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Melanie.

"Okay, allora cominciamo dalle basi," dice Harry. Appoggia una mano sulla mia schiena e mi guida fino alla sacca da boxe prima di posizionarsi alla mia destra. "Alza i pugni fino a sotto i tuoi occhi e poi colpisci. Tieni i polsi dritti. Così."

Osservo i movimenti di Harry mentre si porta i pugni al petto, prima di colpire il sacco. La forza dietro al suo pugno è incredibile, trovo estremamente affascinante sapere che se mai ci fosse una rissa, lui avrebbe l'occasione di vincerla.

"Ora tocca a te."

Riprendo la mia posizione e guardo attentamente il sacco, determinata a fare la mia mossa. I miei occhi si chiudono mentre faccio un respiro profondo, prima di colpire. La sacca non si muove.

"Ma almeno lo sto facendo bene?" chiedo, sbuffando dopo averlo sentito ridere di fianco a me. Chiaramente no.

"Sì. Solo..." comincia ma poi scuote la testa." Non importa, ci occuperemo di difesa dopo. Prova ancora, ma questa volta usando tutto il tuo peso corporeo."

Prendo atto del suo commento e riprovo, questa volta con successo. La mia testa si volta verso di lui con un sorriso per il risultato.

"Bene," conferma lui.

"Dove hai preso questi guanti?" chiedo, ripetendo il semplice movimento. "Non abbiamo guantoni da boxe."

Harry scrolla le spalle e si sistema la fascia sulle nocche. "Non penso che alla scuola servano tre paia." Risponde semplicemente. Apro la bocca per parlare, ma mi interrompe prima che possa sgridarlo. Per i successivi dieci minuti Harry mi spiega ogni pugno, concentrandosi sul dove lasciano di più il segno. Con ogni colpo che tira, i suoi pugni diventano sempre più violenti, più forti. Non penso si renda conto di quanto sia concentrato; mi fa pensare a quante altre volte si sia trovato in condizioni di dover combattere. So che ha partecipato a delle risse in passato; fa parte dell'essere coinvolto nei gruppi sbagliati. Ma non sono sicura che sia mai stato in un vero e proprio combattimento.

"Okay ora questa mossa è una che voglio usare su Dean uno di questi giorni-"

"Lo hai mai fatto prima? Combattere?" chiedo, abbassando le mani lungo i fianchi. I movimenti fluidi di Harry si interrompono e un atteggiamento di rimorso li sostituisce. I suoi occhi cadono sul pavimento, mentre io aspetto una risposta, ma lui continua nel silenzio.

"Penso sia meglio non mentire quindi sì, è successo," mi dice onestamente. "Ma non lo faccio più," aggiunge velocemente. "è stata una cosa davvero, davvero stupida, ma avevo bisogno di soldi ed ero bravo. Non lo so, non ne parlo tanto."

Annuisco, assorbendo la nuova informazione. Non posso arrabbiarmi con lui, non c'è niente per cui io mi debba arrabbiare. Combattere è parte di chi era nel passato ma so che è una persona migliore ora. Non posso far altro che accettarlo.

"Almeno dimmi se vincevi o no," dico scherzosamente, riprendendo con l'allenamento. Gli angoli della sua bocca si piegano verso l'alto.

"Ho avuto un po' di tutto. Vuoi allenarti senza guanti?" Harry sposta la conversazione altrove e comincia a togliermi i guanti, prima che possa rispondere. Muovo le mie dita una volta libere dalla restrizione.

"Ora non mi sento così forte," ammetto.

Harry ride per il mio commento e scuote la testa divertito.

"Okay, difesa," comincia e alza le sue mani per usarle come scudo per il suo corpo. "Questo è un bloccaggio semplice. Lo usi per attenuare i pugni che ricevi. Se ti senti particolarmente fortunata, puoi anche afferrare il braccio dell'assalitore e fargli lo sgambetto. Ecco, colpiscimi," offre Harry e mi indica di tirargli un pugno.

Troubled. [Italian]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora