Harry, ormai, sapeva tutto di Louis. Le loro conversazioni infinite erano, per lui, dei momenti di fondamentare importanza poiché il più giovane abbatteva ogni singola barriera e gli parlava a cuore aperto, Senza alcun filtro.

Quello che vedeva in quei momenti era il vero Louis Tomlinson.

Ed Harry odiava ammetterlo, ma ne era completamente e perdutamente innamorato.

Quel pomeriggio di fine novembre, i due stavano passeggiando tranquillamente per le stradine isolate di Doncaster. Il sole stava tramontando, e la luce rosa che dipingeva il cielo donava all'intera città un aspetto bellissimo e decisamente romantico.

Louis aveva scordato la sua giacca di jeans all'interno dell'armadietto, a scuola, ed in quel momento stava tremando come una foglia in preda al tipico freddo invernale.

Harry camminava al suo fianco con un enorme sorriso ad incorniciargli il viso. Il suo cuore batteva a velocità decisamente irregolare e le farfalle nel suo stomaco svolazzavano impazzite ad ogni minimo sfioramento fra la sua Mano e quella gelida dell'altro.

Camminavano per le stradine desolate in completo silenzio, Ascoltando il battito irregolare del loro cuore ad ogni passo. Louis perché temeva di morire di ipotermia; Harry perché temeva di sentirlo esplodere dentro il proprio petto da un momento all'altro.

"H-Harry t-torniamo a-a c-casa.... S-sto g-g-gelando..." Balbettò Louis con le braccia strette intorno al suo petto, in una sorta di disperato tentativo di riscaldarsi. Harry si accorse solo in quel momento delle sue condizioni e, senza alcuna esitazione, si tolse il cappotto di dosso e lo posò delicatamente sulle sue spalle infreddolite.

"H-Harry no.. C-così m-morirai d-di freddo.." Protestò Louis, beandosi segretamente del calore della giacca e del buonissimo profumo che la sua stoffa emanava.  Il più grande, ovviamente, non lo ascoltò. Ma Anzi, la strinse maggiormente intorno al suo esile corpo e, ignorando il pungente freddo che gli fece accapponare la pelle, circondò Louis con le sue braccia, prendendo a strofinare la stoffa pesante dell'abito sulla sua schiena ossuta.

"Non preoccuparti, io Sto bene. un raffreddore non mi ucciderà. Tu invece rischi di morire assiderato in questo modo. questa giacca serve più a te che a me" la verità era che Harry adorava abbracciare il più giovane; Adorava la sensazione delle sue scapole taglienti premute contro il proprio petto ed il debole calore del suo corpo a mischiarsi con il suo. Ma più di tutto, Harry adorava compiere piccoli gesti per Louis. Era il suo modo di fargli vedere quanto gli importasse, per fargli capire che per lui era speciale.

"Okay, okay.. a-allora la tengo..." Mormorò Louis con le guance appena rosse, appoggiando la fronte contro il petto ampio e caldo del più grande ed emettendo un lieve sospiro, appagato dal calore che la giacca ed il corpo di Harry gli stavano infondendo.

Camminarono per un altro po' in silenzio, con Louis che a momenti sprofondava nell'enorme cappotto, ed Harry che lo stringeva a se con un braccio, con la scusa di riscaldarlo maggiormente. Poco dopo, superata un ampia curva, si ritrovarono difronte ad una piccola fiera paesana di cui entrambi non erano al corrente.

Si guardarono negli occhi per qualche secondo.

Louis era imbronciato.

Harry, sorridente.

"Assolutamente No" disse uno

"Oh sì" rispose invece l'altro, con un sorriso così bello che, a confronto, le luminarie della fiera erano delle lucette fioche ed insignificati.

E Louis voleva opporsi, Davvero.

Ma quel sorriso era troppo. Davvero, davvero troppo...

Così, si ritrovò ben presto a camminare controvoglia fra le bancarelle stravaganti e le piccole giostre dalle mille luci, affiancato da un ragazzo più grande che, in quel momento, gli parve tornare un bambino.

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