skype.

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bigdmilo: SONO COSÌ FELICE DI VEDERTI

mermaid: YAY

mermaid: puoi vedere midnight

bigdmilo: chi è

mermaid: il mio gatto

bigdmilo: Sto per chiamarti

mermaid: che ora è da te

bigdmilo: le 11.. da te?

mermaid: le 5 della mattina

bigdmilo: sei una vampira

mermaid: no baby, dormo tutto il giorno così posso stare sveglia tutta la notte

bigdmilo: Sto per chiamarti

mermaid: fammi solo indossare qualcosa

bigdmilo: sei nuda baby ;)

mermaid: Vaffanculo

Corsi al mio armadio per poter indossare un maglione. Il mio battito aveva iniziato ad accelerare e non ne conoscevo il motivo. Non riuscivo a credere di star per videochattare con quel fottuto ragazzo. Non mi preoccupai nemmeno di indossare un reggiseno, le mie gemelle necessitavano di rimanere libere. Indossavo i calzettoni già da prima, poiché dentro casa facesse freddo.

Un suono proveniente dal mio computer mi fece capire che qualcuno mi stava chiamando. Il mio cuore minacciava di uscire dalla gabbia toracica. Corsi a sedermi sul letto, prendendo in braccio midnight e posizionandolo sulle mie cosce.

Cliccai sul tasto 'accetta' in attesa di vederlo. Apparì sullo schermo a torso nudo mentre i suoi vivaci occhi color smeraldo incontravano i miei color nocciola. Sorrisi, felice di vederlo.

"Santo Dio, esisti davvero." Squittii. Non avrei voluto farmi certi pensieri su di lui, ma l'avevo fatto.

"Alice. La ragazza che ama rendere le mie palle blu." La sua voce roca.

Santa merda. La sua voce era fottutamente profonda e sensuale. Potevo sentire il mio istinto da fan girl pregare di uscire.

"La tua voce è fottutamente hot. Ma che diavolo, Harry, non puoi farmi questo."

Rise e potei vedere le sue fossette. Lo stavo ammirando. Aveva molti tatuaggi ed i suoi capelli erano arruffati, come se si fosse appena svegliato; erano lunghi e mossi.

I ragazzi con gli occhi splendenti ed i capelli scuori erano la ragione della mia esistenza.

"Mi stai scopando con gli occhi, eh?" Mi chiese.

Risi di lui. "Potrei."

Quella fu la più grande fottuta bugia che io avessi mai detto.

"È midnight? È così carino. Lo voglio."  Supplicò.

"Diavolo, no. Il mio piccolino." Risposi, per poi lasciare un bacio sulla testa di midnight.

"I tuoi capelli sono così belli." Mi disse.

"Grazie puttaniere. È molto gentile da parte tua." Ribattei.

"Sembri una sirena. Di quelle che si vedono sedute sulle rocce mentre il vento soffia sui loro capelli." Disse.

"Harry ti droghi o qualche merda simile?" Gli chiesi, in modo serio.

Rise di me ed io sollevai un sopracciglio.

"Cosa ti fa ridere? Diamine." Gli chiesi.

"I tuoi capezzoli sono duri." Sorrise compiaciuto.

Oh cazzo.

"Fa freddo. O ti sto facendo eccitare."

Gli sorrisi compiaciuta. "Entrambe le cose, effettivamente."

Harry gemette. Nel senso, un gemito sensuale. I miei fottuti ormoni erano fuori controllo.

"Alice, piccola, dov'è il tuo reggiseno?" Mi chiese.

Mi girai e raccolsi il mio reggiseno blu. I suoi occhi si allargarono.

"Fottuto pizzo. Hai persino i calzettoni addosso. Alice, stai cercando di uccidermi?" Mi chiese.

"Sì, e spero di riscuotere i soldi dell'assicurazione." Sorrisi.

Scosse la testa. "Sei una tipa geniale, piccola."

Arrossii. Per quale fottuto motivo stavo arrossendo?

"Aww la piccola Alice sta arrossendo. Sei carina quasi quanto midnight."

"Vaffanculo cazzone." Gemetti.

"Fotterò te con il mio cazzo. Chiamami ancora cazzone e non ti aiuterò con i tuoi capezzoli duri." Rispose.

"Probabilmente mi masturberò." Sorrisi appena.

Allargò gli occhi. "Solamente se lo farai davanti questa telecamera."

"Nah. Passo." Sorrisi.

"Sono tutto duro per colpa tua, Alice. E non posso rimanere seduto qui con questo problema." Gemette.

"Aww. Ho fatto diventare Milo duro?" Risi.

Mi fece capire di dover stare zitta con un semplice gesto. "Mostrami le tette."

"Cazzo, no. Vai a prenderti cura di Milo, le mie tette non hanno niente a che fare con questo." Sorrisi compiaciuta.

"Smettila con quel sorrisetto." Insistette.

Scossi la testa. "Non credo proprio."

"Harry, non hai scuola oggi?" Gli chiesi.

Mi sorrise compiaciuto. "Sì, ma papino voleva vedere la sua piccola."

La mia mascella cadde a terra, lui mi sorrise compiaciuto e potei notare quanto fosse duro.

"Calmati Harold. Fottuta calma. Santa merda." Dissi, affrettata.

"Penso di avere veramente bisogno di prendermi cura di Milo." Gemette.

Gli sorrisi in modo innocente. "Ok, papino. Pensami per tutto il tempo." Dissi.

Emise un piccolo respiro affannoso. Era affannato.

"Cazzo, Alice!" Gemette.

Stava realmente gemendo. Le mie gambe tremarono al suo profondo, gutturale gemito.

"Penso di dovermi occupare del tuo problema." Sussurrai.

Harry si avvicinò alla telecamera, i suoi occhi scrutavano i miei, noiosi.

"Stai rendendo le mie palle blu." Ridacchiò.

Gli sorrisi. "Scusami, papino. È stato così cattivo da parte mia, puoi punirmi." Sorrisi compiaciuta.

Si lasciò sfuggire un grugnito. Mi piaceva giocare in questo modo con lui.

"Devo andare. Cazzo, è colpa tua." Disse, la sua voce era più roca ed il suo accento era più marcato.

Risi di lui. "Ciao papino."

Sentii un'ultimo gemito, e risi di ciò. Poi Harry chiuse la chiamata.

"Che gioco divertente." Dissi, rivolta a midnight.

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