Capitolo 3

905 28 2
                                    


Jay's P.O.V.

Il giorno dopo stavo guidando per andare a lavoro. La scorsa notte non avemmo molto tempo per parlare a causa dell'orario in cui rientrammo "Allora, ho sentito che hai avuto un bel primo turno" dissi fermandomi al semaforo

"Si, ho sparato con la pistola nel mio primo turno. Ed ho aiutato una ragazza a liberarsi di quel maniaco del padre. Cioè, che razza di padre punterebbe una pistola contro la testa della figlia minacciando di premere il grilletto?"

Scrollai le spalle "Un pazzo maniaco" parcheggiai la macchina ed uscimmo fuori. Dopo averla chiusa entrammo mano nella mano nella struttura. Ci baciammo e prendemmo strade diverse, lei andò verso gli armadietti mentre io salì di sopra

"Hey, tu"

Voltai la testa vedendo Platt. Mi avvicinai alla scrivania "Che succede?"

"Hai un altro lavoro a parte essere un detective oggi. Devi mostrare il luogo ai nuovi agenti di polizia"

Alison subito mi comparve in testa "Okay, suona bene"

"Bene, giusto dietro di te"

Mi girai sperando di vedere Alison ed invece vidi solo una ragazza bionda coi capelli che le arrivavano giusto alle spalle. Mi girai verso Platt e lei mi guardò solamente "Lei è l'unica che porterai in giro"

"Ma aveva parlato di agenti, al plurale"

"Davvero? Beh, è solo uno e tu hai accettato" mosse la mano verso la ragazza dietro di me "Vai"

Sospirai e mi girai verso la ragazza "Sono uh, Jay Halstead"

"Olivia Winston" mi fece un sorriso civettuolo

Mi sentì tipo in imbarazzo e stetti solo lì in piedi "Uh, vieni. Da questa parte" iniziai a camminare e lei mi si appiccicò al mio fianco come colla. Sarà una lunga giornata

Alison's P.O.V.

La giornata più o meno passò, beh mezza giornata dovrei dire. Io e Jacob eravamo di pattuglia quando il mio telefono squillò. Risi a quello che disse Jacob e risposi al telefono "Pronto?"

"Hey Ali"

"Hey Kelly, che succede?"

Jacob iniziò a rallentare per un semaforo rosso "Sei in servizio?"

"Hmm si, perché?"

Stette in silenzio per almeno un minuto "No solo per chiedere, passo da te dopo il turno"

Sapevo ci fosse qualcosa di sbagliato. Il semaforo ritornò verde e Jacob iniziò a partire "No, c'è qualcosa di strano. Che c'è Kelly?"

Stette in silenzio di nuovo per qualche secondo, poi balbettò. Si, qualcosa stava decisamente andando male "N-n-niente"

"Kelly Severide" lo rimproverai, ma ridacchiai "Dimmi che sta succedendo"

"Uh, ho paura di avere brutte notizie"

Il mio sorriso piano scomparve e mi risultò difficile deglutire

"C'è stato un brutto incidente questa mattina per cui siamo stati chiamati. Mills è stato coinvolto ed è stato portato al Med, ma non ce l'ha fatta"

Mi sentì come se avessi smesso di respirare, le lacrime iniziarono a riempire i miei occhi "Cosa?" la mia voce si ruppe

"Si, mi dispiace Ali"

Non potevo parlare, volevo solo stare tra le braccia di mio fratello in questo momento. Attaccai "Vai alla caserma 51" di nuovo la mia voce si ruppe a causa di quanto mi sentissi abbattuta

"Cosa? Che è successo?" mi chiese Jacob

"Per favore"

Senza nessun'altra domanda iniziò ad andare alla caserma. La raggiungemmo piuttosto velocemente considerando che eravamo proprio dietro l'angolo. Si fermò di fronte la caserma mentre io aprì la porta "Vengo subito" dissi velocemente e praticamente iniziai a correre verso la caserma. Proprio quando entrai tutti erano dentro seduto lì intorno, eccezion fatta per Kelly che se ne stava in piedi vicino al tavolo del caffè

Tutti si girarono a guardarmi e io semplicemente stessi ferma sulla porta. Le lacrime uscirono dai miei occhi e fu come se potessi sentire una musica cupa. Kelly mi fece uno sguardo di dolore. Iniziò a camminare verso di me ed io feci lo stesso. Ci incontrammo nel mezzo e lo abbracciai strettamente. Sapevo tutti stessero guardando noi, ma l'avevo perso. Iniziai a singhiozzare, sempre più forte, sulla sua spalla

Peter Mills fu qui in caserma per un po', poi tornò a casa. Non potevo credere che fosse successo. Ci staccammo e tirai su col naso "Come?" la voce tremò

"Stava guidando da solo quando una macchina si è schiantata contro di lui. Aveva un paio di costole rotte e un'emorragia interna. Durante l'operazione hanno cercato di fermarla, ma c'erano molti danni. Non hanno potuto salvarlo" spiegò Kelly

Presi un paio di respiri profondi cercando di calmarmi. La radio chiamò la pattuglia e feci un paio di passi indietro "Devo andare" mi girai e uscì dalla caserma con le lacrime che volevano uscire. Feci del mio meglio per farle rimanere dentro. Tirai su col naso di nuovo e feci la strada verso la macchina della pattuglia

Per il resto del giorno miracolosamente feci il mio turno. Piansi un paio di volte, ma mi tenni insieme. Controllai e scoprì che stavo andando a casa. Dissi a Platt di andar via prima così che lei avrebbe potuto avvertire Jay. Katie aveva portato Aiden in gita per una settimana. Mi sedetti sul divano con una scatola di fazzoletti e piansi, piansi e continuai a piangere

La porta si aprì, ma non mi fermai. Sentì la porta chiudersi e Jay venne a sedersi vicino a me abbracciandomi automaticamente "Kelly mi ha chiamato. Tesoro, mi dispiace tanto"

Continuai a singhiozzare tra le sue braccia per altri 5 minuti e lui mi tenne solo più stretta a se ogni minuto che passava. Inizia a calmarmi e presi dei traballanti respiri profondi "Stava venendo in città per vederci" iniziai "Se n'è andato e non ho potuto nemmeno dirgli addio" qui quanto il pianto ricominciò

Changed (Chicago P.D. & Chicago Fire) [Traduzione Italiana]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora