mia stanza. Mi ha parlato tanto, chiesto scusa e raccontato tante cose della sua amicizia con Harry. A dire il vero mi ha anche detto che probabilmente gli piace Liam, e per lui è una cosa nuova visto che è sempre stato attratto dalle ragazze. Approvo Zayn, è un bravo ragazzo ed è il tipo giusto per il mio migliore amico. Lee è da sempre bisex e anche se non abbiamo affrontato il discorso so che l'amico di Harry non gli è per niente indifferente. Il riccio sa di questa cosa e per il momento non si esprime più di tanto, dice che vuole vedere come si evolverà la situazione. Io spero che anche tra noi le cose diventeranno sempre più forti. Con lui so che riuscirò ad affrontare tutto, poi da quando ci siamo detti ti amo il nostro rapporto è cambiato. Adesso siamo consapevoli dei sentimenti di entrambi e viviamo la cosa con la massima serenità
"Lo vedo Louis, lo vedo. Con Harry?" Sorride sapendo già la risposta. Il dottor Sheeran l'ha conosciuto e ha espresso solo giudizi positivi
"L lui è mio" sono consapevole di sembrare un bambino. Ma secondo il dottore è normale reagire così, anzi dice che mi fa bene esternare quello che provo e buttare fuori i pensieri senza filtri
"È tuo Lou, tranquillo. Puoi dirmi cosa provi? Oggi parlami di come ti senti quando sei con Harry. Pensa che al mio posto c'è lui, chiudi gli occhi e focalizzati sull'aspetto di Harry che ti piace di più." Sono un po' titubante, anche se ormai dovrei essere abituato a questi 'esperimenti' che mi propina il rosso. Chiudo gli occhi focalizzando l'attenzione sul viso di Harry che compare nella mia mente. Gli occhi grandi e verdi, i ricciolini sulle spalle, le fossette sulle guance e il suo dolce sorriso.
"Harry è bello. Ha gli occhi verdi e grandi e sorride sempre. E ha queste fossette bellissime che sono proprio giuste per lui. È alto, molto più di me, mi sento un bambino tra le sue braccia. In realtà non l'ho abbracciato ancora da quando sono finito in ospedale. Non ho paura di haz, vorrei davvero accoccolarmi tra le sue braccia, baciarlo e stare con lui ma.." Mi blocco aprendo gli occhi di scatto
"Lou, non perdere il contatto con ciò che stavi dicendo. Focalizzati su Harry"
"I io io" ritorno nel mio mutismo scrollando le spalle
"Che è successo Lou? Stavi andando benissimo! Ti sei reso conto che non hai balbettato mentre parlavi di Harry? Dimmi qual'è il problema." Annuisco sospirando. Richiudo gli occhi e mi concentro di nuovo sul viso di Harry
"Cosa ti frena? Di cosa hai paura quando stai con Harry?"
"Ho paura che vada via da me. Io sono rotto, sono spezzato. Lui ha 16 anni, è bello, intelligente e soprattutto abita dall'altra parte del mondo. Potrebbe benissimo trovare qualcuno migliore di me, meno complicato, senza problemi e che lo ami di più."
"Sai anche tu che questa è una paura irrazionale. Hai una bassissima considerazione di te. Non capisci che Harry ti ama e, tutte le imperfezioni che tu dici di avere lui non le vede. Dovresti mettere da parte le tue paure e capire che l'unica persona che può aiutarti a superare tutto questo è proprio il ragazzo riccio. È l'unico del quale ti fidi a tal punto da farti toccare, non sussulti se Harry ti sfiora il braccio o ti accarezza i capelli. Quando sei con lui non urli, e se senti il bisogno di farlo basta stringere la sua mano e ti calmi. I vostri amici, io e anche tua mamma vediamo quanto questo ragazzo ti faccia bene. E sono sicuro che a lui tutto questo non pesi per niente. È semplicemente amore."
