Capitolo 17

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"Se un giorno la mia anima dovesse morire,
in quegli ultimi istanti di vita
griderebbe il tuo nome così forte
da raggiungerti ovunque,
rendendoti sorda ai suoni del mondo,
entrandoti dentro con rabbia
e sofferenza
prima di restiruirti la libertà
e il silenzio."
(Ahmosis)

Nel momento stesso in cui si svegliò, un bruciore al braccio sinistro la fece gemere di fastidio misto a dolore. Portò le dita lì dove il dolore si era fatto vivo, scorrendo i polpastrelli di esse sulla liscia pelle, finchè non incontrò una superficie più ruvida e dalla forma contorta. Subito, spalancò gli occhi e si mise a sedere di scatto, appurando così di trovarsi tra le calde coperte del proprio letto. La stanza era completamente vuota, ma Hermione potè sentire nitidamente le voci al piano inferiore, che apparivano turbate e velatamente arrabbiate. Tuttavia, la ragazza non badò ai primi particolari che i suoi occhi poterono constatare, ma a quello che l'aveva indotta ad alzarsi di scatto col cuore in gola. Un moto di orrore la travolse, non appena lo sguardo le cadde sulla scritta incisa sul suo braccio sinistro. "Io sono una sporca Mezzosangue" citò a mezza voce, mentre della lacrime di rabbia e frustrazione le imperlavano gli occhi. Le ricacciò immediatamente indietro, ritrovandosi coraggiosamente con gli occhi asciutti.
Scostò le coperte dal proprio corpo e poggiò le piante dei piedi sul pavimento di legno scuro e rovinato, prese un bel respiro, dopodichè di alzò con decisione e procedette verso la porta. La spalancò e scese lentamente le scale che la separavano dal piano terra, tenendosi al corrimano per non rischiare di perdere l'equilibrio - provava già abbastanza dolore di per sè, voleva per lo meno evitare di sbattere la faccia per terra.
Prima di raggiungere la cucina - in cui erano evidentemente riuniti tutti -, prese un altro profondo respiro per prepararsi alla preoccupazione generale. Non le serviva che qualcuno le ricordasse ciò che era successo, nonostante l'oblio di incoerenza in cui era precipitata in quei giorni, infatti, i ricordi erano ben vividi in lei: Bellatrix, la sua bacchetta puntata contro la gola, la parola Crucio che ancora si riverberava da qualche angolo della sua mente stanca. Era tutto perfettamente chiaro, si era persino rammentata della scritta al braccio e di quanto avesse urlato di dolore.
-Non può tornare a Hogwarts in quelle condizioni!- la accolse il caldo sussurro di Molly Weasley, mentre varcava la soglia della stanza. Tutti si zittirono e gli occhi furono puntati sulla sua figura pallida, come se avessero appena visto un fantasma.
Hermione Granger rabbrividì. -Io tornerò a Hogwarts- disse appena fu in grado di produrre una frase sensata, passando lo sguardo da un volto all'altro. Come aveva pensato, erano tutti lì: Ron e Harry - che erano scattati in piedi non appena l'avevano vista -, Fred e George, Ginny, i signori Wealey, e persino Lupin e Tonks.
-Devi riprenderti, Hermione- cercò di farla ragionare Lupin, guardandola con visibile preoccupazione. -Dopo quello che hai passato... sono sicuro che Albus farebbe un'eccezione, messo al corrente di tutto ciò- le fece notare con estrema cautela, quasi si stesse rivolgendo ad un bambino piccolo.
La Granger scosse repentinamente il capo, con un'espressione che rasentava l'orrore. -Non mi importa!- stupì persino se stessa, con quell'affermazione posta con tanto fervore. Perchè lo stava facendo? Ma, soprattutto, per chi? -Io devo tornare a Hogwarts- aggiunse con più calma, respirando a pieni polmoni. -Ce la posso fare, davvero. Fatemi tornare a scuola... per favore-.

