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La scuola, dopo sei interminabili ore di tortura, finì.
Lo zaino era un macigno con un peso indefinito, e me lo trascinai dietro fino al portone.
Max iniziò
《Tal, vieni a immergersi con me?》domandò, sorridendomi.
《No》dissi convinta. Mi avrebbe visto sul serio se mi fossi immersa, quindi era da due anni che non accettavo.
Lui, visibilmente deluso, si fece trascinare via dalla sorella.
Mentre tornavo a casa, un tonfo sordo mi fece girare. Una donna sulla cinquantina aveva lasciato cadere le borse, me tre col fiatone si teneva la mano sul cuore. Corsi ad aiutarla, prendendo le borse in mano. Lei fece per fermarmi, ma la interruppi《ci penso io, signora. Dove abita?》
Dopo essersi ripresa, lei mi rispose《abito a Smeraldum. Potresti accompagnarmi fino al traghetto?》
Mi brillarono gli occhi dietro le lenti al pensiero dell'Isola, l'avevo vista da lontano e avevo una voglia irrefrenabile di visitarla. Poche persone erano così fortunate da abitare lì, e io non potevo lasciarmi sfuggire tale occasione.
《La accompagno fino a casa se vuole》mi offrii.
《Oh, Grazie Cara》
《Si figuri signora...》
《Temes》mi suggerii, e io annuii convinta.
Prendemmo il traghetto dal Porto, e passammo mezz'ora in silenzio. Arrivati lì, percorrendo un piccolo sentiero e arrivammo a uno splendido cottage.
Posai le borse in cucina, e lei mi fece accomodare nel salottino. Era molto caratteristico, e pieno di oggetti dall'aria antica. Una cosa mi colpì particolarmente. Una sfera, del colore dell'oceano, con un supporto dorato decorato finemente.
《Non toccarla cara》mi rimproveró dolcemente Temes《o almeno non adesso. Siediti》
Io mi accomodaisul divanetto azzurro, mentre lei prendeva la sfera dal supporto. La poggió sul tavolo, poi si sedette sul divano difronte al mio.
《Prima di tutto puoi darmi del tu》esclamò, poi continuò《penso che tu conosca le sirene. Creature splendide e mitologiche. Bene, se io dicessi che potrebbero non essere solo frutto della fantasia umana?》
《Io non ci ho mai creduto》
《Solo perché non ci credi non vuol dire che non sia vero》affermò con un sorriso enigmatico, avvicinandomi la sfera.
《Leva lenti a contatto e cappello. Poi toccala》
Mi domandai come facesse a sapere certe cose, ma feci come mi diceva. Toccai la sfera, e sentii un brivido lungo la schiena. La sfera si accese di luce, scotandomi, e io la ritrassi velocemente. Un boato si sentì dal mare e la sfera si spense.
La donna sorrise calorosa, poi iniziò a tossire.
Io corsi in cucina a prendere dell'acqua e gliela porsi. Belve mezzo bicchiere, poi disse 《grazie...》
《Thalia》
《Grazie Thalia》ripeté, e mi passò il bicchiere. Nel farlo le scivoló e mi cadde sui pantaloni.
Lei era mortificata.
《Non è niente》azzardai, iniziando a pulire con la felpa. Un bagliore azzurrino si propagó nella stanza, e fui costretta a chiudere gli occhi.
Quando li riaprii mi ritrovai con una coda, come quella delle sirene.
Mi mancò il respiro, e il mio cuore saltò diversi battiti.
《Io... sto sognando. Vero? Mi sono addormentata all'ora di Algebra, Giusto? Perché Rocky non mi sveglia?》domandai freneticamente, e Temes mi guardò dolcemente
《No. Tesoro, è la verità. Ora sei come me》
Feci un urlo isterico, poi chiesi 《sarò così per sempre?!》
《No, cara. Se stai per un minuto fuori dall'acqua...》
Non finì la frase che tornai normale, e lei mi fece l'occhiolino 《lascia qui lo zaino per un'oretta, tanto sono solo le due. Va a farti una nuotata》
Immaginari una nuotata sulla barriera corallina, tra pesci tropicali, e le bellissime grotte sottomarine di Smeraldum.
Sorrisi raggiante.
《Okey》risposi semplicemente, e riposi cappello e lenti a contatto nello zaino nero. Lo appoggiai sul divano, e corsi fuori. Mi buttai dagli scogli bassi, e mi trasformai. Reggiseno e coda di scaglie, mi misi a nuotare tra la barriera. Vedevo e respiravo perfettamente, così mi immersi in mezzo a un banco di pesci tropicali. Gli accarezzai le creste, poi giocai con dei delfini. Dopo mezz'ora entrai nella prima grotta sottomarina che trovai. Il tetto era basso, con l'alta marea probabilmente si riempiva fino all'orlo. Era brillante e a cupola, splendido e suggestivo. Mi appoggiai a una sporgenza della "pozza" e mi rilassai. Appoggiai i gomiti dietro e alzai la testa, scompigliando i capelli. Dopo appena cinque minuti di relax, una testa sbucó dall'acqua.
Era un sub.
Quando fu completamente a galla si levó la maschera e rimasi di sasso.
Lui mi guardò, arrossrndo.
Non era un sub qualunque.
Era Max.

Il Richiamo Della MareaWhere stories live. Discover now