Bad Blood

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Capitolo 2

Bad Blood

MinJee cercava la sorella, i capelli scompigliati e il sudore sulla fronte.

Era in un bosco.

Di notte.

I raggi della luna filtravano fiochi tra i grossi rami degli imponenti alberi dalle chiome scure e piene.

E MinJee non sapeva come c'era finita, a correre per un bosco a quell'ora, per giunta indossando solamente una canottiera troppo stretta per lei che le metteva in risalto il decolté abbondante e un paio di pantaloncini cortissimi. I piedi scalzi ormai le facevano male, troppi erano i sassi e i rametti che la ragazza aveva calpestato.

Ed eccola, appena fuori dal bosco MinYoon, illuminata in pieno dalla Luna, con la sua camicetta da notte bianca, quella orlata di merletti e pizzi.

Era lì, immobile al centro di una radura circondata da piante altissime, i capelli corti mossi dal vento freddo e gli occhi fissi sulla sorella, immobile anche lei.

Fu un secondo e sul viso di MinYoon apparve un ghigno terrificante a deturpare l'immagine angelica della bambina, gli occhi di sangue e un rivolo di bava che le colava dagli angoli della bocca.

I piedi di MinJee erano bloccati e delle lacrime salate che ormai le rigavano le guance.

E poi di nuovo una puzza conosciuta, una puzza di sangue.

In meno di un secondo la ragazza si trovò con i piedi immersi in un lago di sangue, che le arrivava fino al ginocchio. Il bosco era scomparso lasciando posto ad una distesa infinita di sangue che ormai le arrivava alle ginocchia.

Un balzo.

Un rumore proveniente dal basso, un gorgoglio.

E il sangue iniziò a ribollire, un brontolio sempre più forte.

MinJee non riusciva neanche ad alzare i piedi o spostarli di mezzo centimetro, tanto era denso e terrificante il sangue sotto di lei.

Un urlo pi forte degli altri le scappò dalle labbra carnose quando si sentì toccare una gamba.

E dal sangue iniziarono ad uscire delle mani che le afferrarono le gambe, trascinandola verso il basso.

Inutile fu fare resistenza, anzi, più la ragazza cercava di stare in piedi più le mani le risalivano lungo il corpo.

Delle mani chiare, per niente sporche dal sangue denso, come se questo ci scivolasse via, mani fredde dalle dita affusolate e le unghie lunghe e appuntite smaltate di nero pece.

Delle mani attaccate a braccia ugualmente bianche e lunghe, braccia forti,da uomo.

Altre urla, altri pianti.

MinJee si sentiva tirare verso il basso da delle mani che ormai l'avevano afferrata per i fianchi e, anzi, sembrava che qualcuno stesse salendo dal basso, stretto in una forte morsa alla schiena della ragazza.

Sentiva un soffio sul collo, leggero e ghiacciato allo stesso tempo, che le metteva i brividi.

Le mani vagavano sul suo corpo, soffermandosi sul viso, per poi scendere verso il seno e iniziare a massaggiarlo da sopra la camicetta ormai appesantita dal sangue che colava da quell'essere dalla pelle di porcellana.

Stringeva forte, le faceva male; le mordeva il collo e la tirava verso il basso.

MinJee piangeva, piangeva forte incapace di togliere le mani dal suo corpo o di respingere lo sconosciuto.

E intanto il sangue era sempre più vicino, con il suo fetore unico e inconfondibile.

<< Bambolina, non ti farò male >>

Una sola frase, pronunciatale all'orecchio da una voce conosciuta, poi fu sommersa dal sangue.

***

MinJee si svegliò di soprassalto, con il cuore che le martellava nel petto quasi volesse scappare, il viso rigato dalle lacrime e il trucco colato.

Quando si calmò dal pianto la ragazza si mise a sedere, ritrovandosi in un ... non lo sapeva neanche lei: sembrava una stanza di una villa ma molto più piccola,quadrata, senza finestre e le pareti ricoperte da carta da parati vellutata di un color rosso bordeaux, con la moquette del medesimo colore.

La porta era di legno scuro, quasi nero con il pomello dorato e lucido mentre il soffitto era nero, senza lampadari; l'unica fonte di luce erano delle candele sparse per tutta la stanza.

MinJee era seduta su divanetto dalla spalliera dorata e la seduta di velluto bordeaux, non troppo grande che occupava il centro della stanza, priva di arredo se non per quel piccolo divanetto, uno specchio appeso sul muro proprio di fronte a lei con la cornice dorata e un pianoforte nero e lucido sulla sinistra.

Nessun rumore se non il suo respiro affannato, lo scricchiolio del divano sotto i suoi movimenti agitati e il battere dei denti.

Dove si trovava? Perché era lì?

Non ricordava gran che di quello che era successo prima di svenire, solamente la sagoma di un uomo e un fetore di morto che avrebbe ricordato per il resto della vita tanto era intenso e nauseabondo.

Si massaggiò la testa per poi alzarsi.

Le gambe le facevano male, le sembrava di essere stata ferma per una vita intera.

Tremava.

Uno scricchiolio, un solo rumore così fastidioso che un brivido le attraversò la schiena.

Tum.

Tum.

Tum.

Il suo cuore aveva iniziato a battere sempre più forte, sempre più vicino, nelle sue orecchie, come se volesse scapparle fuori dalla gola.

Una luce proveniente dalle sue spalle illuminò la stanza, proiettando sul muro un'ombra scura. Che si avvicinava sempre più.

La sentiva, sentiva le suole strisciare sulla moquette.

Sentiva un respiro affannato e una puzza di morto e alcol.

MinJee non aveva neanche il coraggio di spostare gli occhi dal muro.

Le bastò spostare lo sguardo poco più a sinistra, dove l'enorme specchio rifletteva la sua immagine terrorizzata, con le labbra socchiuse e gli occhi spalancati dal terrore.

Sullo sfondo, intento a fissarla una testa biono platino, degli occhi truccati di rosso e uno smoking di velluto bordeaux.

Un Clown.




Angolino di Hunnie

Hola pipolz, sono tornata!

No, non sono morta ma quasi. In ogni caso dal prossimo capitolo inizierà davvero la storia quindi, boh, fatemi sapere cosa ne pensate e ci vediamo alla prossima(?)

In ogni caso, passando alle cose serie, volevo dire a quelle poche persone che mi cagano per davvero su wattpad che ieri ho pubblicato il primo artcolo della rubrica K-Drama sul blog che gestisco con delle mie amiche. Se vi va passate a dare un'occhiata, mi farebbe molto piacere e accettiamo consigli su possibili articoli e roba varia.

Vi lascio il link   https://roommatesblog01.wordpress.com/

In ogni caso grazie per aver letto fino in fondo

Hunnie

The Suicide Circus // BlockB //Where stories live. Discover now