                             ***

Hermione l'ebbe vinta: come tutti gli anni, salì sul treno per Hogwarts con i suoi due migliori amici, di rientro dalle vacanze natalizie. Vacanze che, per la giovane strega, non si erano certamente rivelate piacevoli come quelle scorse; il ricordo del dolore lancinante che l'aveva avvolta fino a qualche giorno prima, era ancora vivo in lei, impedendole pertanto di dormire sonni tranquilli. Ora, ciò che la teneva sveglia la notte o che le faceva sbarrare gli occhi nel cuore della notte, non era più il ricordo di Draco Malfoy, ma di ciò che Bellatrix Lestrange le aveva fatto.
È vero, come tutti gli anni tornò a Hogwarts, tuttavia c'era stato un cambiamento ed era avvenuto dentro di lei. Non sapeva di preciso cosa fosse successo, ma si sentiva come se, all'interno di se stessa, qualcosa si fosse irrimediabilmente spezzato. Tornando a vagare per la biblioteca della scuola, però, poteva fingere che non fosse successo niente; con la testa chinata su un libro e gli alti scaffali che la nascondevano dal mondo, poteva far finta che tutto quello fosse stato un incubo e niente di più. Certo, non poteva fingere a lungo: non appena usciva dalla biblioteca, i ricordi riaffioravano nella sua mente ed immagini sfuocate le rendevano vacui gli occhi. Tutto ciò succedeva persino davanti agli occhi di Ron e Harry, che la guardavano con preoccupazione sempre maggiore.
Il terzo giorno dal rientro delle vacanze, dopo le lezioni pomeridiane, Hermione si ritrovò a varcare la soglia della biblioteca; un silenzio piacevole la avvolse, dandole il benvenuto come un vecchio amico. Respirò a fondo l'aria familiare della stanza, in cui aleggiava una fine polvere che le solleticò il naso. Si diresse alla sua solita postazione, accomodandosi sulla sedia e aprendo il libro che aveva trovato il giorno prima proprio sullo scaffale sopra alla sua testa. Le parole scorrevano davanti ai suoi occhi e, una volta tanto, la Granger non riuscì a concentrarsi su ciò che era scritto su quelle scricchiolanti pagine ingiallite. Per la prima volta dopo svariati giorni, la ragazza dedicò un pensiero a Draco Malfoy; l'unica volta che lo aveva visto era stato sul treno, ma i loro occhi non si erano incrociati. O forse, lui aveva voluto far finta di niente - cosa più probabile. Sospirò e girò pagina, più per gesto automatico che per vero e proprio interesse.
-Che fai, Granger, non studi?- quella voce, apparentemente velata di una nota fredda, la fece piombare giù dalle nuvole e voltare il capo di scatto. Come scaturito dai suoi pensiero, Malfoy stava morbidamente appoggiato con la spalla contro la libreria gli occhi chiari puntati sul volto accigliato della ragazza. -Che cosa sarebbe quell'espressione? Dopo l'ultima volta, credevi che non sarei venuti a cercarti?- le chiese, pieno di stizza.
Hermione sembrò sbiancare, ma quando parlò non vi era segno del turbamento che aveva avvertito dentro di sé: -Dopo l'ultima volta?- chiese con fare innocente, sebbene il ricordo del loro ultimo dialogo fosse ben impresso nella sua testa. Come poteva dimenticare? Quel giorno l'aveva tormentata per innumerevole tempo, fino a quando... la sua mente respinse i pessimi flashback che ancora la assillavano, senza darle aria.
Il ragazzo parve irritato, da quel suo evitare l'argomento. -Sì, non mi hai lasciato neanche il tempo per spiegare- replicò con espressione glaciale in volto. Per un attimo, si chiese da quando fosse diventato così paziente con la Granger, ma ben poco gli importava ormai.
Lei strinse le labbra in una smorfia impercettibile, alzandosi dalla sedia e agitando la bacchetta, in modo che il libro ancora aperto sul tavolo si chiudesse e tornasse al suo posto. Evitò accuratamente di guardare verso il ragazzo, mentre le sue parole la ferivano nel profondo: cosa doveva lasciargli spiegare? Lui era stato chiaro fin dall'inizio e lei aveva preferito troncare sul nascere, piuttosto che fare la figura della stupida. Sapeva che, se avessero portato avanti quella cosa, quella che avrebbe finito col ferirsi era proprio lei; Draco sarebbe andato avanti, mentre lei... lei sarebbe andata ad invischiarsi in sentimenti complicati e sbagliati. E questo, inutile dirlo, non doveva assolutamente succedere. Fece per sorpassare il ragazzo, ma questo la trattenne per il braccio facendola sobbalzare per una fitta di dolore: le dita di Draco, infatti, erano andate a serrarsi proprio attorno al suo avambraccio sinistro, dove la ferita le provocava ancora piccoli spasimi di dolore. Hermione si ritrovò così a spalancare gli occhi, boccheggiando e divenendo improvvisamente pallida in volto.
A Draco Malfoy non sfuggì questo suo cambiamento repentino, e la guardò con le sopracciglia corrugate, abbassando lo sguardo sul suo braccio. Non la stava stringendo così prepotentemente da farle male, quindi doveva essersi ferita ancora prima di incontrare lui. -Che cos'hai fatto al braccio?- le chiese con una vena di preoccupazione che gli serrava la voce.
La Granger si ribellò dalla sua presa, strattonando il braccio e indietreggiando, finchè si ritrovò con le spalle contro la libreria. -Niente!- replicò, in un sibilo. Malfoy non doveva assolutamente scoprire che cosa le era successo in quelle vacanze natalizie: avrebbe fatto delle domande a cui lei non se la sentiva di rispondere. In realtà, non sapeva perchè avesse pensato che lui potesse anche solo lontanamente preoccuparsi per lei; forse, in quanto sul viso del ragazzo, in quel momento, si stava dipingendo velocemente un'espressione allarmata. Ma era talmente assurdo...
-Granger...- la ammonì lui, fissando gli occhi nei suoi.
La ragazza scosse il capo, coprendosi il viso con le mani, per nascondere le lacrime che le stavano già imperlando gli occhi. Si era ripromessa di non piangere, epoure le risultava estremamente difficile riuscire a trattenersi; tutto il dolore che le era stato provocato in quei giorni tornò a farle visita, scuotendole il petto in un forte singhiozzo. -Per favore, vattene- mormorò con voce strozzata, asciugandosi le lacrime con i palmi delle mani. -Va' via, Draco- ancora una volta lo aveva chiamato per nome. Si diede della stupida.
Malfoy non demorse, intestardendosi. -Non me ne vado finchè non mi fai vedere il braccio- e, come per rendere veritiere tali parole, piantò bene i piedo per terra, in modo irremovibile.
Hermione Granger alzò di scatto lo sguardo su di lui, un improvviso scintillio le aveva illuminato quelle iridi nocciola, mentre le labbra si erano piegate in una smorfia di dissenso. Nonostante le aspettative di Malfoy, però, la ragazza si tirò su la manica del maglione, svelando così agli occhi del ragazzo la scritta che deturpava la sua pelle diafana. La giovane non aveva idea di che reazione avrebbe potuto avere lui, alla vista di quella ferita - di quelle parole -, tuttavia quello che le riservò il viso di Draco la stupì enormemente: vide l'espressione di lui contorcersi in una smorfia di puro sgomento, che subito dopo lasciò il posto ad uno sguardo rabbioso.
-Adesso fatti da parte- disse a denti stretti la giovane strega, riabbassando la manica ed incrociando le braccia davanti al petto. -E non lo ripeterò una seconda volta- lo avvisò, gli occhi socchiusi e le lacrime ormai secche sulle guance ceree. Come si era immaginata, Malfoy non si mosse da dov'era e - al contrario - mosse un passo verso di lei, avvicinandosi pericolosamente. Hermione aveva le spalle schiacciate contro la libreria, nessuna via di fuga possibile; l'unica cosa che le riuscì spontaneo, fu alzare la bacchetta contro il ragazzo, puntandogliela contro il petto.