"Harry è l'unica persona con la quale so di poter essere sempre me stesso. È il mio nonostante tutto"
"Nonostante tutto?" Sorrido continuando a parlare con gli occhi chiusi. Sono tranquillo e a mio agio
"Harry mi ha detto che io sono il suo nonostante tutto. Sai, quello che rimane nonostante le lacrime, il dolore, e gli ostacoli. È il nonostante tutto che lega due persone"
"Teoria molto interessante, tu ed Harry volete forse rubarmi il lavoro?" Mi esce una risata genuina e apro gli occhi. Mi sento più leggero
"Direi che è andata alla grande questa seduta. Come ti senti lou?"
"Libero"
"Hai parlato senza balbettare anche adesso che non si trattava di Harry. Sono sempre più fiero di te. Domani parleremo della tua famiglia, il rapporto che hai con tutta mamma, le tue sorelle e il tuo fratellino"
"M mi mancano tanto i gemelli" Fizzy e Lottie le vedo tutti i giorni. Daisy, Phoebe, ogni tanto vengono, Ernest e Doris invece non li vedo da parecchio tempo. Non hanno ancora tre anni, sono piccoli e non li fanno entrare in reparto
"Tua mamma mi ha raccontato che sei un bravo fratello. Sei perfetto con tutti loro"
"S si"
"Il discorso sulla famiglia l'affronteremo meglio domani. Oggi ti lascio con uno diverso compito. Oltre a scrivere il diario dovrai parlare con Harry riguardo i tuoi sentimenti, le tue intenzioni e anche le tue paure. Non voglio di certo costringerti Lou, ma per te, per noi, il riccio rappresenta il resto del mondo. Mi spiego, l'unica persona con la quale tu parli normalmente, dalla quale ti fai toccare e non provi disagio è Harry. Se adesso parlerai con lui sinceramente, dicendogli anche quali sono le tue preoccupazioni, le tue paure, scoprirai che le cose, se affrontate con qualcuno diventano più facili e capirai che non tutte le persone sono cattive. Harry ora rappresenta tutte le altre persone. Sconfiggi le tue paure con lui e sarai pronto ad affrontare tutti gli altri." Il dottor Sheeran alla fine di ogni seduta mi dà sempre qualche cosa da svolgere. Che sia lo scrivere un diario, scambiare un saluto con le infermiere o parlare con la mia famiglia dei sensi di colpa che mi uccidono, perché sono convinto che tutto ciò è successo per causa mia e di quello che sono. Questo compito però mi piace particolarmente. Harry è il mio porto sicuro, con lui riesco a parlare di cose che agli altri non riuscirei a dire.
"M mi piace questo c compito" l'uomo ride di gusto prima di alzarsi dalla sedia
"Ero sicuro di questo. E lo sono anche di un'altra cosa, scommetto che adesso uscendo dalla tua stanza troveró, su una delle sedie della sala d'attesa, un certo ragazzo riccio che non vede l'ora di entrare"
"P p pettegolo!" Arrossisco borbottando contro il dottor Ed che di tutta risposta mi saluta con la mano e lascia definitivamente la mia stanza. É un tipo buffo, simpatico, con la faccia paffuta contornata da una barbetta rossa e capelli mossi dello stesso colore, non sembra per niente un dottore. È più paragonabile ad una rock star che ad uno psicologo, ti mette sempre di buonumore e non parla mai con termini difficili. È un ottimo medico e sono davvero contento di essere capitato con lui
"Amore mio!" Una voce roca e inconfondibile mi trascina via dai miei pensieri. Sorride con le fossette in bella mostra e si siede sul letto accanto a me, sempre attento a non toccarmi. Se non sono io a farlo avvicinare lui non si muove