Un'ombra oscurò i lineamenti del colto di lui, quando sentì la punta della bacchetta di lei premergli contro lo sterno. Fissò i suoi occhi gelidi in quelli caldi di lei. -Fallo, Granger- si chinò leggermente in avanti, ponendo il viso davanti a quello di Hermione. Era così dannatamente vicino, che la giovane poteva sentire il suo respiro contro le proprie labbra; ancora pochi millimetri e le loro bocche si sarebbero sfiorate, ancora pochi secondi e lei avrebbe ceduto, perchè quelle labbra le erano mancate intensamente. Era irrazionale, sbagliato, da pazzi... ma era la verità. La Granger sentì le dita di Malfoy serrarsi attorno alla propria mano - quella che stringeva la bacchetta - e per un attimo pensò che volesse allontanarla da sé, invece esercitò una lieve pressione, affinché la sua bacchetta andasse più a fondo nel petto di lui. -Fallo... non m'importa- la voce del ragazzo divenne un sussurro. Chiuse gli occhi e posò la fronte contro quella di Hermione. -Liberami da questo peso-.
Hermione Granger spalancò gli occhi. Non capiva ancora di cosa stesse parlando, che cosa volesse dire "Liberami da questo peso", tuttavia le sue parole sortirono lo stesso effetto di una secchiata di acqua gelida in faccia. Si dimenò, cercando di districare la propria mano da quella di Malfoy, ma lui continuava a tenere le dita serrate attorno al suo polso e non sembrava dell'idea di lasciarla andare. Allora, prese a sferrargli deboli pugni sul petto, insieme a lievi spintoni; la cosa non servì praticamente a nulla: Draco Malfoy continuava a rimanere dov'era, con la fronte contro la sua e gli occhi chiusi. -Malfoy...- disse allora, in un mormorio strozzato. Stava iniziando ad allarmarsi, non aveva mai visto il ragazzo comportarsi in un modo simile. -Piantala, lasciami andare!- sibilò allarmata, guardandosi attorno per accertarsi che nessuno potesse vederli. Che cosa avrebbero pensato gli altri studenti, a vederli avvinghiati a quel modo? Ma la biblioteca appariva vuota, a parte la loro presenza.
Draco riaprì gli occhi, fissandoli nuovamente nei suoi. -Vuoi davvero che mi allontani, Hermione?- con la mano libera le sfiorò il volto, togliendole così una ciocca di capelli da davanti gli occhi. -Rispondimi sinceramente. E se la tua risposta sarà sì, io ti lascerò andare- respirò piano. -Rispondimi di sì, e non mi vedrai mai più. Te lo giuro-.
Hermione Granger sentì il cuore sprofondare in un'atroce morsa. Che cosa le stava dicendo? Che cosa diamine stavano facendo? Era tutto talmente sbagliato, e lei si sentiva terribilmente a disagio. Eppure, una piccola parte di lei si sentiva perfettamente bene, come se quello fosse il momento che aveva aspettato da tempo. Possibile che stesse accadendo davvero con Draco Malfoy? Il labbro inferiore le tremò, mentre rispondeva: -E se la mia risposta... fosse no?- le lacrime le disegnarono umidi solchi sulle guance. Che cosa stava combinando?
Come tutta risposta, le loro labbra si unirono. E non ci fu cosa più giusta.

                               ***

Spero che questi due capitoli vi siano piaciuti :)
Ringrazio chiunque stia continuando a votare e/o commentare, ad aggiungere la mia storia ai propri elenchi lettura e chi semplicemente legge e continua a seguire la mia storia!
Cosa pensate degli ultimi avvenimenti della storia? E delle parole che Draco e Hermione si sono scambiati? Riusciranno ad avere (finalmente) un po' di pace?
Fatemi sapere cosa ne pensate ;)
Grazie mille ancora ♡

lastelladelmattino

Perchè sei diversa questa sera? ||IN REVISIONE||Where stories live. Discover now