"Il dottor Ed mi ha detto che oggi è andata benissimo! Sono così fiero di te amore" arrossisco come un adolescente per questo nomignolo che mi ha dato da due settimane a questa parte. Spesso e volentieri mi chiama così, e ultimamente lo faccio anche io. Sto cercando di superare i miei limiti per lui
"Sto facendo tanti miglioramenti, è contento e lo sono anche io"
"Sapevo ce l'avresti fatta boo" sfiora la mia mano con la sua e sono io ad intensificare il contatto unendo le nostre dita
"Mmh io, devo.. Devo dirti una cosa haz, in realtà più di una. Avrei bisogno di parlati" mi guarda terrorizzato, capisco dai suoi occhi che non sa cosa aspettarsi
"È successo qualcosa? Ti sei forse pentito di tutto questo? Il nostro avvicinamento, il mio rimanere qui a Pittsburg, ho corso troppo? Se ti ho dato fas.." Lo blocco prima che possa continuare a sparare cavolate mettendogli un dito sulle labbra
"Amore stai calmo. È proprio l'esatto opposto che voglio dirti. Oggi con il dottor Ed abbiamo parlato di noi, voleva sapere come mi sentissi con te, cosa provassi. E ho capito haz che non sono disposto a lasciarti andare. Voglio stare con te, voglio considerarti il mio ragazzo. Voglio poterti dire "ci vediamo presto amore" quando tornerai a casa tua, senza la paura che tu non possa più tornare da me. Ti amo come non ho mai amato nessuno. Potrà anche essere sbagliato, tu sei piccolino, io sono complicato, rotto, ma il mio sentimento per te è l'unica certezza che ho. Se non ci fossi tu non mi sarei mai ripreso, sei il mio motivo Harry. E ho anche paura, paura di non essere abbastanza, paura che tu possa trovare qualcuno di migliore, e ne avresti tutte le ragioni. La prima cosa che vorrei fare uscito da questo ospedale è portarti ad un appuntamento, un vero appuntamento. Vorrei regalarti una serata perfetta, a differenza di tutte queste che stai passando in ospedale con me." È in un mare di lacrime il piccolino, accarezza la mia mano e annuisce, non so bene a cosa però.
"Non ti lascerò mai Lou, per nessun altro. Sei tu il meglio per me. E queste sere con te sono state tutte perfette. Hai fatto tanti progressi, abbiamo parlato tanto, ti sei fidato di me ciecamente e guardati, mi hai detto tutto questo senza fermarti. Sono il ragazzo più felice del mondo adesso, sei mio ed io sono tuo. Ti amo così tanto boobear" sorrido accarezzandogli una guancia. Adesso ho solo bisogno di fare una cosa
"Amore chiudi gli occhi, ho bisogno di fare una cosa"
"Va bene boo" chiude gli occhi come gli ho detto. Piano piano mi sporgo verso di lui, attento al dolore alle costole e alla mascherina. Me la porto sulla testa e avvicino le mie labbra alle sue, le sfioro solamente aspettando una sua reazione
"Voglio davvero baciarti haz, se tu non vuoi dimmelo subito" non apre gli occhi, non si stacca, anzi, è lui a far combaciare le nostre labbra. Un tocco delicato, leggero, mi sento a mio agio così. Supero tutte le mie paure e approfondisco il bacio, con le nostre lingue che si cercano e le mani che tremano intrecciate l'una all'altra. È il bacio più bello che abbia mai dato. Starei ore a baciarlo. Quando sono con lui sparisce tutto, i problemi, le paure e i ricordi dolorosi
"Il mio raggio di sole" mormora staccandosi dolcemente dal contatto e accoccolandosi al mio petto senza farmi male
"Baci bene fidanzato" aggiunge facendomi ridere. Gli pizzico una guancia ottenendo in cambio il suo tenero broncio
"Mmm tu invece non tanto, dobbiamo fare pratica" lo prendo in giro prima di ricongiungere ancora le nostre labbra in un bacio che mi fa sentire a casa.

Catfish: False Identità ❀ L.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora